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Le cause del Tribunale senza cause

Fausto Cerulli

Io sono un avvocato in qualche modo defilato: tra l?altro sono iscritto all?Albo degli Avvocati di Roma. Ma sento il dovere-piacere di intervenire sull?articolo tagliatribunali di Zurlo zuzzurellone. Questo ? un gioco sporco, al quale hanno reagito con troppo elegante indifferenza il Presidente del Tribunale stesso,ed il nuovo Procuratore Capo della Repubblica. E il Presidente dell?Ordine degli Avvocati ne ha fatto questione di posti di lavoro a rischio,con riferimento particolare ai consulenti; in un momento in cui la parola consulente non ? che consuli molto.

Io credo che non si possa valutare un Tribunale con il solo criterio quantitativo; quasi che le cause si misurino a numero e non a peso, anche qualitativo. Il Tribunale di Orvieto ha sempre avuto Giudici di alto livello, con qualche inevitabile eccezione che anche nelle migliori famiglie.

Io posso citare alcune sentenze coraggiose; che pesano e distinguono, e fanno di un Tribunale minore la sede di una giustizia maggiore.

La Procura di Orvieto, ad esempio, non ha esitato a mettere sotto processo un mostro sacro ed orrendo come la Telecom: il processo non ha avuto seguito ma soltanto perch? la Telecom ? latitante per scelta e per vocazione. La telecom non risponde al telefono della giustizia.

Il Tribunale di Orvieto ha sancito in sentenza che chi gestisce l?acqua pubblica non pu? gestirla come se fosse l?acqua del rubinetto di casa sua: e la prepotenza miliardaria della SII ? stata giustamente castigata.

Il Tribunale di Orvieto ha stabilito che la Telecom, se pretende di dover pretendere bollette arretrate e gonfie, deve fare una causa civile; e non pu? azzardarsi a staccare il telefono: non pu? privare un cittadino di una utenza fondamentale con un semplice autoritario e ricattatorio taglio dei fili.

Un Giudice del Tribunale di Orvieto non ha esitato ad applicare il codice di Hammurabi in un processo di usura; e gli usurai, ad Orvieto, non vivono buona vita, anche se una legislazione mostruosa non consente mai di sbatterli per tutta la dannosa esistenza nelle patrie galere: ma il Tribunale di Orvieto ce la mette tutta; non come quello di Viterbo, che non volle vedere la maschera orrenda dell?usura associata nel caso dell? omicidio dei Gaddi, fatto oscenamente passare per suicidio.

Una sentenza del Tribunale di Orvieto ha accolto una tesi difensiva secondo la quale la famigerata cannabis pu? avere un valore terapeutico; anche se il Giudice non ? potuto pervenire all?assoluzione, non consentendolo una legge stupida; ma ha condannato l?imputato al minimo della pena, con la sospensione della pena stessa.

Il Tribunale di Orvieto ha emesso sentenze che hanno fatto epoca; come quella che, in materia di illeciti edilizi, ha disposto, per la prima volta in Italia, la confisca dell?immobile costruito al di fuori delle regole; anche se poi la Corte d?Appello ha cancellato il coraggio del Giudice.

Il Tribunale di Orvieto ha dovuto pagare lo scotto di troppi Presidenti che facevano i Presidenti per tre mesi o quattro e poi passavano, con il punteggio accumulato senza fatica, a posti meglio pagati, e con minor fatica, in quel di Roma dove tenevano casa e famiglia.

Il giornalista ha scritto che il Tribunale di Orvieto ? senza cause; ma non si ? posto il problema del perch?, in assenza di cause, ad Orvieto possano lavorare dignitosamente circa ottanta avvocati; che non sono tutti principi del foro, ma non sono neppure passacarte del nulla.

E il giornalista ha dimenticato un particolare di non poco rilievo. Per molte cause civili e penali la competenza ? passata ai Giudici di Pace; e la sala delle udienze penali del Giudice di pace, quando si tiene udienza, ? affollata di imputati, avvocati e testimoni che fanno la fila anche per strada, in attesa di essere chiamati dal Giudice.

Non ho fatto nomi; ma i giudici di cui ho citato alcune decisioni coraggiose meritano di continuare ad essere giudici seri di un Tribunale serio come quello di Orvieto.

Che non ? il Tribunale da operetta leggiadramente descritto da un giornalista disattento.

Pubblicato il: 16/07/2008

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