No alle pale eoliche sul monte Piatto. Associazioni e cittadini si sollevano

ORVIETO - "Sarà una nuova Benano!". Così le principali associazione ambientaliste presenti sul territorio, ieri mattina, sono tornate a sostenere le ragioni del no contro il progetto per l'istallazione del parco eolico sul monte Piatto.

Hanno ricordato la battaglia vincente dell'estate del 2005 contro la cava che doveva nascere sull'altopiano dell'Alfina, prima di illustrare, in vista della conferenza dei servizi del 10 gennaio, le osservazioni al progetto che la società Energia Spa, dal maggio scorso, sta sottoponendo ai comuni di Orvieto e San Venanzo.

Le ragioni del no - illustrate in conferenza stampa dal consigliere comunale di Orvieto, Giancarlo Imbastoni, il rappresentante del comitato per la tutela e la valorizzazione del Montarale e monte Peglia, Vittorio Fagioli, Daniele Iavicoli del centro ornitologico "Antonio Valli" e Filippo Belisario del Wwf Umbria - fanno capo all'impatto ambientale e paesaggistico "devastante" per ma anche, dati alla mano, alla diseconomicità del progetto in un'area in cui il vento forte "oggettivamente non c'è e l'impianto finirebbe per essere in attività una volta sì e sei volte no".  

Si tratterebbe di istallare, sul monte accanto al Peglia, 4 "cattedrali di San Pietro", come è stato detto per rendere l'idea dell'altezza delle pale (140 metri), con un impatto visivo decisamente importante e uno, ambientale, foriero di gravi danni agli equilibri esistenti.

Sul progetto il Comune di Orvieto si è già pronunciato in termini negativi decretando l'incompatibilità urbanistica. Possibilista, invece, il sindaco di San Venanzo, Francesca Valentini.