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NOTIZIE CORSIVI

La formazione professionale nell'Orvietano fa il punto

L'occasione è stata il cocktail party "Vieni, vedi, gusta" organizzato dagli allievi dei corsi per "Addetti ai servizi ristorativi" del Centro servizi formativi provinciale di Orvieto

Si è rivelato una occasione di riflessione sul futuro della formazione iniziale nel territorio orvietano, il cocktail party "Vieni, vedi, gusta" promosso delle allieve ed allievi dei corsi per "Addetti ai servizi ristorativi" del Centro servizi formativi provinciale di Orvieto, con la collaborazione de Il Palazzo del Gusto e dell'Università dei Sapori, che si è svolto ieri presso il Palazzo del Gusto alla presenza di genitori, dirigenti e docenti scolastici e della formazione, amministratori locali e provinciali, aziende ed operatori del settore, nel corso del quale è stato anche presentato il video clip realizzato dagli stessi studenti che documenta le attività di formazione che si svolgono al CSFIl

Il coordinamento dell'evento era  affidata a Giancarlo Pompei, direttore del CSF di Orvieto.

Erano presenti il vicepresidente della Provincia Loriana Stella, il presidente della scuola dell'alimentazione Vasco Gargaglia, il presidente di Confcommercio Orvieto Giuseppe Santi, il vicesindaco del Comune di Orvieto Carpinelli, l'assessore alla formazione professionale Carlo Tonelli, l'assessore ai servizi sociali Cecilia Stopponi, il presidente del consiglio Provinciale Giuseppe Ricci, il consigliere provinciale Roberto Forbicioni, il dirigente della formazione professionale della provincia Franco Fogliano, il direttore del Palazzo Del Gusto Oliveto e dirigenti scolastici e sindaci dei comuni dell'Orvietano

Una sala riunioni al pian terreno dell'ex convento di San Giovanni era gremita non solo per la curiosità di vedere e assaporare gli aperitivi e le degustazioni golose preparati dai giovani allievi, ma interessata ed attenta a riflettere sulle prospettive della formazione e qualificazione professionale in stretta relazione con le vocazioni territoriali e con il mercato del lavoro sempre più condizionato dai mutamenti e dalle tendenze.

Per modificare radicalmente la concezione della formazione professionale iniziale, che aveva caratterizzato tutti gli anni '80 e per buona parte degli anni '90, occorre aspettare fino al 1999, quando la legge 144, riprendendo quanto contenuto nel cosiddetto "accordo di Natale" tra Governo e parti sociali, ha varato il sistema dell'obbligo formativo. Oltre all'innalzamento dell'obbligo fino a 18 anni l'aspetto qualificante della normativa sta nel riconoscimento del percorso effettuato nella formazione professionale non solamente sotto l'aspetto dell'inserimento occupazionale, ma anche sotto l'aspetto dell'acquisizione di competenze che vanno a costituire parte integrante e fondante del bagaglio culturale dei giovani dai 15 ai 18 anni di età, al pari di quelle che si possono  acquisire all'interno del percorso scolastico. La formazione professionale iniziale non è dunque più considerata come un semplice anello di congiunzione tra scuola e lavoro, ma come un percorso alternativo, avente una sua identità sotto l'aspetto formativo ed una dignità equivalente a quella del percorso scolastico. Con la legge 53/2003 è stato compiuto un ulteriore passo avanti: la formazione iniziale è stata portata a tre anni, accentuandone le caratteristiche di alternativa al percorso di istruzione in senso stretto, e potenziando la componente di insegnamento delle competenze di base. Inoltre il titolo di qualifica che verrà rilasciato dalle Regioni avrà, se corrispondente agli standard minimi, validità a livello nazionale e consentirà il proseguimento nel percorso formativo, fino al conseguimento del diploma, ed oltre.

"Ad Orvieto - ha detto il direttore del Centro Servizi Formativi di Orvieto, Giancarlo Pompei - è operante dal 2002, il Centro Servizi Formativi che, attraverso una analisi puntuale dei fabbisogni, ha riprodotto dapprima i modelli formativi tradizionali ai quali è stato applicato il 'Modello Orvieto', buona prassi che è stata oggetto di studio da parte della Comunità Europea dando risposte occupazionali a più di 25/30  ragazzi, e che successivamente ha indirizzato la propria programmazione verso il settore dei servizi al turismo con progetti mirati alla ristorazione. L'attivazione di questa tipologia di corsi risponde, infatti, alle esigenze del mercato del lavoro locale e cerca di contribuire allo sviluppo delle potenzialità economiche di un territorio, come quello orvietano, altamente vocato al turismo". "L'iniziativa odierna - ha precisato di direttore del CSF - ha lo scopo di far conoscere le professionalità che i ragazzi e le ragazze acquisiscono presso il Centro e la crescita umana e culturale che essi compiono grazie anche alla capacità formativa del collegio docenti, ma ha anche lo scopo di aprire un confronto sul futuro della formazione iniziale ad Orvieto, e non solo, anche alla luce di quanto contenuto nella legge finanziaria per il 2007, che all'art. 68 recita: 'L'istruzione impartita per almeno 10 anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età'.
Da parte nostra abbiano la necessità di risposte chiare e puntuali sulla collocazione e sul ruolo del CSF nel panorama formativo orvietano, di impegni precisi che diano certezze soprattutto ai ragazzi e alle loro famiglie nel momento in cui si avvicinano alla formazione iniziale con una scelta che dovranno effettuare entro questo mese di gennaio. Ci rivolgiamo agli amministratori e dirigenti della Provincia, perché il CSF si candida, sin da oggi, ad entrare appieno nella gestione di strutture pubbliche già esistenti sul nostro territorio come il Palazzo del Gusto, portando in esse l'esperienza maturata in anni di lavoro nel campo della formazione professionale. Un dato per tutti: nell'anno scolastico 2001/2002 abbiamo iniziato  un po' in sordina con 9 allievi, a distanza di 5 anni il loro numero è cresciuto fino ad interessare ormai 30 ragazzi e ragazze in prima formazione ed altrettanti in percorsi integrati con le scuole secondarie di primo grado".

E nel corso del dibattito le risposte attese sono giunte. Il direttore dell'Università dei Sapori, Vasco Gargaglia ha sottolineato che "la formazione iniziale con l'esperienza in corso ad Orvieto è un fatto importante nel momento in cui, in Umbria, si stanno discutendo le linee programmatiche del nuovo programma di intervento della Formazione Professionale. Non c'è concorrenza tra il mondo della scuola e il mondo della formazione professionale, semmai c'è la necessità di una maggiore integrazion. Il mondo della formazione è strutturato, ha una lunga esperienza e soprattutto sta vicino al mondo delle aziende. L'Università dei Sapori opera in Umbria da dieci anni per iniziativa di Confcommercio per affiancare le aziende del settore dell'alimentazione negli ambiti cioè della ristorazione, del pubblico esercizio, della distribuzione alimentare e della sicurezza ed educazione alimentare, ora è presente anche ad Orvieto. Abbiamo bisogno di laboratori e strutture idonee, ma siamo certi che l'imminente realizzazione dei laboratori presso il Palazzo del Gusto permetterà di fare un buon lavoro su questo territorio".

Il presidente di Confcommercio, Giuseppe Santi nel salutare le giacche bianche dei giovani allievi dei corsi per Addetti ai Servizi Ristorativi come "una promessa ed un impegno per lo sviluppo futuro di questo settore" ha poi fornito alcuni dati sulla notevole crescita esponenziale che si va progressivamente registrando nel settore delle aziende agroalimentari sottolineando che "il settore si colloca al secondo posto come spinta che muove il turismo. Nella moderna cultura dell'enogastronomia, il cibo non è più un elemento a se stante ma esprime la cultura di un territorio, pertanto le aziende sono chiamate sempre di più ad adeguarsi a nuove nicchie di mercato. Le ricerche più recenti relative al cambiamento dei consumi degli italiani, malgrado la difficoltà del momento, indicano una crescente attenzione delle famiglie verso l'agroalimentare di qualità. In questo settore si sono moltiplicati gli addetti ed il fatturato sfiora i 50 miliardi di euro l'anno. Di qui l'esigenza di formare risorse umane e soprattutto di crescere insieme".

Anche il direttore del Palazzo del Gusto, Pier Giorgio Oliveti ha evidenziato l'importanza della professionalità nel settore enogastronomico come trainer per lo sviluppo del segmento turismo; "questi giovani - ha detto - sono il medium tra il territorio e i suoi prodotti. Il Palazzo del Gusto da questo punto di vista è luogo di cultura enogastronomica e molto presto sarà attivo con la cucina didattica che costituisce sicuramente una sfida ed una opportunità per il territorio orvietano e per l'intera provincia; in quest'ottica non siamo autoreferenti ma aperti a proseguire un impegno che dura da anni e che va nell'ottica della valorizzazione delle vocazioni territoriali e della politica delle cittaslow di cui Orvieto è sede nazionale e internazionale".

"Le risposte sono nei fatti- ha affermato il vicesindaco, Carlo Carpinelli - e l'iniziativa di oggi é un esempio eloquente. Sono molteplici i motivi di soddisfazione che personalmente  esprimo: dopo due anni dallo svolgimento della conferenza sul turismo dove indicammo ed auspicammo la crescita professionale nella elaborazione e somministrazione dei cibi quale fattore fondamentale per la crescita qualificata della nostra offerta turistica, oggi ci fa piacere riscontrare che vi sono valide iniziative in corso nel campo della formazione professionale; il secondo fattore di compiacimento è che viviamo in una realtà dove è possibile realizzare vere sinergie pubblico-private, infine perché emerge la 'laicità' di questa esperienza, in quanto i corsi sono il frutto di un accordo tra Provincia, Comune, Palazzo del Gusto e Associazione Confcommmercio che si è fatta promotrice, a dimostrazione che siamo disponibili a concorrere con tutti coloro che si fanno avanti per costruire, per crescere e creare occasioni di lavoro". 

Dal canto suo la vicepresidente della Giunta Provinciale, Loriana Stella ha messo l'accento sul fatto che "la sinergia concreta fra il Centro Servizi Formativi di Orvieto e l'Università dei Sapori - e anche una certa dose di caparbietà e passione nel raggiungimento degli obiettivi  - permette di realizzare dei piccoli miracoli e andare avanti in un'esigenza che il territorio orvietano ha sempre espresso. Il San Giovanni dopo una prima sistemazione disordinata del complesso che ospitava il Corteo Storico, il Palazzo del Gusto e l'Enoteca Regionale, oggi ha trovato una sua definitiva destinazione come palazzo della cultura enogastronomica che sta già producendo molteplici interventi nell'arco dell'anno ma che potrà presto contare sull'utilizzo anche della cucina didattica. Rispetto alle legittime sollecitazioni del Centro Servizi Formativi, io penso che questo luogo debba essere sede per la formazione enogastronomica, sappiamo che servono investimenti importanti, ma con la determinazione e la sinergia di tutti i soggetti possiamo farcela. In questi giorni si sta montando la cucina didattica di 4^ generazione attraverso la quale sarà possibile attivare corsi e master dando la possibilità a questa struttura di collocarsi sul mercato in maniera positiva". "Con l'iniziativa di oggi  - ha concluso - abbiamo tutti uno stimolo in più per far sì che questa struttura giunga a completamento e possa lavorare ogni giorno dell'anno. La presenza numerosa di esponenti del mondo della scuola con la quale va intensificata e affinata l'integrazione, deve portarci a rilanciare sul terreno dell'esigenza di avere nell'Orvietano occasioni ed opportunità di crescita professionale, cominciando a realizzare per l'anno formativo 2007/2008 spazi importanti per la formazione di prima qualifica all'interno del Palazzo del Gusto".

Le conclusioni sono state sviluppate dal dirigente del Servizio Politiche Formative e del Lavoro della Provincia di Terni, Franco Fogliano che ha sottolineato come "gli orientamenti cambiano in relazione a come va il mercato del cibo che è in crescita. Basterebbe solo riflettere sulla vastità del mercato cinese per capire in prospettiva quali sfide abbiamo di fronte in termini di formazione; ciò significa che dobbiamo accelerare verso una visione più ampia della programmazione, guardando oltre, pensando alla evoluzione dei mercati, ai moltissimi investitori che stanno operando in questi territori. La qualificazione professionale dunque diventa elemento fondamentale e quello che sta nascendo nella struttura del Palazzo del Gusto deve essere visto con grande attenzione. A livello regionale comincia ora la programmazione 2007/08 della formazione professionale, non conosciamo ancora l'ammontare delle risorse né la certezza che i corsi di prima qualifica possano passare da biennali a triennali, ma stiamo lavorando alla conferma delle attività di formazione professionale esistenti, infatti uno dei requisiti perché i progetti di formazione vengano approvati e finanziati è quello della occupabilità e la formazione iniziale deve rientrare tra questi criteri. I risultati che oggi riscontriamo ad Orvieto sono il frutto di un lavoro di squadra dell'intero settore della Formazione Professionale della Provincia di Terni".

 

Pubblicato il: 13/01/2007

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