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Agabiti: la nostra battaglia per l'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine dell'olio d'oliva si sposta ora nelle campagne

Successo per l'iniziativa della Coldiretti: in tre giorni raccolte centinaia di firme per l'attuazione della legge 204/2004

"La nostra battaglia in difesa dell'origine dell'olio d'oliva si sposta dalla piazza alle campagne". Così Albano Agabiti, presidente della Coldiretti di Terni nella giornata conclusiva dell'iniziativa dell'organizzazione agricola che prevede la raccolta di firme a sostegno dell'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine dell'olio d'oliva. 
"Dopo aver raccolto centinaia di sottoscrizioni in questi giorni, per chiedere al governo l'attuazione della legge 204/2004 che prevede l'obbligo di indicare il luogo di coltivazione e di molitura nell'etichetta dell'olio d'oliva vergine ed extravergine, ora chiederemo ai produttori della provincia di Terni ed a tutti coloro che vivono la campagna di firmare il documento e di schierarsi con noi in favore dell'olio certificato. L'iniziativa deve coinvolgere più soggetti possibili, considerato il fatto che la Direzione generale dell'Agricoltura e dello Sviluppo rurale della Commissione Europea vorrebbe l'abrogazione di tale legge, ritenendola in contrasto con l'articolo 28 del Trattato di Roma, in quanto "inciterebbe il consumatore a preferire i prodotti nazionali". In realtà noi chiediamo solo di attuare seri meccanismi in difesa dei cittadini che hanno il diritto ad un consumo consapevole".
"Abbiamo ritenuto un passo ovvio coinvolgere chi abita nelle aree rurali e soprattutto i produttori - continua il presidente di Coldiretti. Questi ultimi sono, a loro volta,  allarmati, dato che le norme in vigore sull'etichettatura danno la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa, senza che questo venga indicato chiaramente in etichetta. Il consumatore, dunque, ha difficoltà a comprendere la provenienza delle olive. Questo danneggia molto chi ha fatto della commercializzazione di prodotti tipici certificati la sua filosofia aziendale".
"Per questo- conclude Agabiti - chiediamo al Governo di attuare la legge 204/2004 e di  predisporre un sistema di controlli per la rintracciabilità dell'origine degli oli di oliva, al fine di prevenire contraffazioni e truffe ai danni dei cittadini".
L'Italia - da quanto emerge da uno studio della Coldiretti -  con una produzione nazionale media di oltre 6 milioni di quintali, due terzi dei quali extravergine è il secondo produttore europeo di olio di oliva. Il nostro paese vanta 37 denominazioni (Dop) riconosciute dall'Unione Europea, che sviluppano un valore della produzione agricola di circa 2 miliardi di Euro. Le importazioni comprese tra 400 e 480mila tonnellate (-16,1% nei primi sette mesi del 2006) superano le esportazioni pari a 300-350mila tonnellate (-12,9% nei primi sette mesi del 2006).

Pubblicato il: 12/12/2006

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