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A proposito dell?articolo di Guido Turreni sul casello Orvieto-Nord

Franco Raimondo Barbabella

Ho letto in ritardo l?articolo di Guido Turreni in risposta alle dichiarazioni di Evasio Gialletti sul casello Orvieto-Nord, ma ritengo ugualmente di dover intervenire per le ragioni che dir? tra poco. In premessa esprimo dispiacere per dover constatare che Turreni non si limita ad inserirsi nel filone delle polemiche ad ogni costo di cui ? stata ed ? tuttora ricca la nostra citt?, ma passa anche lui disinvoltamente alle affermazioni gratuite ed anche offensive sul piano personale nello stile sbragato che va tanto di moda oggi. Non scrivo per? per contrastare Turreni in difesa di Gialletti, che evidentemente sa difendersi da solo, quanto perch? mi sembra necessario mettere in chiaro la posizione del gruppo socialista su questo tema, peraltro gi? espressa in diverse occasioni e con dovizia di argomentazioni in Consiglio comunale, posizione che ? stata rilanciata in modo stringato appunto da Gialletti. E anche per questo non si capisce di che cosa ora ci si scandalizzi. Riassumo cos? le nostre opinioni: 1. la viabilit? del nostro territorio ? datata, inadeguata ad ogni ipotesi di sviluppo e anche pericolosa; 2. va fatto perci? un piano di adeguamento e ammodernamento, che consideri tutti gli aspetti nel quadro del rilancio dell?idea del territorio orvietano come cerniera interregionale e che perci? stabilisca le priorit? su cui puntare; 3. per noi le priorit? sono, per quanto concerne la viabilit? esterna, l?adeguamento della Baschi-Todi (non ? concepibile che il collegamento stradale principale con il capoluogo della nostra regione sia in quelle condizioni!) e l?adeguamento dei collegamenti con Viterbo (per ragioni diverse, tra cui da ultimo certo la prospettiva del nuovo aeroporto), e, per quanto riguarda la viabilit? interna, la realizzazione della complanare, primo e secondo stralcio, la variantina di Sferracavallo e l?insilamento di via dei tigli. Tutto ci? che pone ostacoli diretti o indiretti alla realizzazione di tali interventi, che, come nel caso della complanare, riteniamo addirittura vitali, dal nostro punto di vista ? sbagliato quando non irresponsabile. Possiamo avere e manifestare questo punto di vista senza essere ritenuti traditori? E poi traditori di che cosa? Due cose sono del tutto evidenti: 1. la proposta del secondo casello ? stata avanzata in tempi e modi che hanno fatto pensare a tutti che fosse funzionale ad ostacolare il completamento della complanare; 2. quando si ? passati dalle facili promesse alla nuda realt? dei fatti si ? scoperto che la Regione non ha e non mette il becco di un quattrino sulle bretelle di collegamento del casello (senza di che il casello ? gi? morto) e che la stessa ANAS/Autostrade Spa non ha nessuna intenzione di affrontare concretamente il problema (basta informarsi e mettere in relazione le informazioni tra loro). Anche noi avremmo dovuto accodarci ai giochi e alle ipocrisie che hanno contraddistinto fin dall?inizio questa vicenda? Abbiamo ritenuto di dire chiaramente come la pensiamo e come stanno realmente le cose. Peraltro chiunque abbia un po? di buon senso deve ammettere che solo nelle grandi aree urbane ? giustificato che ci possano essere due caselli a distanza di una manciata di chilometri. Ma ammesso che sbagliamo noi e che il nuovo casello sia necessario, ? certamente irrealistico puntare contemporaneamente sulla complanare e sul secondo casello, perch? qui c?? la questione di chi finanzia le bretelle, e dunque le due cose, se trattate insieme e nelle condizioni attuali della finanza pubblica, di fatto si elidono. Insomma, se mai il casello si dovesse fare, esso verrebbe comunque dopo la complanare. C?? spazio per ragionare su queste cose con calma? Stia tranquillo Turreni, in ogni caso non sono le nostre posizioni che distruggono in cinque minuti ci? che altri cercano di costruire da anni. Semmai ? questo modo furbesco di costruire che non costruisce niente, e invece crea deviazioni rispetto ai nostri veri problemi e pone ostacoli, questi si davvero seri, alla realizzazione di opere senza le quali non avremo alcun futuro.

 

                                                          

Pubblicato il: 13/04/2008

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