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Giornata di dimissioni. Germani e CdA di RPO abbandonano il campo

Germani sarà sostituito da Capoccia e corrono i primi nomi per il nuovo CdA di Risorse per Orvieto. Nuovo Marricchi, dei DS, Giuseppina Fringuello, già membro del Consiglio, diverrebbe presidente e per l'opposizione un improbabile Gianni Stella

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Coincide con l'inizio scoppiettante di Umbria jazz la giornata in cui le principali questioni della politica orvietana degli ultimi mesi vengono al pettine. Con l'assessore Germani che ha convocato per la tarda mattinata una conferenza stampa per spiegare presumibilmente le ragioni delle sue imminenti dimissioni (che preludono all'ingesso in giunta dell'ex segretario Capoccia) e con il sindaco Mocio che alle 18 varcherà i cancelli della Piave per accettare le dimissioni del Consiglio d'amministrazione e formulare una prima proposta per il nuovo organismo da nominare.

 

Tre i nomi da fare. Almeno due Mocio li avrebbe già in tasca: circolano quelli di Giuseppina Fringuello (Dl) - una conferma del vecchio cda destinata anzi ad essere "promossa" presidente - e dell'esponente Ds, membro della segreteria del partito, Marcello Marricchi. Per il terzo nome Mocio ha inviato lo scorso 19 dicembre una lettera alle minoranze perché esprimessero un loro candidato. A tutt'oggi pare che quel nome non ci sia e che prevalgano i distinguo.

 

Con An che sembra non abbia alcuna intenzione di andare a riparare "i danni del centrosinistra" senza che da parte della maggioranza ci sia un esplicito passo indietro e un mea culpa.

 

Con Fi che, attraverso Antonio Barberani, intende capire "prima quale sia il progetto per poi discutere dello strumento". "Perché se il progetto è svendere la Piave alle cooperative - tuona Barberani - Fi non ci sta e si batterà con ogni mezzo contro il conferimento al fondo regionale. Ad Orvieto - chiosa - le 'giombinate' non passano!". Così come non deve più passare, per Fi, la logica dell'appartenenza. "E' ora che la città venga governata da chi ha le competenze per farlo, altrimenti si finisce per nominare l'ennesimo carrozzone".

 

Lo stesso criterio, infine, è invocato da AltraCittà. "Serve una forte impronta manageriale e, per salvaguardare la nettezza dell'operazione, non riteniamo opportuno il coinvolgimento di nessun membro del vecchio cda. Sono molti i nomi spendibili". Si limita a dire Conticelli che pare, da un lato mettere "i bastoni tra le ruote" all'ipotesi Fringuello e dall'altro pensare favorevolmente al manager Gianni Stella.

Pubblicato il: 28/12/2006

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