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I nemici numero uno dei carabinieri restano i topi d'appartamento e gli stranieri non in regola

Questo secondo il bilancio annuale dell'attività dell'Arma di Orvieto tracciato venerdì mattina dal comandante della compagnia, il capitano Andrea Lachi

ORVIETO - Allarme furti e immigrazione clandestina. I nemici numero uno dei carabinieri restano i topi d'appartamento e gli stranieri non in regola: fenomeni strettamente legati ed entrambi in crescita significativa nel 2006. Questo secondo il bilancio annuale dell'attività dell'Arma di Orvieto tracciato venerdì mattina dal comandante della compagnia, il capitano Andrea Lachi. Secondo i dati che emergono dal resoconto, nell'ambito del generale aumento dei reati passati da 1100 nel 2005 a 1150 nell'anno appena trascorso, i furti sono stati 460: 74 in più rispetto al 2005 quando erano stati 386. Il dato è cresciuto in maniera significativa, come in tutto il paese, soprattutto dopo il provvedimento d'indulto. Molti di questi colpi, tuttavia, secondo i carabinieri, potevano essere evitati semplicemente alzando un po' la guardia, abbandonando cioè abitudini anacronistiche come le automobili aperte o le chiavi sulla porta di casa. Non sono pochi, infatti, i furti consumati grazie a queste forme di "collaborazione" dei cittadini con la microcriminalità. Per i furti consumati, comunque, sono state arrestate 11 persone e denunciate 40. Un numero che si mantiene stabile rispetto allo scorso anno. Diversamente dal 2005, il 2006 non ha fatto registrare, però, rapine violente in villa. Nel 2005 avevano profondamente scosso l'opinione pubblica due episodi: quelli della famiglia Magni e degli anziani di Canale picchiati selvaggiamente prima di essere derubati. Mentre si è affacciata in maniera preoccupante, in due episodi, la rapina a mano armata con sequestro di persona a danno di camionisti fuori dallo svincolo di Fabro.
E' sull'Alto Orvietano, d'altro canto, in particolare tra Ficulle, Fabro e Allerona che si sta concentrando negli ultimi tempi la più grossa impennata di furti. L'immigrazione clandestina con 37 interventi, 23 arresti, 86 persone accompagnate in Questura, 83 espulsi e 7 titolari di cantieri edili denunciati per favoreggiamento, rappresenta l'altra grande emergenza per l'Orvietano: da essa, secondo i dati l'Arma, deriva un buon 60% dei reati consumati. Per restare tra i reati più gravi, infine, non si è registrato alcun omicidio né estorsione. Sul versante droga i carabinieri, con 7 reati consumati e scoperti (9 nel 2005) non hanno apprezzato particolari allarmi. Le manette, più in generale, sono scattate 60 volte (61 lo scorso anno) mentre le denunce sono leggermente calate da 600 a 510. Ad aumentare, invece, sono state le pattuglie: 8mila 150 per un totale 13mila 220 militari (sono 104 in tutto quelli dell'organico dell'Orvietano) contro le 7 mila 600 del 2005. Sono cresciute così anche le persone identificate (23mila 800 contro le 22mila 800 del 2005) e i mezzi controllati (20mila 240 contro i 18mila 850 del 2005). Significativa anche l'attività del carabiniere di quartiere che ha espletato 389 servizi mettendo anche in manette uno straniero che aveva rubato un cellulare in un negozio di abbigliamento e denunciando una decina di persone. Nell'ambito del contrasto ai furti di rame, fenomeno in vigoroso aumento in tutto il Paese, i carabinieri di Orvieto hanno eseguito un arresto e spiccato 8 denunce. Si è trattato sempre di cittadini di nazionalità rumena. Sono state, infine, 1491 le violazioni sanzionate al codice della strada. Quasi 1500 contravvenzioni che hanno fruttato allo Stato 125mila euro.

Pubblicato il: 08/01/2007

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