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Fisime a cuore aperto

cerco guai

Domenica e luned? prossimi si vota.
Speriamo che questo significhi una pausa di campagna elettorale di almeno una settimana.
Perch? questo fatto di essere sempre a ridosso di una qualche elezione ci induce a perdere il senso della vita comune e a valutare tutto in funzione di voti, schieramenti, alleanze, poltrone, parentado, sfere di influenza, promesse, conti della serva e cos? via.
Ma se fino a qualche anno fa erano gli addetti ai lavori a far di conto e a gestire i fiumi dei consensi, ora che tutto si disperde in mille rivoli, ognuno si d? da fare coi suoi bravi conteggi.
E siamo gi? col patema d?animo per le prossime amministrative, e c?? non solo chi ha calcolato che saranno pi? le liste dei posti da consigliere comunale, ma sta addirittura valutando le proprie preferenze a candidati che non sono ancora candidati e che forse non lo saranno mai.
Una assurdit?? Manco per idea!
Basti pensare che ogni azione, anche la pi? comune, ? vista in un?ottica di carriera politico-amministrativa.
Passo subito agli esempi di vita vissuta.
A dieci giorni esatti dal mio primo intervento sul blog dei temerari un artigiano amico, venuto a casa mia per un certo lavoro, mi ha detto: ?Ho saputo che stai mettendo su con Leonardo Riscaldati un partito, o comunque una lista civica per le prossime amministrative. Non mi aspettavo che ti saresti buttato in politica, ma ti avverto che qui a Orvieto o stai a sinistra o non ti vota nessuno?.
Inutile dire che io, di tutte queste pittoresche ipotesi non sapevo nulla, cos? come Leonardo, che ho subito contattato, non fosse altro che per decidere se ridere o incazzarmi. E abbiamo riso.
Qualche giorno dopo, all?indomani della riunione dei commercianti del centro storico, cui facevo riferimento due settimane fa, una commerciante, vedendomi passare davanti al suo negozio, mi ha detto: ?Ho saputo che il tuo intervento all?incontro di ieri sera ? piaciuto molto ed ? stato addirittura applaudito?.
?S? s?! -? intervenuta la sua vicina di negozio- L?ho saputo pure io. Mi ? dispiaciuto non esserci. Allora, a chi toccher?, a te o a Gianluca Luciani??
?Toccher? cosa? Essere linciati?? ho risposto io, pensando ad una battuta di spirito.
?Come cosa? Non avete fatto la riunione per decidere chi tra noi commercianti sieder? tra i consiglieri comunali??
Aritonfa! E io l? a cercare di far capire che non era quello lo scopo dello storico incontro, a spiegare che si pu? costituire una forza dotata di potere contrattuale anche indipendentemente dalla presenza in consiglio, che c?? una profonda differenza tra fini e mezzi e che lo statuto comunale prevede che i rappresentanti dei commercianti siano informati in merito a tante cosette, incluso il bilancio e il piano del commercio.
Quest?ultimo punto magari sarebbe stato meglio spiegarlo, pi? che ai commercianti, agli amministratori, ultimamente un po? distratti. Ma questo ? un altro discorso.
Nel frattempo un editore del territorio mi aveva contattato per sondare la mia disponibilit? a far parte di una lista civica di imprenditori per le prossime amministrative.
E poco dopo una piccola imprenditrice orvietana mi ha dichiarato tutto il suo sostegno alla lista che mi sarei dovuto apprestare a mettere insieme, facendo amplissimi riferimenti al mio programma di ?governo?, appreso dalla mia rubrica settimanale di OrvietoS?.
L? sono scattate le ipotesi:
1) qualcuno mette in giro queste voci divertenti, anche considerando che in fondo tutto si ? svolto tra carnevale e il primo di aprile;
2) la perturbazione pasquale, che ha portato pioggia e vento, proveniva da Roma o da Milano, dove pare che le tracce di cocaina nell?atmosfera si siano molto innalzate ultimamente;
3) chi teme di non saper mettere insieme in forma autonoma il pranzo con la cena vive col terrore ogni possibile minaccia di variazione ad un sistema di maggioranza ferrea e minoranza amichevole, scambiando per belve feroci e affamate di poltrone qualsiasi cosa si muova all?orizzonte, fossero pure le frasche agitate dal vento;
4) sono io che sbaglio a dire e scrivere quello che penso senza chiedere il voto come contropartita. Boh?
Di sicuro so solo che ci sono alcune cose che mi fanno andare in bestia e altre per cui soffro di un forte blocco psicologico (e irrazionale).
Mi fa andare in bestia l?ipocrisia, la demagogia gratuita, chi mi presenta mettendo prima il cognome e poi il nome e chi mi mette in bocca parole mai dette.
Cos? come ho da sempre sofferto di un forte rifiuto sia a dormire con la porta della stanza aperta che a candidarmi.
Della prima di queste due fisime potete chiedere ai miei amici e compagni di scuola che hanno condiviso con me vacanze e gite varie, della seconda alla mia famiglia, che ha assistito a diverse offerte ?allettanti?, destrorse, centrodestrorse, sinistrorse, centrosinistrorse e trasversalorse, tutte in qualche modo ?orse? e tutte conclusesi con grandi ringraziamenti per la fiducia ma nessuna effettiva discesa in campo da parte mia.
Quindi, tranquilli: contro ogni mia possibile candidatura c?? un grosso ostacolo psicologico a monte, sicuramente ben pi? forte della consapevolezza di non raccogliere pi? di tre o quattro voti in totale; vuoi perch? alle amministrative sono pi? i candidati che gli elettori, vuoi perch? le macchine del consenso girano su binari che non conosco e non frequento, vuoi perch? sono ben cosciente di risultare spesso antipatico e vuoi perch? i miei nonni, pur animati dai migliori propositi, scriverebbero il mio nome in maniera illeggibile e le loro schede verrebbero sicuramente annullate.


PS: preso da un eccesso di onest?, voglio confessarvi che, da quando mio figlio Matteo (il pi? grande dei miei cuccioli) ha deciso di andare a dormire nella sua cameretta, per sentirlo se chiama me o mia moglie per andare in bagno o per qualsiasi altro motivo, ho imparato a dormire con la porta aperta. Eh, cosa non si fa per amore dei figli?

Pubblicato il: 06/04/2008

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