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NOTIZIE CORSIVI

Tanto per chiarezza

Gino Terrezza, direttore sanitario della Divina Provvidenza di Ficulle

Chiamato in causa da pubbliche affermazioni sulle vicende che riguardano la Casa della Divina Provvidenza, sento prima di ogni altra cosa il bisogno di ringraziare tutti i concittadini che si sono mobilizzati e mi hanno sostenuto con la loro fattiva partecipazione, e coloro che hanno espresso pubblicamente solidariet? nei miei confronti. Ritengo doveroso rassicurare gli Ospiti dell?istituto e i loro Parenti, turbati da tanto clamore, che il mio impegno al fianco degli anziani sar? immutato, anzi rafforzato, nonostante le turbolenze dei giorni appena trascorsi.

Mi vedo costretto ad intervenire direttamente, a dispetto della mia riservatezza, obbligato dalla necessit? di fare chiarezza e di precisare alcuni aspetti determinanti della situazione. Negli ultimi mesi mi sono trovato a fronteggiare, non senza difficolt?, situazioni piuttosto delicate nei rapporti con chi amministra la Casa della Divina Provvidenza e sono stato fatto oggetto di una immeritata campagna diffamatoria. Tra le stranezze che caratterizzano gli eventi relativi alla trattativa sul rinnovo del mio contratto, l?originalit? e la tempistica con cui ? stata condotta sono elementi di un innovamento senza precedenti: il 18 gennaio il CD deliberava la disdetta del precedente rapporto, il 21 e il 28 gennaio il solo Presidente mi contattava per rinnovare il rapporto di collaborazione tenendomi all?oscuro della decisione sovrana del CD e chiedendomi di rinunciare a qualunque tipo di garanzia, di cui avevo fatto espressamente richiesta visto che in passato per ben 2 anni non sono stato tutelato dalla sottoscrizione di alcun contratto. Quindi, constatata la mia determinazione nel non venire a patti su questioni di responsabilit? e di principio, mi comunicava la disdetta del contratto per iscritto e, verbalmente, mi confermava l?intenzione di non voler rinnovare il rapporto di collaborazione, tant?? che era gi? stato individuato e contattato il professionista che mi avrebbe sostituito. E? probabile che alcune mie decisioni, basate su motivazioni di tipo professionale ed etico e perci? non negoziabili, abbiano indotto a prendere provvedimenti nei miei confronti. A tal proposito, mi sembra opportuno chiarire definitivamente i motivi reali che avevano spinto alcuni Membri del Consiglio Direttivo (CD), come pubblicamente dichiarato dal Presidente, a non rinnovarmi tacitamente il contratto di collaborazione. La relativa motivazione, comunicata ai concittadini di Ficulle a mezzo lettera datata 3 marzo 2008, faceva riferimento alla necessit? di: ??verificare con lo stesso (cio? con il direttore sanitario) la possibilit? di rinegoziare un ulteriore eventuale incarico su basi negoziali ed economiche pi? adeguate alle necessit? dell?istituto, con particolare riferimento ai compiti, ai poteri, ai doveri ed alle necessit? di individuare modalit? di svolgimento dell?incarico all?interno di regole compatibili con l?esigenza di garantire il rispetto delle direttive disposte da chi ? titolare della legale rappresentanza dell?istituzione e delle relative responsabilit?. ??. Il concetto nella sua enigmaticit? ? chiarissimo. Il direttore sanitario ? chiamato a ?rinegoziare .. su basi negoziali ed economiche pi? adeguate alle necessit? dell?istituto? l?eventuale nuovo incarico, fatta salva poi l?arbitraria imposizione perentoria da parte del Presidente del nuovo contratto. La trattativa, in cui non ? intervenuto in alcun modo il vice-presidente, come affermato nell?articolo dato alla Stampa dal Presidente, ma bens? il Parroco, membro di diritto del CD, e il mio legale di fiducia, avv. Manlio Morcella, che ringrazio entrambi, non mi ha mai visto rinunciatario, come per ulteriore inesattezza ? stato riportato nell?articolo suddetto. Sono stato sempre disponibile a qualunque soluzione, che non comportasse la rinuncia ai Valori in cui credo, per cui ho accettato, soprattutto in considerazione dell?impegno morale assunto con gli Ospiti e con i loro Parenti, le nuove condizioni economiche. Anche in previsione di una decurtazione dell?onorario, ho dato unilateralmente la disponibilit? a garantire la mia presenza in istituto per 140 ore mensile contro le 100 poi previste dal contratto, perch? ritengo negoziabile l?impegno orario ma non l?investimento in affetti e in rapporti umani. Secondo l?amministrazione della casa della Divina Provvidenza, Il direttore sanitario, inoltre, sarebbe chiamato a garantire non gi? la regolare erogazione dei servizi agli Ospiti della struttura, ma il solo ?rispetto delle direttive disposte da chi ? titolare della legale rappresentanza dell?istituzione?. Orbene, la figura del direttore sanitario nell?organigramma delle Residenze Protette ? previsto dalla normativa regionale vigente, tra l?altro, proprio per tutelarne gli Ospiti, quali persone cui spetta la fruizione di servizi di elevata qualit? tanto dal punto di vista tecnico che umano, ed evitare che si verifichino aberrazioni nella gestione delle strutture ricettive sia sotto il profilo organizzativo che strutturale.

Nell?augurarmi che questo scritto ponga definitivamente termine alle illazioni ad alle voci inesatte intorno alla vicenda del rinnovo del mio contratto, desidero ringraziare il personale tutto della Casa della Divina Provvidenza, che ha mantenuto, anche in questa circostanza delicata, salvo rare deprecabili eccezioni, un comportamento di alta professionalit? e responsabilit?, dimostrando per l?ennesima volta di mettere in campo il valore aggiunto di una profonda motivazione, che va ben oltre il semplice espletamento dell?attivit? lavorativa.

Pubblicato il: 08/04/2008

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