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Lettera aperta ai compagni di Rifondazione. Per candidarmi alle elezioni politiche

Fausto Cerulli

Lettera aperta ai compagni di Rifondazione. Per candidarmi alle elezioni politiche.  Sono stato sempre al di fuori dalle competizioni politiche, pur avendo avuto sempre, anche troppo precise, convinzioni politiche. Soltanto due volte  ho avuto un ruolo ufficiale. Una elezione provinciale, non so in quale anno, in cui riportai oltre undicimila voti per Rifondazione, sul mio nome. In un?altra occasione, deviando momentaneamente dal mio credo politico, mi presentai al Senato per appoggiare Luca Coscioni; e, nonostante la debolezza della lista, riportai duemila voti, pochi ma sufficienti a far salare il quorum di un candidato di Forza Italia. Rifondazione, questa volta, aderendo alla Sinistra Arcobaleno, ha dimostrato di volere essere  il comunismo vero, quantomeno quello residuale; che solleva ancora quella bandiera rossa che ? sempre stato il mio simbolo ideale e che continua ad esserlo quando troppi hanno cercato di scolorire il  rosso. Ovviamente la mia proposta di autocandidatura ? una proposta provocatoria, Ma non tanto. Abbiamo sulle spalle una serie di candidature imposte dall?alto. Angius, che nessuno lo conosceva e nessuno lo hai conosciuto poi, ha fatto il senatore alle spalle e sulle spalle dei diesse quando erano diesse; adesso sta con i socialisti di Boselli, meglio di niente per lui che nessuno lo vuole,

Per quanto riguarda Rifondazione, ricordo che Giordano, con la sua brutta barba, in occasione delle elezioni politiche e quando non era nessuno, gli davano un appartamento a Porano; lo incontravo in edicola, e, nonostante sapesse che ero di Rifondazione, non mi si filava. Supponente e prepotente; sicuro di s? perch? sapeva che sarebbe stato eletto deputato dagli elettori orvietani che neppure sapevano chi fosse, beati loro. La mia richiesta provocatoria vuole essere quella di tornare ad eleggere persone che conosciamo, scegliendole per quello che sappiamo di loro, per quello che riteniamo di poterci aspettare da loro.

Basta con queste mezze figure imposte dall?alto; con le nostre stupide processioni di votanti che vanno al seggio con un in mano un nome e un santino propagandato. Invito i miei compagni di Rifondazione a cogliere un?occasione irripetibile; mettiamo in lista candidati nostri, magari facendo una primaria al Bar Montanucci; ho indicato il mio nome, potrei fare quello di Crespi; dico di gente convinta, che non ha mai lucrato sulle proprie idee e non le ha mai messe in vendita al migliore offerente.
Questa mia proposta, se accolta, potrebbe sparigliare le carte in casa Veltroni e in casa Berlusconi; loro hanno gi? pronti, credo, i loro candidati piovuti dal cielo a miracol mostare. La mia proposta, per quel che vale, potrebbe servire a differenziare Rifondazione dagli altri partiti; e far respirare ad Orvieto e agli orvietani  un?aria non appestata dai miasmi delle burocrazie partitiche e partitocratriche. Io tiro il sasso in piccionaia; ma non nascondo la mano.

Pubblicato il: 29/02/2008

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