Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Al pronto soccorso per sfuggire al gelo

Barboni, alcolisti tossicodipendenti: crescono i casi di "disagiati sociali" che si rivolgono all'ospedale. Disagi anche per la sopressione della reperibiltà notturna del Sim

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Pronto soccorso, in costante aumento il numero di senza tetto e sbandati che, soprattutto di notte, cercano riparo in ospedale.  Un fenomeno in netta crescita quello del "disagiato sociale" come paziente di pronto soccorso che, con le feste e il freddo intenso, in alcune giornate, come quelle passate, al Santa Maria della Stella può diventare vera e propria emergenza.  

Si tratta, in genere, secondo i dati più recenti, di persone che, di fronte a problemi tra i più svariati (alcol, droga piuttosto che il freddo o stati di alterazione psico fisica) chiamano il 118 e approdano in ospedale.  Dove il trattamento, però, per ovvie ragioni, non è quasi mai facile.  Anche perché spesso gli operatori si trovano di fronte a situazioni in cui oggettivamente non c'è necessità di prestazioni di pronto soccorso in senso stretto, quanto di un tipo di assistenza che attiene più che altro ai servizi sociali.  Ad aggravare la situazione, poi, dall'estate scorsa, c'è anche il fatto che è stata sospesa la reperibilità notturna del servizio di igiene mentale.

Il problema sottolinea, evidentemente, l'esigenza di potenziare i servizi di assistenza sociale attraverso strutture e servizi appropriati in grado di dare risposte al disagio sociale.

La questione, in modo particolare del barbonaggio, era stata sollevata anche recentemente dall'associazione femminile Cif guidata da Maria Antonietta Polegri. Per i senza tetto che dormono alla stazione ferroviaria ma non solo per loro, l'associazione, supportata in questo anche dal vescovo, aveva avanzato al Comune la proposta di creare un centro di accoglienza. "Proprio adesso che l'amministrazione sta decidendo su come destinare i contenitori attualmente dimessi - aveva detto monsignor Giovanni Scanavino - sarebbe una buona cosa prendere in considerazione l'ipotesi di creare un alloggio per le categorie più sfortunate".

Pubblicato il: 02/01/2007

Torna alle notizie...