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Pronto soccorso. Il tiket funziona

Ottanta persone in meno al giorno al pronto soccorso dell'ospedale di Orvieto dall'entrata in vigore del ticket per i 'codici bianchi'

ORVIETO - Ottanta persone in meno al giorno al pronto soccorso dall'entrata in vigore del ticket per i 'codici bianchi'. Sono questi i benefici effetti testati sul nosocomio della Rupe a decorrere dal provvedimento introdotto dal primo gennaio dalla Finanziaria. L'obiettivo, come è noto  è quello di restituire il servizio di pronto soccorso al suo scopo, cioè l'intervento sulle urgenze.  

E, a giudicare dai risultati di attività dei primi dieci giorni degli operatori sanitari del "Santa Maria della Stella" di Orvieto, pare centrato o comunque dà segnali incoraggianti.  Il dato di ottanta persone per una realtà di medie proporzioni come quella di Orvieto è, infatti, un dato importante.  Un numero che, nella mole dei casi che è chiamato giornalmente a fronteggiare l'ospedale di Orvieto, fa una sensibile differenza. Così se prima in molti erano abituati ad andare al pronto soccorso per un semplice mal di testa o comunque per patologie per le quali si può far tranquillamente ricorso al medico curante, adesso con un ticket sanitario da versare di venticinque euro ci si pensa, evidentemente, due volte.  

Il provvedimento riguarda i codici bianchi, ovvero le situazioni non critiche e non urgenti.  Le polemiche non mancano e se da un lato c'è chi grida all'"anno nuovo, tassa nuova", dall'altro  se il provvedimento dovesse contribuire a migliorare la qualità del servizio, come è nelle intenzioni, sarà sicuramente alla lunga non solo tollerato ma "benedetto".
"Far pagare un ticket a quella metà degli italiani che si rivolge al pronto soccorso senza che ve ne sia bisogno non può essere considerato un tabù - ha detto il ministro della Salute, Livia Turco in difesa del provvedimento.  Per il ministro, infatti "bisogna investire, ma anche perseguire l'efficienza e la responsabilità, da parte dei medici e dei cittadini".

Pubblicato il: 10/01/2007

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