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Elio Taffi ad UMBRIA JAZZ WINTER. Il diario - prima giornata

E' stato aperto un sondaggio sull'edizione 2007 di Umbria Jazz Winter. Esprimi il tuo parere

foto di copertina

di Elio Taffi

Sponsor che si defilano, cittadini insofferenti, livello degli artisti non adeguato all'altezza delle aspettative: la quattordicesima edizione di Umbria Jazz Winter è iniziata e le polemiche (le solite e rituali, ma ormai comincio a pensare beneauguranti!) si sono sciolte come neve al sole. Sono bastate poche note, ma giuste e giubilanti come quelle dei Funk Off, per risvegliare Orvieto: "la bella addormentata" di ecumenico ricordo si è rivelata la capitale dell'allegria e del buonumore. Ecco che diversi correntoni di persone (provenienti, curiose, dai diversi vicoletti laterali della città) si sono riuniti in un'unica fiumana di gaudenti apostoli al seguito della street band toscana. I sorrisi dei bambini Quello sì che mi è restato impresso: molti sulle spalle dei propri papà, e gli occhi sgranati, ad osservare quei buffi figuri in maglietta rossa che zompavano più agili del Pikachu di pokemoniana memoria, in compagnia di strumenti così rumorosi ed gioiosi. Ed io, nonostante trent'anni sul groppone, mi ritrovo con lo stesso entusiasmo e la stessa commozione di quegli occhi innocenti Potere del jazz, o di Orvieto, o forse della nostra fantasia, che Umbria Jazz Winter eccita a dovere I Funk Off elettrizzano Piazza della Repubblica, Corso Cavour e Piazza del Popolo, ed alla loro dismissione, solo temporanea (fortunatamente) mi accorgo che Orvieto è un'altra città: "Cioccolateria" sfiziosa davanti al Palazzo del Capitano del Popolo, molte belle ragazze che profferiscono sinuosamente bevande decaffeinate, macchine lussuose e rampanti, così lucide da permettere a qualche signora da poco in piedi (sono appena le tredici!!!) di darsi un tocco di colore alle labbra Ed ancora, molti jazzman di colore, in tuta e Nike, quasi tramortiti dal fuso orario e da pochissimo coi piedi sul suolo urbevetano, che si aggirano come zombies in attesa delle danze notturne

A sera, il Teatro Mancinelli  s'apre per la prima volta in questa edizione a UJWinter; Roberta Gambarini, voce di altri tempi ed antichi modi, regala sogni di note uno più lieve dell'altro, mettendo in luce, oltreché un corpo mozzafiato, un'ugola preziosa, ricamata più baroccamente di un centrino nostrano all'irlanda. Roy Hargrove impreziosce la ghirlanda della sua partecipazione da umile gregario con la tromba in mano, al servizio dei soli canori della Gambarini nazionale; da ricordare il virtuosismo olimpico del batterista del trio classico cha accompagnava la torinese, tal Montez Coleman. Emozioni dolcissime, quelle suscitate da questo concerto; peccato per la presenza, davanti a me, di uno spettatore che, probabilmente nella fase di elaborazione gastrica di un panino con la salsiccia, evidenziava sgradevoli malfunzionamenti digestivi. Ma, tutto sommato, può succedere

A notte fonda, Ristorante Al San Francesco: Round Midnight esplosivo, con Austin DeLone e Toni Green, del quale non posso parlare, adesso, perché il mio orologio segna le tre antimeridiane...

A domani!

E' stato aperto un somndaggio sull'edizione 2007 di Umbria Jazz Winter. Esprimi il tuo parere. (La redazione)

Pubblicato il: 29/12/2006

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