Ariradon
cerco guai
Di solito, con qualche immancabile eccezione, invio il mio articolo il gioved? precedente la sua uscita.
Ma gioved? scorso ero in crisi, vuoi per gli impegni e gli immancabili contrattempi dell?ultimo minuto per la festa della Madonna della Cava, vuoi perch? il previsto articolo sul PUC 2 ha preso un?altra piega per l?improvviso procrastinare della riunione tra l?amministrazione e i commercianti del centro storico.
?Ci penser? domani -mi sono detto tra me- mentre star? alla gita coi bimbi del nido Arcobaleno?.
E cos?, venerd? mattina, dopo aver predisposto tutto per potermi assentare qualche ora dal lavoro e dal ?cantiere? della festa, la mia famigliola si ? recata all?appuntamento per andare in fattoria: 9 - 9 e un quarto al parcheggione della funicolare.
C?eravamo tutti, anzi, anche di pi?. Ad accoglierci abbiamo trovato, infatti, l?ex senatore, ex vicesindaco ed ex assessore Carpinelli, stavolta nelle veci di messo comunale, o novello Mercurio della amministrazione, che ci ha consegnato a mano una lettera in cui ci si comunicava candidamente che dal 3 giugno il nido di Orvieto centro storico sarebbe stato chiuso fino a data da destinarsi, per effettuare delle bonifiche per il radon.
All?inizio abbiamo pensato ad uno scherzo, per almeno quattro motivi:
1) la lettera, datata 30 maggio, ci veniva consegnata proprio la mattina del 30 maggio, alle 9 e dieci, a mano, in una cinquantina di copie (genitori del nido, dell?area bambini, educatrici e operatrici), e sinceramente non ci aspettavamo tanta efficienza da un Comune che da sei mesi d? per imminente la nomina del capitano della polizia urbana e da anni l?apertura del museo della ceramica;
2) la missiva, in calce alla quale c?? scritto ?Il Sindaco Dott. Stefano Mocio? non ? firmata da nessuno, manco per dire di far finta;
3) nella comunicazione si legge che ?l?autorit? sanitaria ha consigliato, in via assolutamente cautelativa, di non usare alcuni ambienti e di procedere alla bonifica degli stessi?, e non s?era mai visto tanto zelo nei confronti di una raccomandazione, e non certo di una ingiunzione, specie in un Comune che ? stato capace di fare orecchie da mercante anche alle comunicazioni della Corte dei Conti;
4) nessuna delle dipendenti era stata informata dei fatti e nessuno ? stato in grado di dire n? se n? dove avrebbero dovuto lavorare dal 3 giugno fino a quando sar? trascorso ?il tempo strettamente necessario per poter effettuare i lavori opportuni?.
Poi il dottor Carpinelli ci ha spiegato che in un?aula ? stato riscontrato un valore di 401 Bq/m3, contro i 400 ammessi dalla legislazione italiana (la Comunit? Europea tollererebbe,a suo dire, fino a 500), mentre nella lavanderia il livello sarebbe leggermente superiore, ma sempre inferiore ai 500 Bq/m3. Ci ha anche spiegato che, nonostante per rientrare nella soglia ammessa basti tenere aperte le finestre tre ore al giorno, si ? deciso di far effettuare dei lavori di foratura e aerazione piuttosto complicati, per i quali si prevede una durata di sette o dieci giorni, o forse pi?.
Al che, mi si passi il francesismo, dalla sorpresa si ? passati all?incazzatura: dopo che educatrici e genitori hanno impiegato pi? di un anno per far togliere un pericoloso girello fuori norma, il nostro Comune, sprovvisto di assessore ai servizi sociali e all?istruzione, decide che, invece di far aprire le finestre a giugno, si debba dall?oggi al domani sospendere un servizio come l?asilo nido, per quello che ci viene descritto solo come un eccesso di zelo? E questi lavori, tutt?altro che indispensabili e inderogabili, dovrebbero essere effettuati proprio ora, sebbene tra quaranta giorni il nido debba comunque chiudere per un mese e mezzo per le vacanze estive?
Scusate la franchezza, ma o quei due giorni di caldo ci hanno fatto gran male o qualcosa non funziona, o ci sfugge.
E siamo partiti per la gita, con le educatrici incredule e preoccupate per capire cosa avrebbero dovuto fare e se qualcuno le avrebbe pagate per i giorni di pausa, con noi genitori disperati che iniziavamo a lambiccarci il cervello per poterci organizzare, con chi faceva notare che non esistano documentazioni scientifiche sui rischi da esposizione da radon, con chi temeva che i livelli realmente registrati siano in realt? bel al di sopra dei valori consentiti, con chi voleva andare a vedere subito su internet quali fossero le normative sul radon (scoprendo poi che la Comunit? Europea consiglia un livello massimo di 400 Bq/m3, pur consentendo ai vari Stati di fissare limiti a piacere, compresi tra 200 e 1000 Bq/m3, e che il Decreto legislativo 26/05/00 n. 241, prevede un valore massimo di 500 bq/m3, superato il quale ?si deve valutare in maniera pi? approfondita la situazione e, se il locale ? sufficientemente frequentato, intraprendere azioni di bonifica?), con chi iniziava ad organizzarsi per chiedere spiegazioni all?amministrazione e con chi aveva il legittimo sospetto di qualche parallelismo con la vicenda della scuola di Sugano, anche considerando il fatto che una palazzina con giardino a due passi dal Duomo aiuterebbe le piangenti casse comunali pi? di uno stabile al limitar d?un borgo.
La gita ? passata, con l?amarezza di chi non ? stato minimamente interpellato o avvertito, in barba alla volont? di fare di Orvieto la citt? del dialogo e della partecipazione, e con uno sguardo trasognato all?indomani, quando si sarebbero celebrati, in pompa magna e con tanto di ?lectio magistralis?, i diritti umani. Degli altri.
Nel frattempo, scusate lo sfogo e buona festa della Repubblica, che significa ?cosa pubblica? e che si differenzia dalla dittatura, dove qualcuno decide come e quando vuole e gli altri sono costretti ad obbedire.
Pubblicato il: 02/06/2008