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La Piave salverà il bilancio

Cessione di una parte della caserma per la costruzione dell'albergo che manca. Si chiude un cerchio lungo vent'anni ed aperto dalla costruzione del Palzzo dei congressi. Saranno milioni di euro per garantire la normalizzazione del bilancio. Ora manca di capire cosa sarà fatto con l'altra metà della caserma

foto di copertina

di Dante Freddi

"Il bilancio 2007 è molto difficile e con le scelte già effettuate abbiamo risanato la situazione, ora dobbiamo procedere alla stabilizzazione complessiva dello strumento contabile e di programmazione economica". "La caserma Piave, con gli effetti economici che produrrà, consentirà di conseguire nel 2008 la stabilizzazione del bilancio comunale". Così il sindaco Mocio in occasione della conferenza stampa della settimana scorsa.

La ex caserma Piave dovrà quindi servire anche per ripianare i debiti oltre che, contemporaneamente, sollecitare e sostenere lo sviluppo della città.

E' stato infatti già definito dal business plan di Barbabella e dal Comune che lì alla Piave ci sarà il Palazzo delle Istituzioni, il Palazzo della sanità e, necessariamente, un albergo, cento-centocinquanta camere 4 stelle.

Se si arrivasse entro il 2007 a definire gli aspetti progettuali ed economico-finanziari di queste operazioni risulterebbe già in avviata la funzionalizzazione di una sezione importante della Piave, in modo "tranquillo" e straordinariamente produttivo.

Il Palazzo delle istituzioni è già deciso e serve a razionalizzare gli spazi pubblici all'interno della città, mentre quello della Salute libera l'edificio ex Inapli a via Postierla e garantisce efficienza al servizio sanitario nel centro storico, oltre a permettere l'uso universitario dell'ex ospedale, ora proprietà dell'ASL.
Infine, l'albergo.
Che alla Piave debba essere collocato un albergo non è soltanto una soluzione facile, ma anche assolutamente imprescindibile. Un albergo è necessario da almeno vent'anni, da quando è stato inaugurato il Palazzo dei congressi, che però non può funzionare senza la ricettività che i congressisti richiedono.
Cedere quindi una parte della Piave per questa finalità è già una spinta importantissima a quello sviluppo atteso dalla "rifunzionalizzazione" della caserma . E' sufficiente osservare l'intensità di "vita economica" che portano grandi manifestazioni per comprendere l'indotto che il turismo congressuale può arrecare all'asfittica economia orvietana.  Finalmente si chiude un cerchio.

Non solo.
La cessione di una parte della Piave per costruire l'albergho, secondo il piano di Mocio, servirà per far tornare "normale" il bilancio orvietano e quindi per intraprendere un trend virtuoso già dal 2008. Qualche milione di euro doppiamente produttivi.

Se tutto fosse così, non ci sarebbe da fare una piega, se non la smorfia di dispiacere provocata dalla constatazione che tanta ricchezza se ne va per pagare debiti.

Pubblicato il: 22/01/2007

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