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Per colpa del Comune saltano le possibilit? di accordo con San Raffaele di Milano e Fondazione Veronesi

Carlo Perali, presidente Assocommercio

La mancata disponibilit? degli amministratori, l?ambiguit? della politica, l?atteggiamento diffidente di chi mantiene posizioni di potere,  unito all?incapacit? di appassionarsi alle idee degli altri, hanno fatto declinare qualsiasi impegno e convinto a non fermarsi nella nostra citt? due dei pi? importanti istituti di ricerca sanitaria del paese.

Cos? ci ha salutato  prima il San Raffaele di Milano e poi la Fondazione Veronesi, non disposti evidentemente a sottostare alle incertezze di amministratori inconcludenti, forse anche prevenuti da come certe regioni rosse bloccano l?Italia.

A fatica avevamo costruito un rapporto preferenziale con entrambi gli istituti grazie soprattutto all?interessamento di alcuni ex orvietani, ben inseriti in quel contesto e al legame che questi hanno sempre mantenuto nei confronti della loro citt? natale, ma il timore di prendere decisioni troppo affrettate avviando trattative compromettenti ha fatto dirottare altrove un patrimonio di incredibile valore che avrebbe sicuramente cambiato il volto alla citt?.

Cos?, mentre si riuniva il consiglio di amministrazione di uno dei due pi? importanti istituti di ricerca per dare consistenza a quel progetto, peraltro ritenuto valido dagli stessi componenti del consiglio, i politici locali facevano del tutto per far naufragare le trattative in corso evadendo  qualsiasi risposta, facendoci  fare giorni e giorni di anticamera, negandoci i  carteggi, disattendendo gli appuntamenti presi e non ricevendo quei rappresentanti  quando questi vennero ad Orvieto a visitare la struttura interessata, come a suo tempo segnal? anche la stampa, mostrando cos? la vera faccia del menefreghismo e riuscendo  alla fine nell?intento.

Sicuramente anche noi avremo commesso degli errori,ma mentre i nostri per eccessivo impegno, i vostri solamente per ostruzionismo. Tutto questo in un momento particolarmente critico di Orvieto in cui si vendono le ex caserme per risanare un debito non fatto di certo per lungimiranza. A tutt?oggi il Sindaco ancora non s? ? degnato di risponderci, nonostante la richiesta sia stata motivata e protocollata in data 17 ottobre 2007.

Cos?, nella democratica citt? di Orvieto, definita anche la citt? dell?ascolto e del  dialogo, apprendiamo dalla stampa che anche l?ex ospedale finir? nello stesso calderone della Piave dalla cui vendita  si spera, oltre a risanare un debito, di ricavare  anche due alberghi. Chiaramente questo progetto risulta poco credibile, anche perch? gli alberghi sulla rupe lavorano al 30 % del loro potenziale, ragione questa che ha portato  alcuni operatori del settore a disfarsi  della loro propriet?, mentre altri sono in procinto di poterlo fare .

Quindi,  rimaniamo scettici al riguardo perch? non vediamo un piano industriale a sostegno dell?occupazione ma semmai un trasferimento di occupati da un albergo a l?altro e una maniera molto suadente per favorire la vendita dell?ex caserma a interlocutori poco convinti.  Speriamo di non si ripetere la tragedia  del Centro Studi.

Inoltre non si capisce perch? non si pu? diversificare la proposta, con attivit? pi? vantaggiose sotto il profilo dell?occupazione e perch? si debbano accorpare due strutture tanto diverse quando l?ex ospedale da solo  risulta, a quel prezzo molto appetibile, anzi gi? venduto se l?amministrazione ne fosse minimamente interessata, magari ascoltando imprenditori disposti ad investire su gli altrui progetti, anche se in questo caso non sarebbe troppo ben visto l?acquisto del bene  in concessione.

Infine  non si capisce perch? l?amministrazione debba mantenere il 51% della propriet? quando il governo cede l?intero patrimonio immobiliare dello Stato intascando il ricavato fino all?ultimo centesimo, peraltro perseguendo lo stesso obiettivo di risanamento.      Allora perch? gli amministratori non si sforzano di ricalcare le orme del governo  facilitando un?operazione che altrimenti  rischia di diventare un altro fallimento? 

O i nostri amministratori si ritengono pi? bravi dei funzionari di  governo?

                                                                      

                                                                                                         

Pubblicato il: 09/07/2008

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