Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Vino di Orvieto, la Monrubio chiede chiarezza sul progetto di fusione con la Cardeto e dice stop alle mistificazioni

Diversamente si dichiara pronta ad andare avanti con le proprie gambe. Taccia di "populismo" i tentativi di chi cerca di far passare il messaggio che i problemi dell'Orvieto si risolvono semplicemente con la "fascetta".

foto di copertina
ORVIETO - Vino di Orvieto, la Monrubio chiede chiarezza sul progetto fusione con la Cardeto e dice stop alle mistificazioni. Diversamente si dichiara pronta ad andare avanti con le proprie gambe. E' una dura presa di posizione quella messa avanti in queste ultime ore dalla cooperativa di Tommaso Picciolini che taccia di "populismo" i tentativi di chi cerca di far passare il messaggio che i problemi dell'Orvieto si risolvono semplicemente con la "fascetta" e chiede apertamente quali effettive disponibilità ci siano in campo per la fusione. "La ripresa di un'ipotesi di unione delle forze, come già avvenuto 10 anni fa, ha trovato il consenso e l'entusiasmo dei soci Monrubio - ribadisce in premessa la nota della cooperativa - si è ritenuto che sia giunto a maturazione il momento in cui una grande forza in grado di esprimere progetti e risorse adeguate, si può misurare con le sfide proposte dal mercato "globale". A fronte di tale disponibilità - è spiegato - non si è vista una corrispondente e "totale" adesione da parte delle altre componenti del mondo cooperativo". "La cantina Monrubio - si legge ancora - pur mantenendo la propria disponibilità, rimane in attesa di messaggi chiari, al di là delle cortine fumogene innalzate in questi ultimi tempi. Stiamo assistendo ad una sovraesposizione mediatica al limite dell'autolesionismo - accusano - una strategia commerciale che non ha lesinato il ricorso ad una politica dei prezzi dell'imbottigliato al di sotto della soglia di sopravvivenza per le imprese agricole e che "nasconde" i problemi reali che affliggono le aziende produttrici. Il danno provocato da queste scelte colpisce decisamente i produttori di uva che poi sono gli associati alle due cooperative operanti sul territorio. Questo semplice ed incontestabile fatto richiede un confronto urgente con tutte le componenti in gioco (cooperative, piccoli e medi produttori, industriali ed imbottigliatori) - suggeriscono - altrimenti nella "confusione" artatamente provocata in questi ultimi tempi, sembrerebbe tutto risolvibile con la semplice attuazione della famosa "fascetta", elemento peraltro necessario come ogni altra forma di controllo. La Monrubio - si legge infine - non ritiene che questi tentativi possano fornire risposte ai reali e complessi problemi dell'Orvieto. Pertanto si auspica una chiara assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti economiche, politiche ed istituzionali".

Pubblicato il: 30/01/2007

Torna alle notizie...