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L'autovelox non perdona, una pioggia che sfiora le mille multe è caduta ieri nell'Orvietano

Lo spietato cecchino è l'occhio elettronico che controlla la velocità degli automobilisti sulla statale 71 in località La Capraccia, nel Comune di Bagnoregio, verso Viterbo

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - L'autovelox non perdona, una pioggia che sfiora le mille multe è caduta ieri nell'Orvietano.  Lo spietato cecchino che miete così tante vittime è l'occhio elettronico che controlla la velocità degli automobilisti (70 chilometri orari il limite consentito) sulla statale 71 in località La Capraccia, nel Comune di Bagnoregio.  

 

Soltanto nel Comune di Orvieto sarebbero stati recapitati, ieri mattina, sui 600 bollettini, un altro centinaio a Castel Giorgio, un'ottantina a Castel Viscardo e altri 50, all'incirca, a Porano. Il tutto per un ammontare di svariate migliaia di euro, se si considera che le multe partono da un minimo di 48 euro e salgono proporzionalmente all'eccesso di velocità fino anche a 250 euro.  Senza contare che qualcuno, passando frequentemente per quella strada, se l'è viste recapitare anche tre o quattro tutte insieme.  

 

La sgradita sorpresa, o meglio dire il salasso, all'indomani delle feste natalizie e delle scadenze di fine anno che hanno lasciato molti orvietani con le tasche al verde, fa montare inesorabilmente la collera per un "aggeggio" che è sempre stato mal tollerato dagli automobilisti che solcano, alcuni anche quotidianamente, la Statale per recarsi nel vicino Viterbese.  L'insofferenza verso quell'autovelox ha raggiunto la massima espressione lo scorso mese di novembre quando, nottetempo, qualcuno, al culmine dell'insofferenza, l'ha addirittura preso a fucilate.  Un fucile a pallettoni per "regolare i conti".  

 

Ma quell'anomino automobilista deve averli fatti male i suoi conti perché la postazione fissa per il controllo della velocità è stato nuovamente sistemata al suo posto ed è tornata viva e vegeta.  E continua a mietere vittime con la consueta facilità.  Nel frattempo, non sono pochi quelli che già meditano il ricorso.

Pubblicato il: 12/01/2007

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