IL DOCUMENTARIO DI ALICE ALLA SALA DEL CARMINE

di Santina Muzi

"Se hai un'idea, alza il culo, non aspettare, nessuno verrà ad aiutarti." Sono queste le parole con cui si conclude il bel documentario "Un piccolo spettacolo" girato da Alice Rohrwacher e Pierpaolo Giarolo al seguito di un piccolo circo che si sposta attraverso l'Italia per varcare il confine e raggiungere l'Ungheria.

Le immagini quotidiane di una coppia con cinque figli, tre cavalli, oche, capre, ed altri animali al seguito alle prese con la lentezze della burocrazia, l'insegnamento delle lingue, la lettura, la scrittura, il bucato, la cura personale, la conduzione dello spettacolo, sono già di per sé uno spettacolo che insegna la sintonia e l'affiatamento tra uomini e animali. Si recita in periferia, negli slarghi asfaltati dove la gente si accalca la sera per godere della novità mentre in spazi approssimati i cavalli si spolledrano sull'erba rada dopo la fatica dell'andatura per le strade transitate dai mezzi veloci. Tutti attori, compresa la gallina ventriloqua, i cani draghi, l'ultimo nato, portato in scena nel carrozzino trainato dal cane.

Si tratta di un documentario realizzato con la cura e la passione di chi crede nel proprio lavoro, in grado di creare nello spettatore un clima di interesse e partecipazione. Non lascia con l'amaro in bocca, emana fiducia e voglia di fare. Nonostante le difficoltà, la famiglia guarda avanti, "alza il culo" e segue l'idea.

Il tutto è accompagnato dalla musica dei gitani: chi suona il pianoforte, trasportato amorevolmente a bordo della carovana, chi strimpella, e bene, l'organetto, chi il sassofono e, perché no, il vecchio campanaccio per comunicare ai paesani l'arrivo del circo.

"Il piccolo spettacolo" proiettato alla sala del Carmine ad Orvieto, ha dato il via ai due giorni dedicati alla quinta edizione della rassegna dei cortometraggi e documentari che hanno portato ad Orvieto i corti selezionati sul tema della Passione.