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I commercianti hanno dichiarato guerra ai varchi elettronici. Ma la battaglia va al di là

Da Gulino a Santi a Perali, tutti uniti contro Mocio. Questa è una battaglia emblematica di diversi  modi di concepire il bene pubblico e quello privato, che va la di là del traffico e dei varchi elettronici e coinvolgerà le scelte di fondo dell'Amministrazione Mocio. E' stata dichiarata e sarà battaglia dura, di sostanza, sofferta

foto di copertina

di Dante Freddi

Botta e risposta tra Mocio e i  rappresentanti dei commercianti orvietani, da Gulino a Santi a Perali, tutti uniti saldamente contro le zone a traffico limitato (ZTL) e quindi contro  la prevista installazione dei varchi elettronici che consentono di sorvegliarle. In discussione infatti non ci sono i varchi, ma la zona a traffico limitato, l'isola pedonale, la sua esistenza. I varchi sono soltanto il mezzo per controllare il rispetto delle norme e non permettere ai "furbi" di infrangerle.
La disputa segue un copione che si è ripetuto in tutte le città italiane, più o meno.
Ad Orvieto l'isola pedonale è ormai acquisita, per alcuni subita, ma non è possibile metterla in discussione apertamente. E allora basta che non venga controllato l'accesso e che chi intende infrangerla lo possa fare senza conseguenze. Il timore dei commercianti è comprensibile: la paura del cambiamento è sentimento sociale e individuale fisiologico ed importante per la sopravvivenza, ma poi la ragione deve saper imporre comportamenti utili all'evoluzione.
Ad Orvieto, come in qualsiasi altro centro storico, la circolazione veicolare non è più sopportabile, perché è eccessiva. Migliaia di auto entrano e si muovono in città ogni giorno, inquinano, aggrediscono i monumenti, "spiaccicano" i pedoni ai muri. La diminuzione del traffico è il primo passo per arrivare alla liberazione del centro storico dalle auto. Questi sono obiettivi di civiltà che chi ha la fortuna di abitare e lavorare ad Orvieto deve saper condividere, altrimenti c'è Ciconia o Sferracavallo, dove l'auto di padre madre e un paio di figli può trovare posto anche sotto casa.
Finché non sarà compiuto il passo determinante della rottura dell'anello stradale che consente la completa circolazione sulla rupe e non sarà bloccato il passaggio delle auto in piazza Duomo, si faranno soltanto piccoli passi.
Il sindaco ha il dovere ed il diritto di decidere per il bene della città e nell'interesse dei suoi commercianti. C'è da tenere conto certamente dei problemi di approvvigionamento dei negozi, dei disabili e degli anziani residenti e turisti, ma con la volontà di trovare soluzioni e non di affossare qualsiasi scelta che rimuova qualcosa di esistente, anche se dannoso per tutti. Questa è una battaglia emblematica di diversi  modi di concepire il bene pubblico e quello privato, che va la di là del traffico e dei varchi elettronici e coinvolgerà le scelte di fondo dell'Amministrazione Mocio. E' stata dichiarata e sarà battaglia dura, di sostanza, sofferta.

Pubblicato il: 11/12/2006

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