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Il Jazz in foto

Mostre allestite al Palazzo dei Sette di Orvieto in occasione di Umbria Jazz Winter, dal 28 dicembre 2006 al 1° gennaio  2007

In occasione dello svolgimento dal 28 dicembre 2006 al 1° gennaio 2007 della 14^ edizione di Umbria Jazz Winter, la Città di Orvieto propone al Palazzo dei Sette anche alcune mostre. 

Alle Sale del Primo Piano sono allestite: la mostra fotografica "Il Jazz raccontato con gli Occhi" della rivista FLAIR del gruppo Mondadori, la mostra fotografica "I giganti del Jazz" nelle fotografie dell'Istituto Luce e la mostra fotografica "It don't mean a thing..." di Marcella Persichetti ; alla Sala del Governatore sono collocate invece la  mostra motografica "Jazz Amore" di Anna Maria Speltra e la mostra di Pittura "Il Jazz" di Anna Armellino.

Presso la Sala delle Capriate è allestita la mostra di gioielli "7 Peccati Capitali" e presso la ex Chiesa di San Rocco la mostra fotografica "Time after Time" di Sergio Coppi.

 

Il jazz di Anna Armellino

"Improvvisazioni, è questo che rende il jazz così favoloso... L'umore di un musicista è la musica che suona." (Miles Davis -L'autobiografia)

Autodidatta, Anna Armellino che vive e lavora a Modena, si appassiona fin da adolescente alla musica afroamericana. Dal semplice ascolto, il passaggio alla conduzione di programmi radiofonici di black music. Successivamente cura festival e rassegne, con il Modena Jazz Club.

Durante i concerti ha sempre abbozzato schizzi. Un tic  che la porta ad esplorare la via della relazione tra suono e disegno. Dalla semplice rappresentazione allarga il suo viaggio verso la pittura. Colori acrilici per restare fedele alla rapidità e all'improvvisazione di esecuzione che tale mezzo consente e che il jazz  esige.  Nel 2005 l'omaggio a "Kind of Blue" di Miles Davis. Cinque pitture raccontano uno dei capolavori assoluti del jazz.

Il progetto, realizzato con un contributo dello scrittore Aldo Gianolio, approda al Festival Umbria Jazz Winter.  La costante ricerca di un linguaggio "altro" per esprimere le emozioni della musica e del jazz in particolare, in pittura, l'ha portata alla realizzazione e presentazione di una nuova serie di tele alla 14° Edizione di UJ Winter.

 

It don't mean a thing... di Marcella Persichetti

Ovvero, alla ricerca dello swing anche nella fotografia, catturando il momento unico e irripetibile di un concerto.

Marcella Persichetti si dedica all'attività fotografica professionale dal 2003, proponendosi come free lance nel campo della fotografia musicale ed approfondendo una ricerca personale su temi che descrivono il contesto urbano e architettonico di Roma. Ha esposto in varie mostre personali e collettive a Roma e Milano.

 

I Giganti del Jazz" nelle fotografie dell'Istituto Luce a cura di Andrea Amatiste 

Le 35 istantanee, tratte dalle agenzie foto-giornalistiche acquisite dall'Archivio Fotografico dell'Istituto Luce, documentano il passaggio dei maggiori jazzisti in Italia, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta.

 

Jazz Amore di Anna Maria Speltra

Anna Maria Speltra, collabora con periodici culturali, riviste di viaggio e pubblicazioni scientifiche, realizzando prevalentemente reportage inerenti al viaggio, al paesaggio e agli ambienti urbani. Ha pubblicato su testate quali "AD Architectural Digest", "Gente Viaggi", "Panorama Travel", "I Viaggi di Repubblica". Nei suoi scatti dedicati al mondo del jazz c'è il desiderio di cogliere atmosfere, gesti, colori ma soprattutto di catturare quella luce speciale che si accende negli occhi di chi, musicista di gran fama o semplice appassionato, sente questa musica dentro di sé. Limpide o graffianti, le note del jazz vibrano attraverso la pelle, segnano il volto, gonfiano le guance. Dettano il respiro e imprimono le espressioni.

 

Time After Time di Sergio Coppi

Sergio Coppi, il noto fotografo ternano sempre disposto a percorrere sentieri artistici inesplorati e ad affrontare nuovi linguaggi, questa volta è alle prese con le lancette dell'orologio. La mostra s'intitola "Time after time" come il pezzo di Cindy Lauper rielaborato da Miles Davis. Coppi è un poeta dell'immagine e questa esposizione lo conferma indiscutibilmente.

Pubblicato il: 29/12/2006

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