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Orvietano, Tuscia e Bassa Toscana: per un programma di sviluppo comune

Antonio Barberani, Popolo delle Libert

Le fortune di una citt? e di un territorio, oggi dipendono dalla consapevolezza che da soli non ce la si pu? fare.

Considerando le affinit? che le connotano, sarebbe assurdo pensare che cittadine vicine come Orvieto e Viterbo,  o la stessa ?bassa Toscana?, possano programmare il proprio sviluppo in totale autonomia.

Chi ha responsabilit? politiche e amministrative dovr? necessariamente avere una visione policentrica del territorio di appartenenza, guardando oltre i confini convenzionali.

Il percorso dialettico tra Orvieto e Viterbo ? di lunga data, ma soltanto adesso si sta sostanziando di contenuti e prese di posizione che gli danno serie prospettive.

Non vi ? dubbio che la straordinaria operazione portata avanti dal ?Comitato per l?Aeroporto di Viterbo e le opere della Tuscia?, brillantemente diretta dal presidente Giovanni Bartoletti e dal segretario Maurizio Pinna, ha aperto una strada che, intanto con l?appoggio al ?Comitato per il Casello Nord di Orvieto?, non potr? non approdare ad un costruttivo confronto permanente tra le due citt? tusciste sui temi pi? stringenti, quali le infrastrutture, la politica turistica e culturale, le iniziative in campo economico, l?universit?.

Pertanto, il nostro partito auspica una vittoria del sindaco Marini alle prossime elezioni comunali di Viterbo, per dare continuit? e sostanza ad una visione politica innovativa da cui anche Orvieto non potr? pi? sottrarsi e trarne benefici.

Pubblicato il: 27/03/2008

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