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Concerto nella chiesa di San Giuseppe

Venerdì 16 febbraio, alle 21.00, nella chiesa di San Giuseppe, la corale del Duomo eseguirà un concerto in onore di don Luigi Bollati, a 20 anni dalla morte

di Paolo Vincenti

Venerdì prossimo 16 febbraio, alle 21.00, nella chiesa di San Giuseppe, la corale del Duomo eseguirà un concerto in onore di don Luigi Bollati, a 20 anni dalla morte.

Forse non sono il più adatto a ricordare questa figura di sacerdote e maestro di musica, ma l'affetto che mi legava a lui mi spinge a farlo. Fu uno dei sacerdoti che il compianto Vescovo Virginio Dondeo portò con sé dopo la scomparsa del Vescovo Pieri

Ricordo che fu lui il mio primo maestro di canto e musica.

Quante ore abbiamo trascorso insieme, nel lontano 1963, per imparare la Missa Pontificalis!!

Allora ero una voce bianca e con lui ho cantato tantissimo: sia in latino che in italiano.

Erano gli anni a cavallo del Concilio Vaticano II.

Oltre la messa citata ci insegnò la Juibilare, la messa degli Angeli e tutti i Vespri delle maggiori ricorrenze liturgiche e tanti inni e canti.

Ricordo quando ci portava a cantare su quasi dentro le canne dell'organo, Che emozione!

E che emozione quando arrivò il papa Paolo VI per i 700 anni della fondazione del Duomo. Ricordo ancora le porte di bronzo collocate all'interno e la folla acclamante. E l'inno eucaristico "Sui colli ridenti" con le parole di monsignor Rosatelli

Dopo il concilio s'iniziò a cantare in italiano, ma era tutt'altra musica.

In ogni caso don Luigi mi ha fatto amare la musica ed il canto.

Se ancora oggi canto nella corale del Duomo e suono nella banda d'Orvieto il merito è anche il suo.

Ho avuto altri maestri: Benzi, Montanari,  Renelli,  Benini tutti bravissimi e competenti ma Bollati e stato come il primo amore: non si scorda mai.

Nell'anniversario della sua morte mi piace ricordarlo a tanti che forse l'hanno dimenticato ed ai più giovani che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Lo vedo su nel cielo che dirige un coro d'Angeli. Certo dirigere gli Angeli è facile, cantano gia bene.

Arrivare a dirigerli, lo possono fare solo i Grandi.

E Don Luigi lo è.

Con affetto

 

Concerto nella chiesa di San Giuseppe

di Paolo Vincenti

 

Venerdì prossimo 16 febbraio, alle 21.00, nella chiesa di San Giuseppe, la corale del Duomo

eseguirà un concerto in onore di don Luigi Bollati, a 20 anni dalla morte.

Forse non sono il più adatto a ricordare questa figura di sacerdote e maestro di musica, ma l'affetto che mi legava a lui mi spinge a farlo. Fu uno dei sacerdoti che il compianto Vescovo Virginio Dondeo portò con sé dopo la scomparsa del Vescovo Pieri

Ricordo che fu lui il mio primo maestro di canto e musica.

Quante ore abbiamo trascorso insieme, nel lontano 1963, per imparare la Missa Pontificalis!!

Allora ero una voce bianca e con lui ho cantato tantissimo: sia in latino che in italiano.

Erano gli anni a cavallo del Concilio Vaticano II.

Oltre la messa citata ci insegnò la Juibilare, la messa degli Angeli e tutti i Vespri delle maggiori ricorrenze liturgiche e tanti inni e canti.

Ricordo quando ci portava a cantare su quasi dentro le canne dell'organo, Che emozione!

E che emozione quando arrivò il papa Paolo VI per i 700 anni della fondazione del Duomo. Ricordo ancora le porte di bronzo collocate all'interno e la folla acclamante. E l'inno eucaristico "Sui colli ridenti" con le parole di monsignor Rosatelli

Dopo il concilio s'iniziò a cantare in italiano, ma era tutt'altra musica.

In ogni caso don Luigi mi ha fatto amare la musica ed il canto.

Se ancora oggi canto nella corale del Duomo e suono nella banda d'Orvieto il merito è anche il suo.

Ho avuto altri maestri: Benzi, Montanari,  Renelli,  Benini tutti bravissimi e competenti ma Bollati e stato come il primo amore: non si scorda mai.

Nell'anniversario della sua morte mi piace ricordarlo a tanti che forse l'hanno dimenticato ed ai più giovani che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Lo vedo su nel cielo che dirige un coro d'Angeli. Certo dirigere gli Angeli è facile, cantano gia bene.

Arrivare a dirigerli, lo possono fare solo i Grandi.

E  don Luigi lo è. Con affetto

 

Pubblicato il: 15/02/2007

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