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La strategia elettorale del centro destra orvietano

Leonardo Riscaldati

Le elezioni amministrative del 2009 si avvicinano. Come credo sia noto, in larga parte condivido e sostengo le posizioni del centro-destra, e quello che sto per scrivere deriva proprio dal desiderio di contribuire alla definizione di una strategia che offra delle possibilit? di vincere le prossime elezioni amministrative, per riuscire una volta per tutte a cambiare la situazione sempre pi? insostenibile che c'? ad Orvieto.

La domanda, quella vera, l'unica forse veramente importante, ? questa: vogliamo provare a cambiare le cose, vincendo le elezioni del 2009, o ci contentiamo di un decoroso risultato, ma della condanna matematica alla sconfitta? Mi sembra, posso sbagliarmi, e lo spero, ma non credo, che al momento si propenda decisamente verso la seconda ipotesi, aggravata dal fatto che in realt? non ce se ne stia rendendo conto. La mia analisi prende spunto da una considerazione, banale, ma condizione sufficiente per una sicura sconfitta: non ci sono i numeri. Il PDL se si presenta come semplice cartello di centro-destra, perde. Punto.

Alle elezioni politiche del 13 aprile il PDL e la Lega hanno preso insieme circa il 35% dei voti, mentre il PD il 46%. Anche se alle prossime amministrative si andasse al ballottaggio, cosa al momento (sottolineo, al momento) probabile, non ci saranno comunque chance di vittoria. Non scordiamoci poi che il risultato del 35% ? nato sull'onda del malcontento nei confronti del precedente governo e che il fattore Berlusconi, a livello nazionale, fa sempre da traino. Non credo quindi ci si debba stupire se tale percentuale di consensi sia destinata a calare per le amministrative del prossimo anno.

Qualche anno di confronto tra i risultati di elezioni politiche ed amministrative dovrebbe averci insegnato qualcosa. Se poi pensiamo che reclutare altre personalit? della politica locale significhi semplicemente sommare dei voti a quelli che si hanno, pecchiamo di superficialit? e di miopia: magari coinvolgere chi porta 10 voti, te ne fa perdere 20. Per quanto l'ipotesi che segue possa non piacere ai puristi del centro destra, se si vuole ragionare in un'ottica di provare a vincere non ci sono secondo me alternative: non si deve configurare un soggetto prettamente di centro-destra, cosa che automaticamente ci toglierebbe la possibilit? numerica di vincere, e scusate se ? poco, ma un soggetto riconoscibile (con un diverso posizionamento, quindi) come portatore delle idee, degli strumenti e delle persone che possono garantire il CAMBIAMENTO.

Il concetto centrale, per il quale tale soggetto dovr? essere apprezzato dall'elettorato ? proprio questo: il cambiamento. il confronto non deve essere centro destra vs. centro sinistra, ma vecchio vs. nuovo, conservazione vs. cambiamento.

Cosa ci vuole? Ci vuole lista civica (una lista vera, credibile, non una lista fumo-negli-occhi) di persone professionalmente riconosciute come competenti in settori che siano attinenti al ruolo che dovranno ricoprire se elette. Persone determinate e libere di muoversi avendo come semplice obiettivo quello di cambiare le cose, e che siano soprattutto credibili, non riciclati al momento, senn? si spezzerebbe la punta dell'arma, e allora sarebbe tutto inutile. Ci vuole un progetto, un chiaro posizionamento, un programma complessivo, una comunicazione efficace per farlo conoscere a l'apertura di canali relazionali con l'elettorato per dialogarci.

Se c'? una cosa che internet dovrebbe averci insegnato, specialmente negli ultimi tempi, ? che la gente oggi ha un forte desiderio di poter dire la sua, di essere ascoltata. Vuole sentirsi parte in causa attiva. Bisogna al pi? presto identificare, contattare e coinvolgere in un progetto di questo tipo giovani e donne preparati, e persone dalle competenze chiare e riconosciute, slegate da vicende politiche passate che ne possano minare la credibilit?. Persone il cui tratto distintivo fondamentale non sia l'appartenenza a questa o a quell'area politica (che ci potrebbe comunque essere) ma la competenza. Bisogna poi formarle, nel senso di aiutarle a capire in breve come funziona la macchina amministrativa, almeno in parte. Tale gruppo di persone costituirebbe il nuovo gruppo dirigente da proporre all'elettorato. La proposta credibile per il cambiamento.

I voti del centro destra andrebbero fatti confluire in tale lista, il cui obiettivo vero sarebbe quello di intercettarne anche altri, che sarebbero quelli di chi non voterebbe mai una lista prettamente di centro-destra, e che potrebbero fare la differenza. Una lista civica altra da questo, in un contesto in cui si presentino anche dei cartelli di centro-destra e di centro-sinistra sarebbe del tutto velleitaria.C'? poi un altro fattore da non sottovalutare: si stanno facendo i conti senza l'oste. E l'oste ? l'elettore.

Mi riferisco in particolar modo all'elettore di Forza Italia, che per sua natura ? pi? soggetto a valutazioni personali di opinione, e quindi vota in base non a decenni di militanza politica, ma in base alla percezione "al momento" che ha della situazione che si trova di fronte e di chi dovrebbe votare.Secondo me siamo ancora in alto mare. Teniamo bene a mente che la campagna elettorale non ? una semplice campagna pubblicitaria per vendere un prodotto, ma deve essere il punto di arrivo di un lavoro quotidiano fatto sul territorio, dialogando con la gente, ascoltando e rispondendo alle sue istanze.

Tenendo presenti l'obiettivo e la strategia (conservazione vs. cambiamento), e la percezione dell?elettore, risulta cristallino che le aperture e gli ammiccamenti con l'attuale amministrazione siano un boomerang: non commettiamo l'errore che visto che a livello nazionale c'? un nuovo clima politico, positivo, per carit?, si debba per forza flirtare con il PD a livello locale. L'elettore orvietano cosa vuole, questo? No, egli vuole semplicemente cambiare le cose, e trovarsi di fronte a uomini ed a progetti in cui credere, radicalmente diversi dal passato.Ed egli si sente spaesato di fronte ad un PDL che oltre come poco riconoscibile, a livello locale, percepisce ora anche come schizofrenico.

Pubblicato il: 11/06/2008

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