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La citt? si sveglia cambiata

Roberto Basili

Orvieto: elezioni politiche 2008. Un ciclo si chiude, la citt? cambia. Carlo Emanuele Trappolino, orvietano di 30 anni, ? deputato della Repubblica, eletto nelle file del PD. E il cammino di rinnovamento iniziato meno di tre anni fa tra contraddizioni anche aspre, titubanze forse eccessive, stop end go talora incomprensibili, insomma "l'eppur si cambia" (cfr. "la citt?" di luglio 2005) di Marino Capoccia, allora segretario dei DS e attuale vicesindaco, per liberarsi dal "cimicchismo" e progettare una nuova politica e una nuova classe dirigente, arriva oggi a un punto alto di sintesi. Una consapevolezza che si leggeva bene questa notte sui volti dei trentenni e dei quarantenni del PD orvietano Volti segnati dalla fatica di una campagna elettorale che avevano deciso di gestire in prima persona, assumendosene tutti i rischi. Mentre i "vecchi big" gi? riposavano, del resto l'et? ? impietosa con tutti, loro restavano in trepida attesa, consapevoli che il successo di Trappolino sarebbe stato il loro successo. E stamani Orvieto si ? svegliata cambiata.

Ma per capire meglio, vorrei proporre un paio di considerazioni.

La partecipazione

Orvieto, si sa, ? citt? difficile, ama discutere di tutto, le contrapposizioni spesso sono dure, la passione per le dispute stile "guelfi e ghibellini" non si ? mai sopita. Ma ? anche citt? di grande civilt? democratica e la partecipazione al voto con l'85%, tra le pi? alte d'Italia, sta l? a dimostrarlo. Il libero confronto delle idee, dentro e fuori i partiti e le Istituzioni, per gli orvietani ? vitale, irrinunciabile. Va garantito, stimolato e mantenuto alto, sulle cose, perch? diversamente tende a scadere sul pettegolezzo miserevole.

I risultati

Il PD ottiene una buona performance (46%). Come a livello nazionale, cos? anche a livello locale c'? il fenomeno del drenaggio di voti dalla sinistra cosiddetta radicale. Ma a Orvieto, postazione avanzata della Sinistra l'arcobaleno, dove l'emorragia di quadri dirigenti dai DS era stata "forte" (i Cimicchi, i Ricci, e tanti altri ancora), lo scarno e inaspettato risultato del 4,6%, testimonia che il "risucchio" verso il partito democratico ? stato davvero irresistibile.

Non altrettanto "irresistibile" invece ? stato il richiamo dal centro verso il PD: l'UDC di Casini, ad esempio, prende il 3,6%. Evidentemente le "furberie trasformistiche" non pagano e vanno rapidamente abbandonate. Non si pu? divenire "cavalieri del PD" perch? qualcuno ti impone la spada sulla spalla; serve ben altro per conquistare l'elettorato di centro, e i meccanismi di adesione e di selezione dovranno essere meglio studiati.

Buona anche la performance del Popolo della libert? (34%). Gli sforzi di questi anni del coordinatore Antonio Barberani, che ha sempre cercato di conciliare gli interessi della sua parte politica con quelli generali della citt?, sembrano essere stati premiati. Tanto pi? in considerazione della buona affermazione (3%) della Destra di Storace: evidentemente l'acqua di Fiuggi a una parte dell'elettorato di AN era rimasta indigesta.

A conclusione. Il PD ? al 46%, il PDL al 34%: il resto tutti nanetti di diversa misura. Il PD e il PDL insieme rappresentano l'80% dei cittadini orvietani. Noi siamo del parere che sarebbe cosa buona e giusta se fra i due soggetti politici, pur nella distinzione dei ruoli di ciascuno, sulle grandi questioni della citt? (le caserme, il casello nord, la superstrada degli Etruschi, l'area vasta, le direzioni fondamentali di sviluppo), si stabilissero tutte le intese opportune nell'interesse generale dei cittadini di Orvieto.

Pubblicato il: 15/04/2008

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