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SDI. Quali sono le cause del buco che ha costretto a vendere il patrimonio?

Lo SDI fissa i paletti del prossimo bilancio. Niente aumento delle tasse, tagli se necessario. Partire dalla conoscenza delle dinamiche che hanno provocato lo sbilancio

Franco Raimondo Barbabella, capogruppo dello SDI in Consiglio comunale ad Orvieto, fissa i paletti per il bilancio 2007. Niente aumenti IRPEF ed ICI,  "si fa ciò che è reso possibile da entrate certe e si punta sul massimo di razionalità, di buona organizzazione e di efficienza, avendo l'occhio rivolto esclusivamente all'interesse dei cittadini". Così le SDI, con l'aggiunta che i socialisti vogliono " conoscere esattamente lo stato dei conti ed in particolare le cause dello sbilancio che ci ha costretti nel 2006 a pesanti alienazioni del nostro patrimonio, perché riteniamo prioritario interrompere i meccanismi che appunto hanno condotto a tale sbilancio". Insomma, soltanto la conoscenza delle situazioni che hanno provocato il grave squilibrio del bilancio può impedire che quei processi dannosi vengano interrotti.

 Pubblichiamo per esteso il comunicato diffuso dallo SDI.

Si avvicinano gli appuntamenti politici e istituzionali per impostare il bilancio 2007 del Comune di Orvieto e ci sembra doveroso dare comunicazione pubblica degli orientamenti che intende assumere nel confronto con gli altri gruppi consiliari, a partire naturalmente da quelli di maggioranza, il gruppo dello SDI.

Sappiamo che la situazione è difficile. Abbiamo chiesto innanzitutto per questo di conoscere esattamente lo stato dei conti ed in particolare le cause dello sbilancio che ci ha costretti nel 2006 a pesanti alienazioni del nostro patrimonio, perché riteniamo prioritario interrompere i meccanismi che appunto hanno condotto a tale sbilancio.

Il 2007 deve essere l'anno, come ha ripetuto più volte lo stesso sindaco, in cui si riparte con linee virtuose: si fa ciò che è reso possibile da entrate certe e si punta sul massimo di razionalità, di buona organizzazione e di efficienza, avendo l'occhio rivolto esclusivamente all'interesse dei cittadini.

Prevale in noi la considerazione che la gran parte di essi sono stati già chiamati dal governo a fare notevoli sacrifici per il risanamento dei conti pubblici, in particolare i lavoratori a reddito fisso delle fasce medie ed in generale i ceti produttivi, senza che nel contempo siano stati adottati provvedimenti drastici contro gli evasori. Molte famiglie non ce la fanno più. E poi, come dice il Governatore della Banca d'Italia, non si può far pagare di più che ha sempre pagato.

Per questo a nostro avviso non sono pensabili aumenti dell'addizionale IRPEF, dell'ICI o di altre imposte per far quadrare il bilancio comunale. E' la linea assunta anche dall'amministrazione provinciale di Terni, linea che ci auguriamo vogliano adottare le altre amministrazioni, dai comuni alla regione.

Com'è noto, livelli troppo alti di tassazione sono anche un ostacolo allo sviluppo, ed invece è proprio sullo sviluppo che bisogna puntare anche per ottenere nuove entrate. Anche i comuni da questo punto di vista possono fare cose significative.

E' naturale che questa linea di rigore comporta la necessità di operare tagli alla spesa, che dovranno essere fatti con oculatezza ed equilibrio, stabilendo con chiarezza le priorità. Non sarà un percorso né facile né indolore. Ma siamo convinti che questa è la risposta che si deve dare oggi, contemperando le esigenze di bilancio con l'erogazione dei servizi e le esigenze di vita dei nostri concittadi Orvieto.


Franco Raimondo Barbabella
Capogruppo SDI

Pubblicato il: 07/02/2007

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