Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Ariradon

cerco guai

Di solito, con qualche immancabile eccezione, invio il mio articolo il gioved? precedente la sua uscita.

Ma gioved? scorso ero in crisi, vuoi per gli impegni e gli immancabili contrattempi dell?ultimo minuto per la festa della Madonna della Cava, vuoi perch? il previsto articolo sul PUC 2 ha preso un?altra piega per l?improvviso procrastinare della riunione tra l?amministrazione e i commercianti del centro storico.

?Ci penser? domani -mi sono detto tra me- mentre star? alla gita coi bimbi del nido Arcobaleno?.

E cos?, venerd? mattina, dopo aver predisposto tutto per potermi assentare qualche ora dal lavoro e dal ?cantiere? della festa, la mia famigliola si ? recata all?appuntamento per andare in fattoria: 9 - 9 e un quarto al parcheggione della funicolare.

C?eravamo tutti, anzi, anche di pi?. Ad accoglierci abbiamo trovato, infatti, l?ex senatore, ex vicesindaco ed ex assessore Carpinelli, stavolta nelle veci di messo comunale, o novello Mercurio della amministrazione, che ci ha consegnato a mano una lettera in cui ci si comunicava candidamente che dal 3 giugno il nido di Orvieto centro storico sarebbe stato chiuso fino a data da destinarsi, per effettuare delle bonifiche per il radon.

All?inizio abbiamo pensato ad uno scherzo, per almeno quattro motivi:

1)      la lettera, datata 30 maggio, ci veniva consegnata proprio la mattina del 30 maggio, alle 9 e dieci, a mano, in una cinquantina di copie (genitori del nido, dell?area bambini, educatrici e operatrici), e sinceramente non ci aspettavamo tanta efficienza da un Comune che da sei mesi d? per imminente la nomina del capitano della polizia urbana e da anni l?apertura del museo della ceramica;

2)      la missiva, in calce alla quale c?? scritto ?Il Sindaco Dott. Stefano Mocio? non ? firmata da nessuno, manco per dire di far finta;

3)      nella comunicazione si legge che ?l?autorit? sanitaria ha consigliato, in via assolutamente cautelativa, di non usare alcuni ambienti e di procedere alla bonifica degli stessi?, e non s?era mai visto tanto zelo nei confronti di una raccomandazione, e non certo di una ingiunzione, specie in un Comune che ? stato capace di fare orecchie da mercante anche alle comunicazioni della Corte dei Conti;

4)      nessuna delle dipendenti era stata informata dei fatti e nessuno ? stato in grado di dire n? se n? dove avrebbero dovuto lavorare dal 3 giugno fino a quando sar? trascorso ?il tempo strettamente necessario per poter effettuare i lavori opportuni?.

Poi il dottor Carpinelli ci ha spiegato che in un?aula ? stato riscontrato un valore di 401 Bq/m3, contro i 400 ammessi dalla legislazione italiana (la Comunit? Europea tollererebbe,a suo dire, fino a 500), mentre nella lavanderia il livello sarebbe leggermente superiore, ma sempre inferiore ai 500 Bq/m3. Ci ha anche spiegato che, nonostante per rientrare nella soglia ammessa basti tenere aperte le finestre tre ore al giorno, si ? deciso di far effettuare dei lavori di foratura e aerazione piuttosto complicati, per i quali si prevede una durata di sette o dieci giorni, o forse pi?.

Al che, mi si passi il francesismo, dalla sorpresa si ? passati all?incazzatura: dopo che educatrici e genitori hanno impiegato pi? di un anno per far togliere un pericoloso girello fuori norma, il nostro Comune, sprovvisto di assessore ai servizi sociali e all?istruzione, decide che, invece di far aprire le finestre a giugno, si debba dall?oggi al domani sospendere un servizio come l?asilo nido, per quello che ci viene descritto solo come un eccesso di zelo? E questi lavori, tutt?altro che indispensabili e inderogabili, dovrebbero essere effettuati proprio ora, sebbene tra quaranta giorni il nido debba comunque chiudere per un mese e mezzo per le vacanze estive?

Scusate la franchezza, ma o quei due giorni di caldo ci hanno fatto gran male o qualcosa non funziona, o ci sfugge.

E siamo partiti per la gita, con le educatrici incredule e preoccupate per capire cosa avrebbero dovuto fare e se qualcuno le avrebbe pagate per i giorni di pausa, con noi genitori disperati che iniziavamo a lambiccarci il cervello per poterci organizzare, con chi faceva notare che non esistano documentazioni scientifiche sui rischi da esposizione da radon, con chi temeva che i livelli realmente registrati siano in realt? bel al di sopra dei valori consentiti, con chi voleva andare a vedere subito su internet quali fossero le normative sul radon (scoprendo poi che la Comunit? Europea consiglia un livello massimo di 400 Bq/m3, pur consentendo ai vari Stati di fissare limiti a piacere, compresi tra 200 e 1000 Bq/m3, e che il Decreto legislativo 26/05/00 n. 241, prevede un valore massimo di 500 bq/m3, superato il quale ?si deve valutare in maniera pi? approfondita la situazione e, se il locale ? sufficientemente frequentato, intraprendere azioni di bonifica?), con chi iniziava ad organizzarsi per chiedere spiegazioni all?amministrazione e con chi aveva il legittimo sospetto di qualche parallelismo con la vicenda della scuola di Sugano, anche considerando il fatto che una palazzina con giardino a due passi dal Duomo aiuterebbe le piangenti casse comunali pi? di uno stabile al limitar d?un borgo.

La gita ? passata, con l?amarezza di chi non ? stato minimamente interpellato o avvertito, in barba alla volont? di fare di Orvieto la citt? del dialogo e della partecipazione, e con uno sguardo trasognato all?indomani, quando si sarebbero celebrati, in pompa magna e con tanto di ?lectio magistralis?, i diritti umani. Degli altri.

Nel frattempo, scusate lo sfogo e buona festa della Repubblica, che significa ?cosa pubblica? e che si differenzia dalla dittatura, dove qualcuno decide come e quando vuole e gli altri sono costretti ad obbedire.

Pubblicato il: 02/06/2008

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