Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

L?associazione Libera contro l?illegalit? e l?affarismo

Paolo Borrello per Associazione Libera

L?associazione Libera, insieme a Cittadinanzattiva e a Legamabiente, hanno rivolto un appello alle assemblee democratiche elettive dell?Umbria affinch? ogni consiglio comunale, provinciale e regionale istituisca una commissione d?inchiesta interna per verificare lo stato dei presidi contro l?illegalit? e l?affarismo.

Si tratta di una proposta concreta per rispondere alla domanda di legalit? dei cittadini.

Le inchieste della magistratura e le azioni delle forze dell?ordine che hanno portato recentemente a numerosi arresti per reati connessi alle attivit? di camorra e ?ndrangheta nel territorio umbro, dimostrano l?ampiezza e la pervasivit? delle organizzazioni criminali e gli intrecci perversi tra attivit? illegali e iniziative economiche apparentemente legali.

Libera Umbria, ormai da cinque anni, sottolinea la presenza nella nostra regione della malavita organizzata. Alla criminale attivit? delle filiali di mafia, ?ndrangheta e camorra si pu? far risalire la maggior parte del narcotraffico in Umbria, del controllo dei subappalti nell?edilizia, ma anche di reati come il pizzo fino a pochi anni fa sconosciuti nel nostro territorio. Umbria come terreno da controllare ma anche su cui investire come hanno dimostrato i sequestri e le confische di beni operati dall?Antimafia.

Poich? gli appelli alla mobilitazione delle forze economiche e imprenditoriali a fianco delle istituzioni, per respingere ogni tentativo di infiltrazione criminale nel tessuto produttivo umbro, rischiano di rimanere un mero fatto rituale, in assenza di proposte e di azioni concrete, ? stato ritenuto necessario chiedere ai presidenti delle assemblee elettive della regione di promuovere l?istituzione di una commissione d?inchiesta che verifichi:

-         lo stato effettivo del sistema dei controlli interni

-         l?efficacia dei controlli effettuati dal Consiglio sull?attivit? degli Esecutivi

-         l?effettiva distinzione tra politica e dirigenza con la realizzazione del principio di responsabilit? della seconda senza l?instaurarsi di logiche consociative che sono l?anticamera dell?affarismo e dell?illegalit?

-         lo stato degli istituti di democrazia partecipativa attivati dalle amministrazioni, i quali possono rappresentare un presidio di democrazia a tutela della legalit?

I risultati di tale inchiesta dovrebbero essere resi noti tra sei mesi in pubbliche assemblee ai propri cittadini.

Ed infine dovrebbero essere indicati gli impegni concreti, verificabili, da apportare alle proprie organizzazioni per mettere al sicuro le istituzioni elettive dalla permeabilit? della malavita organizzata.

Tutto questo sarebbe un modo finalmente non rituale per festeggiare il 25 aprile e i 60 anni della Costituzione repubblicana onorandone realmente i valori.

E? opportuno che anche tutti i consigli comunali dell?Orvietano, cos? come il consiglio provinciale di Terni, istituiscano una tale commissione al fine soprattutto di svolgere un?efficace azione preventiva contro la presenza delle mafie  nel nostro territorio, che non pu? essere esclusa al momento attuale, e la cui attivit?, che potrebbe comunque manifestarsi in futuro, deve essere ostacolata in ogni modo.

 

per l?associazione Libera Umbria

                                                                     

L?associazione Libera, insieme a Cittadinanzattiva e a Legamabiente, hanno rivolto un appello alle assemblee democratiche elettive dell?Umbria affinch? ogni consiglio comunale, provinciale e regionale istituisca una commissione d?inchiesta interna per verificare lo stato dei presidi contro l?illegalit? e l?affarismo.

Si tratta di una proposta concreta per rispondere alla domanda di legalit? dei cittadini.

Le inchieste della magistratura e le azioni delle forze dell?ordine che hanno portato recentemente a numerosi arresti per reati connessi alle attivit? di camorra e ?ndrangheta nel territorio umbro, dimostrano l?ampiezza e la pervasivit? delle organizzazioni criminali e gli intrecci perversi tra attivit? illegali e iniziative economiche apparentemente legali.

Libera Umbria, ormai da cinque anni, sottolinea la presenza nella nostra regione della malavita organizzata. Alla criminale attivit? delle filiali di mafia, ?ndrangheta e camorra si pu? far risalire la maggior parte del narcotraffico in Umbria, del controllo dei subappalti nell?edilizia, ma anche di reati come il pizzo fino a pochi anni fa sconosciuti nel nostro territorio. Umbria come terreno da controllare ma anche su cui investire come hanno dimostrato i sequestri e le confische di beni operati dall?Antimafia.

Poich? gli appelli alla mobilitazione delle forze economiche e imprenditoriali a fianco delle istituzioni, per respingere ogni tentativo di infiltrazione criminale nel tessuto produttivo umbro, rischiano di rimanere un mero fatto rituale, in assenza di proposte e di azioni concrete, ? stato ritenuto necessario chiedere ai presidenti delle assemblee elettive della regione di promuovere l?istituzione di una commissione d?inchiesta che verifichi:

-         lo stato effettivo del sistema dei controlli interni

-         l?efficacia dei controlli effettuati dal Consiglio sull?attivit? degli Esecutivi

-         l?effettiva distinzione tra politica e dirigenza con la realizzazione del principio di responsabilit? della seconda senza l?instaurarsi di logiche consociative che sono l?anticamera dell?affarismo e dell?illegalit?

-         lo stato degli istituti di democrazia partecipativa attivati dalle amministrazioni, i quali possono rappresentare un presidio di democrazia a tutela della legalit?

I risultati di tale inchiesta dovrebbero essere resi noti tra sei mesi in pubbliche assemblee ai propri cittadini.

Ed infine dovrebbero essere indicati gli impegni concreti, verificabili, da apportare alle proprie organizzazioni per mettere al sicuro le istituzioni elettive dalla permeabilit? della malavita organizzata.

Tutto questo sarebbe un modo finalmente non rituale per festeggiare il 25 aprile e i 60 anni della Costituzione repubblicana onorandone realmente i valori.

E? opportuno che anche tutti i consigli comunali dell?Orvietano, cos? come il consiglio provinciale di Terni, istituiscano una tale commissione al fine soprattutto di svolgere un?efficace azione preventiva contro la presenza delle mafie  nel nostro territorio, che non pu? essere esclusa al momento attuale, e la cui attivit?, che potrebbe comunque manifestarsi in futuro, deve essere ostacolata in ogni modo.

 

 

APPELLO ALLE ASSEMBLEE DEMOCRATICHE ELETTIVE DELL?UMBRIA

 

Ogni consiglio comunale, provinciale e regionale istituisca una commissione di inchiesta interna per verificare lo stato dei presidi conto l?illegalit? e l?affarismo

 

Una proposta concreta per rendere effettivo il necessario impegno di tutti e rispondere alla domanda di legalit? dei cittadini

 

L?inchieste della magistratura e le azioni delle forze dell'ordine che hanno portato in questi giorni a numerosi arresti per reati connessi alle attivit? di camorra e 'ndrangheta nel territorio umbro, dimostrano l'ampiezza e la pervasivit? delle organizzazioni criminali e gli intrecci perversi tra attivit? illegali e iniziative economiche apparentemente legali.

 

Libera Umbria, ormai da cinque anni, sottolinea la presenza nella nostra regione della malavita organizzata. Alla criminale attivit? delle filiali di mafia, ?ndrangheta e camorra si pu? far risalire la maggior parte del narcotraffico in Umbria, del controllo dei subappalti nell?edilizia, ma anche di reati come il pizzo fino a pochi anni fa sconosciuti nel nostro territorio. Umbria come terreno da controllare ma anche su cui investire come hanno dimostrato i sequestri e le confische di beni operate dalla Antimafia.    

 

Legambiente dell'Umbria ci ricorda  di aver dato da anni l'allarme, mentre molti, troppi amministratori si ostinavano  a chiudere gli occhi Nel  rapporto sulle ecomafie, da anni si evidenzia che la nostra regione, a dispetto della convinzione di molti, non era pi? immune da infiltrazioni di eco‑criminalit? organizzata, con i settori pi? permeabili e gi? permeati: il traffico dei rifiuti e il ciclo del cemento

 

La ?ndrangheta ? la pi? pericolosa delle organizzazioni criminali perch? si insinua nei gangli vitali delle realt? territoriali in maniera soft con la sponda di colletti bianchi, di imprenditori dell?edilizia e, via via, con pedine collocate negli snodi del sistema pubblico. Pertanto, se ?  importante colpire il gruppo mafioso e i suoi affari, diventa  per? essenziale colpire le sue relazioni, individuando non solo i responsabili ma i meccanismi patologici che hanno reso possibile l?instaurarsi del rapporto con la ?ndrangheta.

 

Poich? gli  appelli alla mobilitazione  delle forze economiche e imprenditoriali a fianco delle istituzioni, per respingere ogni tentativo di infiltrazione criminale nel tessuto produttivo umbro, rischiano di rimanere un mero fatto rituale, in assenza di proposte e di azioni  concrete, mentre vi ? una grande preoccupazione tra i cittadini di questa regione i quali, mentre apprezzano l?azione della magistratura, non riescono a sentirsi sollevati come alcuni amministratori e dirigenti politici che ritengono chiusa la partita con la criminalit?.

 

Dove c?? la malavita organizzata c??  un?emergenza democratica.

 

Pertanto le sottoscritte associazioni

Chiedono

ai Presidenti delle Assemblee elettive della regione

 

1.      di promuovere, secondo le rispettive previsioni statutarie e regolamentari,  l?istituzione di una commissione di inchiesta che verifichi in particolare:

?        Lo stato effettivo del sistema dei controlli interni; se lo stesso risponda a reali criteri di effettivit? e no sia diventato un fatto rituale  gestito con logiche consociative ed autoreferenziali;

?        L?efficacia dei controlli effettuati dal Consiglio sull?attivit? degli Esecutivi.

?        La effettiva distinzione tra politica e dirigenza con la realizzazione del principio di responsabilit? della seconda senza l?instaurarsi di logiche consociative che sono l?anticamera dell?affarismo e dell?illegalit?.

?        Lo stato degli istituti di democrazia partecipativa attivati dalle amministrazioni. L?estensione di tali istituti rappresenta contrariamente a quanto praticato da molti amministratori, un presidio di democrazia a tutela della legalit? contro gli ormai troppo diffusi furbetti che interpretano il ruolo di amministratore pubblico non come servizio reso alla comunit? per il bene comune, ciascuno secondo il proprio orientamento politico ed ideale, ma solo come occasione di carriera personale.

 

2.      di partecipare i risultati di tale inchiesta tra sei mesi in pubbliche assemblee ai propri cittadini. 

3.      di indicare gli impegni concreti verificabili da apportare alle proprie organizzazioni per mettere al sicuro le istituzioni elettive dalla permeabilit? della malavita organizzata.

 

Un modo finalmente non rituale per festeggiare il 25 Aprile ed i 60 anni della Costituzione repubblicana  onorandone  realmente i valori.

Pubblicato il: 08/04/2008

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