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Coldiretti Terni in piazza in difesa dell'origine dell'olio

Fino al 10 dicembre l'organizzazione agricola raccoglierà firme, in piazza Tacito, per l'attuazione della legge 204/2004  

Coldiretti Terni in prima fila in difesa dell'origine dell'olio d'oliva. Da ieri fino a domenica, infatti, l'organizzazione agricola raccoglierà firme a sostegno dell'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine dell'olio d'oliva.

"Dal 2004 - spiega Giulio Federici dirigente di Coldiretti Terni - c'è una legge, non ancora attuata, che obbliga ad indicare il luogo di coltivazione e di molitura nell'etichetta dell'olio di oliva, vergine ed extravergine. L'Europa vorrebbe che l'Italia abrogasse la legge 204, approvata all'unanimità dal Parlamento nel coso della XIV legislatura. La Direzione Generale dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Commissione Europea, infatti, la ritiene in contrasto con l'articolo 28 del Trattato di Roma, in quanto "inciterebbe il consumatore a preferire i prodotti nazionali". L'iniziativa di Coldiretti non va valutata in termini protezionistici - continua Federici -  bensì si propone di contribuire ad un consumo consapevole. Quello che chiediamo ai cittadini è aiutarci ad impedire che sia venduto come italiano un olio prodotto con olive non coltivate in Italia".

L'organizzazione agricola di Terni, con la raccolta di firme, chiede al Governo di "attuare la legge 204/2004 (obbligatorietà dell'origine in etichetta), in difesa del vero olio d'oliva italiano e predisporre un sistema di controlli per la rintracciabilità dell'origine degli oli di oliva, al fine di prevenire contraffazioni e truffe ai danni dei cittadini consumatori".

L'iniziativa si terrà all'interno degli stand di "VininUmbria", la mostra mercato dei prodotti enologici nazionali, finalizzata alla promozione e vendita dei migliori vini umbri e italiani.

Oltre allo stand in cui si raccoglieranno le firme Coldiretti predisporrà un frantoio, dove i visitatori potranno assistere alla produzione e gustare appetitose bruschette, realizzate con olio appena spremuto.

" L'etichettatura è il nodo centrale della battaglia che la nostra organizzazione agricola sta portando avanti da anni - sottolinea Albano Agabiti, presidente della Coldiretti di Terni.  E' necessario intensificare la lotta al falso nell'agroalimentare, in difesa dei consumatori e della produzione nazionale. Il mercato di olio italiano è a rischio, dato che le norme in vigore sull'etichettatura danno la possibilità di commercializzare olio ottenuto da miscele di origine diversa, senza che questo venga indicato chiaramente in etichetta.  Le olive in campo vengono pagate meno di un terzo dei prezzi versati dai consumatori al supermercato. Una situazione che mette a serio rischio gli oliveti italiani".

Secondo uno studio Coldiretti, l'Italia  è il secondo produttore europeo di olio di oliva con una produzione nazionale media di oltre 6 milioni di quintali, due terzi dei quali extravergine e con 37 denominazioni (Dop) riconosciute dall'Unione Europea, che sviluppano un valore della produzione agricola di circa 2 miliardi di Euro e garantiscono un impiego di manodopera per circa 50 milioni di giornate lavorative. Dal punto di vista commerciale le importazioni comprese tra 400 e 480mila tonnellate (-16,1% nei primi sette mesi del 2006) superano le esportazioni pari a 300-350mila tonnellate (-12,9% nei primi sette mesi del 2006).

 

Pubblicato il: 09/12/2006

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