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Comico o umoristico?

cerco guai

Gli ultimi mesi sono stati interessati da una grossa discussione in tutto il centro storico: i parcheggi. Perch? a Orvieto, si sa, mancano proprio. I varchi no, ma i parcheggi s?.

Non ci vuole molto a notare come quelli per le automobili siano insufficienti, mentre a quelli per le moto nessuno pare aver mai pensato, costringendo tutti i centauri, locali e non, a sostare sempre e comunque a rischio multa.

Ma c?? anche un altro mezzo di locomozione che, per la sua facile inzuppabilit?, non ? fatto per essere parcheggiato: il passeggino.

Non ci avevo mai fatto caso fino a quando non ho iniziato ad accompagnare i figli all?asilo, facendomi poi il viaggio di ritorno (o di andata, il pomeriggio) spingendo un imbarazzante passeggino vuoto.

Inutile riferire le battute della serie ?Oh, me sa che hai perso ?l fijio?, cos? come lascio immaginare gli sguardi di quando, il gioved?, facendo di necessit? virt?, riempio il ?vano passeggeri? di sacchetti di verdure che compro al mercato.

Sebbene il tempo mi abbia insegnato a fregarmene altamente delle opinioni altrui, quando queste riguardano aspetti assolutamente marginali, devo confessare che la tentazione di comprare un bambolotto e far finta di portarlo a spasso m?? circolata in testa pi? di una volta.

Perch? spesso, fateci caso, sarebbe molto pi? comodo passare per matti che dover dare troppe spiegazioni. Insomma, come diceva Ciampa, il protagonista de ?Il Berretto a sonagli? di Pirandello, ?Fare il pazzo! Potessi farlo io, come piacerebbe a me! [?] cacciarmi fino agli orecchi il berretto a sonagli della pazzia e scendere in piazza a sputare in faccia alla gente la verit??.

E proprio l?episodio del passeggino vuoto e lo sguardo stupito di alcuni viandanti che forse non avevano mai pensato che quegli strani mezzi di locomozione potessero esistere anche sprovvisti del contenuto, mi ha fatto tornare alla mente un altro passo del celeberrimo nobel siciliano, tratto dal suo saggio sull?umorismo: ?Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d?abiti giovanili. Mi metto a ridere.

?Avverto? che quella vecchia signora ? il contrario di ci? che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso cos?, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico ? appunto un ?avvertimento del contrario?.

Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi cos? come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perch? pietosamente, s?inganna che, parata cos?, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a s? l?amore del marito molto pi? giovane di lei, ecco che io non posso pi? riderne come prima, perch? appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, pi? addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed ? tutta qui la differenza tra il comico e l?umoristico?.

Sublime, non c?? che dire. E validissimo sempre, specie oggi, in cui la superficialit? e l?approssimazione sono considerate delle doti, non fosse altro perch? non ci fanno sprecare troppo tempo a ragionare.

Andare un pochino sotto la corteccia pu? far scoprire mondi fantastici, pieni di umanit?, ricchi di vite da assaporare, di cortocircuiti logici, di estreme coerenze o inarrivabili contraddizioni che rendono bella questa nostra dannata vita.

E ci insegnerebbe ad essere pi? cauti nei giudizi, pensando all?animo, magari tormentato, di quella signora tutta impiastricciata che magari fa solo finta di sentirsi a suo agio.

Perci?, vi prego, miei cari lettori, fate una scorpacciata di Pirandello prima di dare giudizi affrettati sull?entusiasmo dell?attuale amministrazione che, dopo aver deliberato che doveva essere il mercato a decidere cosa fare della ex Piave, ora si trova nella splendida situazione di dover scegliere la migliore tra l?unica proposta presentata.

Vi prego, non siate crudeli. Forse nessuno di noi pu? immaginare quanta sofferenza si nasconda dietro quel decantato entusiasmo.

Forse nessuno pu? riuscire a comprendere quanta voglia ci sia, in chi ci amministra, siano essi uno, nessuno o centomila, di calarsi fino alle orecchie il berretto a sonagli della pazzia e togliersi cos? da ogni impiccio e da ogni impaccio.

Vi prego, fate uno sforzo, perch?, come diceva il grande Pirandello, quel che sembra solo comico ai vostri occhi, diventi, nella vostra testa, umoristico.

Pubblicato il: 12/05/2008

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