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Rifondazione. Nessuno può considerarsi depositario della "cassa" e al disopra del confronto

Non ci sono alternative.

Dopo le vicende dei mesi scorsi, Orvieto merita un percorso partecipativo sul bilancio, un chiarimento definitivo sui contenuti, tempi e strumenti del risanamento, le priorità programmatiche da sviluppare e finanziare nei prossimi anni, con tutte le risorse pubbliche e private attivabili.

E' e sarà una prova di tenuta, maturità dell'Unione, del ruolo di ascolto e sintesi del sindaco in rapporto con tutte le componenti della coalizione e comunità.

Per quello che ci riguarda dovrà essere trasparente e giustificato ogni indirizzo e risorsa. Occorre azzerare ogni possibilità di spreco, ogni sovradimensionamento di strutture e rappresentanze non direttamente riconducibili ad effettivi e testati ritorni economici, occupazionali.

Vanno messi a valore tutti gli asset autorizzatori del comune in rapporto a significative attività private rendendoli in grado di tutelare il territorio, i cittadini e procurare risorse.(da tradurre dal politichese in italiano volgare ndr)

Una cosa non potrà essere fatta, chiamare indistintamente tutti a contribuire al risanamento. Per questo occorre subito, poter valutare ipotesi di progressività aggiuntive di strumentazioni già in essere finalizzando le risorse al risanamento, alle tutele sociali e sviluppo qualitativo. Su questa complessiva impostazione, crediamo che siano in gioco le ragioni di fondo per cui ogni forza politica, in pari dignità, concorre ad una coalizione.

Per questo nessuno può considerarsi depositario della "cassa" e al disopra del confronto.

Pubblicato il: 09/02/2007

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