Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Caro Francesco

Massimo Gambetta

Caro Francesco,

ancora non riesco a capacitarmi della tua inattesa scomparsa e del silenzio forzato del tuo sax-contralto che ne seguir?.
Tutto sembra cos? assurdo, cos? disumano, ma questa ? la cruda realt?. Beethoven nella V sinfonia, opera autobiografica, ha voluto rappresentare il destino cinico e crudele che bussa costantemente alla nostra porta e, molte volte ...

Non ci siamo mai persi di vista in questi anni in cui ci siamo conosciuti, tu alunno ed io insegnante alle Medie.
Il nostro rapporto si ? subito fortificato attraverso la musica, quella musica che ci univa nel modo di pensare e di approcciare gli altri.

Ricordo qualche anno fa quando il mio sax-contralto, riposto in soffitta e pieno di ragnatele, divent? per un periodo il tuo sax e, anche quel momento, lo vivemmo come uno scambio di idee e di reciproca amicizia. Ricordo alle Medie la tua intellligenza e la tua creativit?, la tua onest? ed il tuo altruismo nei confronti dei tuoi coetanei e degli insegnanti.

Oggi devo farmene una ragione: non ci sei pi?, ma il tuo sax e la tua musica mi stimoleranno e mi aiuteranno a sentirti vicino, presente nella mia vita. Te ne sei andato in una notte d'estate, quel tempo d'estate che, come ha ricordato Laura Ricci in una lettera che come me non avrebbe mai voluto scrivere, era uno dei tuoi pezzi preferiti (summertime) al tempo della Scuola Media.

Adesso, dopo questa tragica fatalit?, tutto sembra pi? triste e difficile ed anche la nostra citt?, distrutta dal dolore, si sta stringendo intorno a te, per tributarti tutte le attenzioni e l'affetto che tu, caro Francesco, assolutamente meriti.

Pubblicato il: 24/06/2008

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