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Casello nord. Errare ? umano, perseverare ? diabolico

Guido Turreni

Non si ? mai vista in Italia e nel mondo una classe dirigente di politici che rifiuta la realizzazione di una infrastruttura per il suo territorio.

Succede solo qui ad Orvieto, dove a cuasa di discutibilissime manovre politiche, e per le esigenze di riciclaggio politico dei singoli, si arriva perfino a fare del male alla citt?, ostacolando con dichiarazioni irresponsabili la realizzazione del cos? detto Casello Nord o bis.

Solo ad Orvieto - pur di rimanere a galla nell?agone politico ? si arriva perfino a negare l?evidenza, ovvero che il secondo stralcio della complanare di Orvieto non ? stato nemmeno inserito nelle elenco delle opere pubbliche da realizzare nel prossimo quinquennio, accusando addirittura chi invece propone un progetto serio e realizzabile in pochi mesi di fare demagogia.

Solo ad Orvieto, quando un partito ? a serio rischio di estinzione, per ragioni di politica nazionale, i singoli componenti sono disposti ad omaggiare con dichiarazioni estemporanee componenti partigiane della faida di sinistra, al fine di cominciare ad abbozzare un accordo su come reimpiegare le trecento preferenze circa di cui si gode, per poter continuare a sedersi sulla poltrona che si occupa.

Penso, invece, che questi soggetti, che calcano le scene politiche da quarant?anni, sarebbe ora che tornassero a casa, anche perch? ? a loro, e soltanto a loro, che va attribuita la responsabilit? di come ? stata ridotta questa bella e potente citt? che ora invece si trova una classe dirigente ridotta a fare da scendiletto ad un certo Mascio, assessore regionale, che Orvieto non sa nemmeno dove sta di casa, e che ha la faccia tosta di venirci a dire di dover scegliere fra complanare e casello.

Sembra che il sig. Mascio pensi di trattare con un bimbo piccolo che deve scegliere fra il gelato e il lecca-lecca, che invece vorrebbe entrambi, cos? per capriccio, e non si rende per niente conto, al contrario, di trattare delle opere pubbliche di una comunit? territoriale regionale da sempre emarginata dalla Regione e con cui la Regione ha un debito, morale e politico, di sottosviluppo e di mancati investimenti, da un lato, e di promesse mai mantenute, dall?altro, come appunto la vicenda complanare, prima promessa e poi al di l? da venire con il secondo stralcio, cassato dall?elenco delle opere pubbliche del prossimo quinquennio. Complimenti!

E la ?classe dirigente? locale che ti fa ? Anzich? battersi e dare l?anima contro questi burocrati para politici, super pagati e super privilegiati, si adeguano, scopiazzano e pappagalleggiano, senza nemmeno rendersi conto dei danni che combinano a tutti noi che invece per portare la pagnotta a casa dobbiamo combattere ogni giorno, e che vediamo l?economia della citt? spegnersi di giorno in giorno, di azienda in azienda.

E quando si prospetta la concreta possibilit? di realizzare una o pi? infrastrutture (perch? collegato al casello nord, c?? anche la questione del collegamento all?aeroporto di Viterbo) che potrebbero rivoluzionare questa depressione economica, sociale e finanche culturale, arrivano loro, che sono capaci di distruggere in cinque minuti ci? che si sta costruendo con pazienza da anni, con il presidente della Commissione del Senato Trasporti prima, con Autostrade S.p.a. poi, e con Anas ora.

Certo, costoro vorrebbero che pendessimo dalle loro labbra per poter lavorare nella coperativa ospedaliera, immondezzara o edilizia di partito, oppure magari ossequiandoli per poter sperare un giorno nel famoso posto pubblico e quindi che gli importa di darci la libert? economica di lavorare per un azienda vera che guarda solo al nostro merito ai nostri studi e alle nostre capacit? ?

E ora di mandare a casa questa classe di feudatari anche perch? altrimenti il Casello a Castiglione per narnesi e compagnia bella ce lo meritiano veramente.

Pubblicato il: 05/04/2008

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