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Lo SDI a fianco di Barababella

I socialisti "Esprimono la totale volontà di essere partecipi e non spettatori delle scelte che una parte della maggioranza, a volte, si è arrogata il diritto di assumere" . Inspiegabile è per lo Sdi di Gialletti "l'indecisione che l'attuale amministrazione ha fatto registrare in questi anni sul ruolo di Rpo e sul destino del complesso immobiliare delle ex caserme"

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ORVIETO - Sulla caserma troppe inspiegabili indecisioni, i socialisti non ci stanno. Dirompente la presa di posizione dei socialisti al termine del convegno annuale che ha visto protagonisti, la scorsa settimana, sulla Rupe i maggiori esponenti locali e regionali del partito.

Inspiegabile è per lo Sdi di Gialletti è "l'indecisione che l'attuale amministrazione ha fatto registrare in questi anni sul ruolo di Rpo e sul destino del complesso immobiliare delle ex caserme che potevano, e ancora possono, essere il motore della rinascita di Orvieto e che invece, per motivi inspiegabili alla maggioranza dei cittadini orvietani è diventato un problema per l'amministrazione comunale e per le forze politiche di maggioranza".

"A questo gioco - puntualizzano - i socialisti non intendono più partecipare senza un reale chiarimento politico e rimettendo la barra al centro".

Nell'esprimere così viva solidarietà al cda dimissionario della società e al presidente Barbabella "i socialisti si augurano che la caserma rimanga, insieme a tutti gli altri beni, la grande opportunità di Orvieto e degli orvietani ed esprimono la totale volontà di essere partecipi e non spettatori delle scelte che una parte della maggioranza, a volte, si è arrogata il diritto di assumere".

Non manca nell'intervento dello Sdi una viva preoccupazione per la situazione delle finanze del Comune - "va ripensata l'intera struttura delle spese, alcune eccessive, dell'amministrazione" dicono - e per "l'attuale ingessatura del governo cittadino" rispetto alla quale chiedono l'applicazione e il rispetto dell'aggiornamento delle linee di indirizzo del sindaco approvate a giugno. 

Questo il testo integrale diffuso dallo SDI, federazioni di Terni e di Orvieto

Il 2 dicembre scorso si è svolto l'ormai tradizionale incontro dello SDI di Orvieto che ha visto la partecipazione dei maggiori esponenti politici del partito a livello regionale e provinciale.  La domanda che si è posto lo SDI di Orvieto non lascia spazio a interpretazioni di alcun genere: "Quale partito Democratico per la sinistra?"

Una domanda apparentemente generica ma importante per definire quelle basi comuni dalle quali partire nell'eventuale formazione di un partito unico della sinistra riformista.  Lo SDI in questo processo vuole esserci per storia, cultura, tradizione e competenza.  Non può nascere un partito che si dice riformista senza che siano centrali i valori della tolleranza, della libertà e del riformismo socialista. A sottolinearlo ci hanno pensato i relatori dell'incontro, Silvano Rometti, Ada Girolamini, Andrea Cavicchioli che hanno anche ribadito con forza la necessità che vengano definiti dei punti comuni, delle basi certe sulle quali fondare il Partito Democratico.

Anche gli ospiti, Leopoldo DI Girolamo (Senatore DS) e Riccardo Giubilei (segretario provinciale della Margherita) hanno confermato quest'ultima necessità e contemporaneamente hanno colto l'occasione per chiedere che anche i socialisti facciano parte dei "soci fondatori".  In particolare Di Girolamo ha spostato il dibattito sull'improcrastinabile necessità di cambiare la legge elettorale che ha di fatto accresciuto la conflittualità interna della coalizione rendendo difficile ogni minima decisione. 

All'interno dello SDI si sta seguendo con molta attenzione il cammino verso il Partito Democratico ma esso deve assolutamente vedere una ricomposizione della conflittualità delle dodici forze che compongono attualmente la sinistra.  Lo ha dichiarato con forza Ada Girolamini che poi ha puntato sul riformismo vero, quello attento alle necessità dei lavoratori, degli studenti, degli impiegati e delle famiglie chiedendo che questi siano i veri protagonisti del progetto "democratico".

Provocatorio e crudo è stato l'intervento di Giuseppe Caresio esponente di punta dello SDI piemontese e presidente dell'Associazione Fabiana di Torino.  Secondo Caresio, infatti, "si devono togliere alcuni tabù che ancora gravano sulla sinistra.  Scuola, formazione, previdenza e Legge Biagi, sono punti sensibili che devono essere affrontati con coraggio, senza cedere ai ricatti della sinistra radicale". Caresio ha ricordato che il riformismo vero non è contiguo al radicalismo e guarda con attenzione ai processi innovativi della società che oggi viaggiano ad una velocità impressionante.  "La Legge Biagi va difesa e rafforzata mentre deve assolutamente essere riformato tutto il settore dell'assistenza occupazionale con maggiori integrazioni per i disoccupati", questo è riformismo.  L'affondo più duro è riservato al pubblico impiego ed alla scuola, due punti altamente sensibili.  Per il primo Caresio chiede che si metta mano ad una riforma meritocratica del sistema delle promozioni e che si renda efficiente ogni comparto senza differenze economiche marcate fra pari livello di amministrazioni diverse. Sulla scuola l'esponente socialista piemontese, chiede un cambiamento di rotta totale che faccia tornare l'istruzione pubblica seria, selettiva e veramente uguale per tutti.

La sezione SDI di Orvieto esprime preoccupazione per la difficile situazione finanziaria del Comune di Orvieto, il cui equilibrio è stato per anni garantito dalle entrate derivanti dalla gestione della discarica "Le Crete" e che poi a causa delle "non decisioni" della Regione Umbria tali entrate sono venute improvvisamente a mancare. Non si può più far finta di niente e di fronte a tale situazione eccezionale va ripensata l'intera struttura delle spese, alcune eccessive, dell'amministrazione comunale. Dobbiamo superare velocemente l'attuale ingessatura del governo cittadino spiegando che il rischio reale è lo sforamento del patto di stabilità e l'ulteriore peggioramento della situazione finanziaria, rilanciando l'azione amministrativa e proponendo una forte azione di comunicazione e di coinvolgimento dell'intera comunità orvietana. I socialisti dello SDI chiedono, in linea con gli accordi della maggioranza di governo di centro-sinistra e in linea con quanto stabilito nel documento programmatico delle linee di indirizzo del Sindaco approvate a giugno, il rispetto di tutto ciò.

La recente vendita di una parte del patrimonio pubblico del Comune, quello di proprietà della regione, quale l'ex Ospedale in Piazza Duomo, ed anche quello della donazione del Palazzo del Solis deve contribuire al risanamento economico senza deprimere il ruolo culturale e turistico che Orvieto ha a livello nazionale ed internazionale.

Di fronte a tale situazione finanziaria inspiegabile è l'indecisione che l'attuale amministrazione ha fatto registrare in questi anni sul ruolo di RPO e sul destino del complesso immobiliare delle ex caserme che potevano, e ancora possono, essere il motore della rinascita di Orvieto e che invece, per motivi inspiegabili alla maggioranza dei cittadini orvietani, è diventato un problema per l'amministrazione comunale e per le forze politiche di maggioranza. A questo gioco i socialisti non intendono più partecipare senza un reale chiarimento politico e rimettendo la barra al centro. A tale riguardo, in merito alle dimissioni di tutto il consiglio di amministrazione di R.P.O. I socialisti dello SDI esprimono la più convinta e totale solidarietà allo stesso consiglio e in particolar modo al suo presidente Franco Barbabella, denunciando come strumentale e vigliacca la campagna diffamatoria in atto da qualche settimana. Fino ad ora il Cda di RPO ha sempre operato nel rigoroso rispetto delle linee di indirizzo del Consiglio Comunale e del Sindaco e della sua Giunta. Le dimissioni sono state un atto naturale ed opportuno dopo aver registrato lo stato confusionale che l'amministrazione aveva nel continuare ad esercitare il ruolo di indirizzo su questa delicata ed importante vicenda. Per questo i socialisti orvietani confermano la piena fiducia al Capogruppo dello SDI prof. Barbabella che con impegno e rettitudine ha portato avanti, in qualità di Presidente, i compiti assegnati a RPO, decisioni sempre condivise ed approvate dalla maggioranza di governo. Ora, i socialisti dello SDI, sempre in linea con le linee programmatiche del Sindaco, della Giunta e della maggioranza di centro- sinistra che governano la Città auspicano il prosieguo di una fattiva collaborazione, augurandosi che la Caserma rimanga, insieme a tutti gli altri beni la grande opportunità di Orvieto e degli orvietani ed esprimono la totale volontà di essere partecipi e non spettatori delle scelte che una parte della maggioranza, a volte, si è arrogata il diritto di assumere.

 

 

Pubblicato il: 14/12/2006

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