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Al Teatro Mancinelli arriva Don Chisciotte, il 'folle'

 Domenica 28 gennaio alle 17,00. Adattamento di Rafael Azcona, Tullio Kezich e Maurizio Scaparro, per la regia di quest'ultimo

Domenica scorsa, un teatro gremito ha decretato il successo del "Migliore" di Mattia Torre, interpretato da un applauditissimo Valerio Mastandrea e domenica 28 gennaio alle 17,00  il sipario del Teatro Mancinelli si apre, invece, su Don Chisciotte. Frammenti di un discorso teatrale, tratto dal capolavoro di Miguel de Cervantes, nell'adattamento di Rafael Azcona, Tullio Kezich e Maurizio Scaparro, per la regia di quest'ultimo.

Lo storico spettacolo è riproposto in una nuova edizione, dopo lo straordinario successo ottenuto venti anni fa al Festival di Spoleto e sui maggiori palcoscenici italiani, europei e degli Stati Uniti, anche in occasione delle celebrazioni che il governo spagnolo ha organizzato in Europa per il IV centenario della prima pubblicazione del celebre romanzo di Cervantes.

In scena attori di provata esperienza come Pino Micol, abile protagonista, l'anziano, ottimo Fernando Pannullo, Augusto Fornari, Marina Ninchi, gli straordinari Pupi dei Figli d'Arte Cuticchio e alcuni musicisti.

Lo spettacolo è una asciutta scelta di utopie carnevalesche che verranno sviluppate in un vecchio, fatiscente teatro, dove rimane qualche residuo di macchinerie in disuso. Nell'ottica del teatro nel teatro, Scaparro guida i suoi artisti a dipanare le vicende del grande 'pazzo', sognatore della letteratura mondiale, quel Don Chisciotte che ancora oggi rappresenta "la solitudine crescente del diverso e di chiunque tenti di sfuggire all'omologazione del pensiero e dei sentimenti".

Il viaggio, la fantasia, l'illusione, temi a lungo trattati ma raramente come seppe fare Cervantes, costellano un'opera ricca di spunti allegri e riflessioni sull'uomo. Per Scaparro, anche, sull'uomo di teatro "in bilico tra passato e futuro legato alla sua necessità di rivolgere un discorso non massificato a poche centinaia di persone a sera, mentre sulla nostra testa passano messaggi per milioni di spettatori". E' uno spettacolo per chi vuole uscire di casa e ficcarsi in una storia apparentemente strampalata, dove emergono i sentimenti troppo umani della difficoltà d'essere felice in un mondo che vorremmo diverso. Sancho Panza e Chisciotte incarnano con il loro autore l'istinto di portare all'aperto la zona in ombra della coscienza umana. Dalla crisi del sentire rinascimentale sorge il desiderio irrefrenabile di nuove condizioni esistenziali, in cui l'uomo non sia più irrigidito in un gioco prestabilito di rapporti sociali, ma possa realizzare la propria individualità.  

Per ulteriori informazioni sullo spettacolo è possibile contattare il botteghino del Teatro Mancinelli (Tel. 0763/340493) o visitare il sito www.teatromancinelli.it

 

 

 

Pubblicato il: 27/01/2007

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