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Mocio riceve ambasciatori di Israele. Niente di blasfemo al San Francesco

Chiusa la polemica sulla presunta blasfemia della mostra allestita presso la chiesa di san Francesco sul miracolo eucaristico

foto di copertina

Questa mattina, presso la sede comunale, il sindaco Stefano Mocio ha ricevuto l'ambasciatore dello Stato israeliano a Roma, Ghideon Meir e l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Oded Ben Hur giunti in visita alla Città di Orvieto anche per fare il punto sulla presunta blasfemia della mostra allestita presso la Chiesa di San Francesco sul Miracolo Eucaristico. Al termine dell'incontro particolarmente cordiale e costruttivo al quale hanno preso parte il sindaco, gli ambasciatori Ghideon Meir e Oded Ben Hur, il vicario del vescovo di Orvieto-Todi, mons. Carlo Franzoni e il vice sindaco, Carlo Carpinelli, gli ospiti hanno incontrato la stampa per sottolineare il rafforzato dialogo di amicizia e collaborazione nel segno del rispetto interreligioso ed interculturale tra Orvieto e Israele che è scaturito dall'odierna giornata."Questo incontro - ha sottolineato il sindaco, Stefano Mocio - è stato anche l'occasione per fare il punto sulle dichiarazioni apparse giorni or sono sulla stampa nazionale, in merito ad una mostra presente presso la Chiesa di San Francesco ad Orvieto, ma è stata soprattutto l'occasione per ricordare gli ottimi rapporti che la Città di Orvieto intrattiene con le città di Betlemme e Rishon LeZiyyon. In questi anni, Orvieto si è sempre prodigata per promuovere azioni concrete tese al sempre sperato dialogo tra le religioni. Abbiamo ricordato che nel 2005 Orvieto conferì il Premio Internazionale per i Diritti Umani 'Città di Orvieto' dedicato alla ricerca del dialogo tra le religioni monoteiste, al rabbino capo emerito, prof. Elio Toaff, al vescovo di Terni, mons. Vincenzo Paglia e allo scrittore Tahar Ben Jelloun, proprio come esempio di dialogo fra le religioni e le culture". "Secondo questa impostazione da tutti riconosciuta - ha precisato il sindaco - non potevano rimanere margini di ambiguità su aspetti particolari come è quella mostra che, peraltro, evidenzia una tradizione delle rappresentazioni storico-iconografiche. Secondo le valutazioni ispirate al dialogo fra le religioni e le culture in cui la Diocesi di Orvieto-Todi ed il Comune di Orvieto si sono sempre impegnate, nell'incontro odierno sono state definite le intenzioni per superare questo problema. Nei prossimi giorni, con il rientro in sede del vescovo, verranno definiti nel concreto i provvedimenti che saranno adottati. Oggi possiamo ribadire la piena sintonia, l'accordo e la disponibilità fra le parti. A tale riguardo, come sindaco, ho rilanciato la nostra disponibilità per il dialogo e la pace rimarcando gli aspetti che sanciscono il nostro impegno a livello nazionale ed internazionale e sottolineando che Orvieto è protagonista al fine realizzare azioni serie e concrete in questa direzione. Da parte mia esprimo grande soddisfazione per questo chiarimento da cui potrà nascere una rinnovata collaborazione su tanti temi"."Ribadisco come il vescovo di Orvieto già dichiarò nei giorni scorsi che la mostra presso la Chiesa di San Francesco non è offensiva - ha affermato dal canto suo il vicario, del vescovo di Orvieto-Todi, Mons. Carlo Franzoni - e mi fa piacere evidenziare che l'incontro di oggi è stato molto cordiale e teso a rafforzare la fraternità che ci unisce dal punto di vista della Fede". L'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Oded Ben Hur ha quindi dichiarato: "Mi associo a quanto già detto dal sindaco di Orvieto e dal vicario del vescovo, esprimendo gratitudine per la bellissima accoglienza con la quale siamo stati ricevuti e per la collaborazione amichevole manifestata sul problema specifico della mostra. Mi piace sottolineare il rispetto reciproco all'insegna del dialogo interreligioso ed interculturale che ha caratterizzato questo incontro di Orvieto che, più in generale, riflette il rispetto reciproco fra Italia e Israele e fra la religione cattolica e quella ebraica. Rafforzare i rapporti di amicizia è importante per portare in futuro la pace".

Pubblicato il: 07/02/2007

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