Giorno della memoria. Due appuntamenti, per ricordare
"Cap Arcona" venerdì 26 e sabato 27 alle 21,00 e "Le rose di Ravensbruck - Storia di deportate" sabato 27 gennaio. Ad Orvieto
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Gli assessorati alla cultura, pubblica istruzione e eventi del Comune di Orvieto, in occasione della "Giornata della Memoria" hanno intenso proporre alla città alcune iniziative culturali.
Infatti, la 6^ edizione di "Venti Ascensionali
Venerdì 26 e sabato 27, per il ciclo Migrazioni fra musica e teatro, di nuovo una prima nazionale:
CAP ARCONA
Produzione Venti a ascensionali
Regia Felizitas Scheich, con Elisabetta Spallaccia.
Sala del Carmine ore 21.00
La storia di Cap Arcona è una di quelle storie che non molti conoscono, il silenzio è calato pesantemente su quel tragico giorno del 3 maggio 1945. Hitler si era suicidato,
I libri di storia non parlano di quell'orrendo massacro, l'Inghilterra non ha mai ammesso le proprie colpe.
"Quello che mi ha colpito di questa tragedia" afferma la regista " è il paradosso estremo: i prigionieri, che si trovavano su questa nave di lusso, non avevano assolutamente nulla, né da mangiare né da bere e, per di più quelli che avrebbero dovuto liberarli, si rivelano come loro carnefici".
Ancora una volta il teatro scava nella storia, rimette insieme tasselli dimenticati, ricostruisce per restituire alla memoria. L'attrice protagonista racconta questa storia incarnando quattro testimoni diretti e indiretti di una delle tragedie navali più spaventose mai avvenute.
"Non è stato facile reperire il materiale perché gran parte della documentazione è stata fatta sparire" continua Felizitas. "Le testimonianze più cospicue fanno riferimento alla Francia, perché molti di quei prigionieri erano di nazionalità francese" . Per quelle vittime nessuna commemorazione, nessuna lapide, molti vennero sepolti alla meno peggio lungo la spiaggia, a nulla sono valse le richieste del comitato dei sopravvissuti.
Pesanti le responsabilità della stessa popolazione tedesca che non fece nulla per aiutare quegli innocenti e che ha voluto dimenticare come hanno voluto dimenticare i governi di allora, quello inglese e, la successiva democrazia tedesca, che pur avendo agito pesantemente sui responsabili del genocidio non è in alcun modo intervenuta per far luce su questa triste vicenda ed affidare i colpevoli almeno alla storia.
Lo spettacolo si chiude dunque con una domanda: perché? Quale il motivo di un tale inutile massacro? Perché, poi, anche la cancellazione della memoria?
E una riflessione aleggia anche in merito a quest'ultimo punto: la memoria, quella memoria che si va perdendo perché ormai sono rimasti in pochi a poter raccontare ancora dell'orrore dei lager nazisti, la memoria che dev'essere preservata e passata come testimone di generazione in generazione affinchè, realmente, si possa continuare a dire: "Mai più Auscwitz!".
LE ROSE DI RAVENSBRUCK
STORIA DI DEPORTATE ITALIANE
Sabato 27 Gennaio
produzione Fondazione Memoria della Deportazione, progetto e fotografie Ambra Laurenzi, elaborazioni digitali e montaggio Federico Girella, composizione ed esecuzione musicale originale Giulia Cozzi, audio Bonsai Studio Produzioni, voci Olimpia Cesaroni, Maria Teresa Equitani, Emanuela Leonardi, Cristina Luciani, Laura Ricci, Angelica Ridolfi, Cecilia Stopponi, in collaborazione con
Palazzo dei Congressi Sala dei 400 ore 9,00 incontro con gli studenti
Sala del Carmine ore 17,00 presentazione del DVD di Ambra Laurenzi
Alla presentazione saranno presenti l'autrice, Mirella Stanzione ex deportata al Campo di Ravensbruck, il Sindaco, Teresa Manuela Urbani Ass. ai Beni Culturali, coordina Cecilia Stopponi Assessore alla Pubblica Istruzione e Politiche sociali.
Il progetto "Le Rose di Ravensbruck", DVD di cui viene presentato il video, si propone come opera di sensibilizzazione per la conoscenza del campo femminile di Ravensbruck, nella constatazione che l'informazione, pure molto puntuale sull'esistenza dei campi di concentramento e di sterminio, raramente ne riporta notizie. Nel campo di Ravensbruck, situato a
Pubblicato il: 26/01/2007