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WWF. No apertura della caccia alla 'Renara'

Lettera agli amministratori provinciali. La ventilata apertutra sarebbe determinata da interessi di frange di cacciatori sostenuti da partiti

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Il WWF orvietano fa appello al presidente della Provincia Andrea Cavicchioli all'assessore Pelini perché "frange minoritarie del mondo venatorio, ma purtroppo spesso cavalcati o avallati da interessi di partito" non permettano la riduzione del'area di ripopolamento e cattura della "Renara", a Castel Giorgio.

Segue la lettera del presidente WWF Filippo Belisario.

Al Presidente della Giunta Provinciale di Terni
Avv. Andrea Cavicchioli

e p.c. all'Assessore al Patrimonio Faunistico della Provincia di Terni
Sig.Gianni Pelini


Orvieto, 29 gennaio 2007


Oggetto:  appello in merito alla ventilata apertura alla caccia di una parte della Zona di ripopolamento e cattura denominata "la Renara" nel territorio del comune di Castel Giorgio 


Gentile presidente,
qualora non ne fosse ancora a conoscenza, Le segnalo che in questi giorni appare in corso di definizione da parte della Provincia la possibile riduzione della ZRC citata in oggetto, nella misura di circa il 20% rispetto alla sua estensione originaria.
Questa importantissimo "serbatoio" per la riproduzione della fauna è attivo da diverse decine di anni e, al di là di ripetuti episodi di bracconaggio di cui è stato oggetto, costituisce un territorio di pregio in cui gli equilibri naturali consentono il soddisfacimento delle necessità ecologiche per cospicue popolazioni autoctone di animali selvatici (soprattutto fagiani e lepri). Ciò garantisce un adeguato irradiamento nei territori circostanti ed il mantenimento in essi di tassi di presenza ecologicamente soddisfacenti (che ovviamente è quello che qui più ci interessa), ma anche adeguati al locale "prelievo venatorio".
E' proprio in quest'ottica di equilibrio che devono essere letti sia il parere negativo rispetto a qualsiasi ipotesi di riduzione dell'area espresso a suo tempo dagli organi tecnico scientifici della Sua Provincia, sia la netta contrarietà in merito saggiamente manifestata dalla stessa associazione venatoria che ha finora gestito con successo la ZRC.
A fronte di giudizi così qualificati, imparziali e unanimi, ci si potrebbe ora chiedere: a chi importa smembrare questa zona e perché? Riteniamo realisticamente che la risposta vada cercata nei "soliti" particolarismi tesi a frustrare gli interessi sani della collettività nel suo insieme a favore del tornaconto di pochi, appetiti in molti casi radicati in frange minoritarie del mondo venatorio, ma purtroppo spesso cavalcati o avallati da interessi di partito.
Senza tuttavia scendere in polemiche, in nome della tutela dei nostri territori e di un modo equilibrato e responsabile di concepire le attività di caccia, Le chiediamo di rendersi garante del fatto che l'Ente da Lei presieduto non appoggerà questa sciagurata ipotesi che, se dovesse realizzarsi, contribuirà solo ad impoverire il patrimonio faunistico provinciale.

Ringraziando per la cortese attenzione, porgiamo distinti saluti.

Il responsabile della Sezione WWF di Orvieto
Dott. Filippo Belisario

Pubblicato il: 31/01/2007

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