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Largo ai vecchi

Se Stefano Mocio sindaco e Stefano Cimicchi e Franco Raimondo Barbabella  ex sindaci lavorassero insieme, la città ne trarrebbe un vantaggio straordinario e l'autorità di ciascuno li  proteggerebbe tutti e produrrebbero azioni coerenti e positive.

foto di copertina

di Dante Freddi

Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch'ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;

sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse 'l disio.
(Dante Alighieri)

 Stefano, i'vorrei che tu, Franco e il faraone

Attacco dantista per lanciare un'ipotesi, che ad alcuni sembrerebbe di facile realizzazione, ad altri scontata, ad altri ancora inutile o addirittura dannosa. Una condizione che si può concretizzare soltanto con pazienza, disponibilità politica e umana, tanta umiltà.

 Se Stefano Mocio sindaco e Stefano Cimicchi e Franco Raimondo Barbabella  ex sindaci lavorassero insieme, la città ne trarrebbe un vantaggio straordinario e l'autorità di ciascuno li  proteggerebbe tutti e produrrebbero azioni coerenti e positive.

Chi spinge contro uno o l'altro, resterebbe fuori, espulso dall'unità di intenti dei "sindaci", che sono espressione degli orvietani negli ultimi trent'anni e che avrebbero un'autorità riconosciuta e straordinaria.  

La responsabilità di Orvieto com'è, nel bene e nel male, è di tutti e tre. Ognuno ha compiuto cose buone ed errori, ma poiché sono persone intelligenti, loro possono costruire sugli errori senza revanscismi sterili e confronti inutili.  

 Orvieto e chi vi opera hanno bisogno di certezze, di garanzie, di un progetto solido e lungimirante. Siamo spesso fagocitati da Terni e Perugia perché non contiamo e quindi non decidiamo. Gli imprenditori vogliono un governo cittadino autorevole e chi investe o potrebbe investire ha bisogno di questo, anche ad Orvieto.

 Se Mocio riuscisse ad utilizzare appieno, come uomini suoi e quindi della città, Franco Raimondo Barbabella e Stefano Cimicchi, avrebbe i collaboratori migliori possibile, e il suo slogan elettorale, novità nella continuità, assumerebbe un contenuto compiuto.

 Nel passato lontano e vicino sono state compiute scelte sbagliate o non sono state compiute scelte, il bilancio è in bilico, lo sviluppo stenta, le scelte strategiche sono rallentate da personalismi e tattiche partitiche. Il personale politico a disposizione è scadente o fatica ad emergere, né un rinnovamento generazionale che non poggia su formazione e quindi preparazione può garantire qualcosa di meglio.

 Cosa fare c'è, è il programma del sindaco, da aggiornare e affinare e arricchire. Il problema è con chi rendere i progetti azioni, con chi trovare il "coraggio" di agire, senza continue sovrapposizioni e soverchiamenti e contrasti.  E agire subito.
E allora, largo ai "vecchi".

Pubblicato il: 29/01/2007

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