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La campagna ex elettorale

Fauto Cerulli

E?appena cominciata e non si vede l?ora che finisca. Questa campagna elettorale che puzza di deja vu, con tutti che promettono tutto a tutti, e nessuno ci crede; n? chi promette n? chi ? promesso. Con l?aggravante che questa volta le elezioni appaiono gravemente truccate in partenza. Con Veltroni che, tra una fermata e l?altra dell?autobus, manda messaggi neppure tanto occulti a Berlusconi, il quale finge di non raccogliere i messaggi, ma intanto li mette da parte, tutti, per il dopo. E sono messaggi di Gross Coalition, mascherati sotto il bizantinismo di una riforma della Costituzione a cui tutti, e dico tutti, sono invitati a partecipare.

Non date retta alle parole; si grideranno insulti, si rinfacceranno le corna, uno dir? che l?altro ? sifilitico, e quello che gli risponder? che ? un cadavere ambulante.

Ma fa tutto parte  del gioco; mai come questa volta. Non voglio cadere nella trappola qualunquistica del dire che Veltroni uguale Berlusconi, e che Veltroni e Berlusconi  si sono gi? messi d?accordo per spartirsi la torta del futuro. Ma nessuno mi leva dalla testa che sia soltanto questione di percentuali: se Veltroni dovesse vincere con dieci punti di scarto si scorda di Berlusconi; e vicversa. Ma, considerando che anche questa volta le elezioni si giocheranno sul filo d?arrivo, e a foto finish, ? facile pensare che Veltroni e Berlusconi avranno bisogno, dopo, l?uno dell?altro; a meno che non si voglia andare avanti di nuovo a  governucci sorretti dalla gerontocrazia; con Cossiga, Ciampi, Andreotti e Rita Levi Montalcini con le badanti a puntellare la maggioranza NON espressa dal popolo italiano. Mi rendo conto che non ? una bella prospettiva: Berlusconi e Veltroni, gi? presi ognuno per conto suo, non sono uno spettacolo esaltante. Figuriamoci in coppia.

Veltroni, coraggiosissimo, scarica De Mita.. Ora non ? che De Mita sia proprio il massimo del Bene; ma ricordo che molti, anche di opposte idee politiche, lo consideravano l?unica testa pensante dell?allora DC. E la sconfinata vastit? della fronte doveva essere indizio non solo di calvizie innata, ma anche di qualche rovello pensieroso. Personalmente ho di lui soltanto un ricordo indiretto, quando era il Boss, presi un Intercity da Bari; fino a Roma era prevista soltanto una fermata a Benevento. Poi, nella notte, una fermata fuori programma; chiese ad un ferroviere di passaggio se ci fosse qualche guasto al treno: mi guard? come si guarda lo scemo del villaggio; mi chiese dove vivevo. Poi mi spieg? che il treno si era fermato a Nusco: e mi chiese? Le dice nulla, questo nome di citt?. Collegai Nusco con De Mita e tacqui.

In confronto a certe nefandezze attuali, quella, tutto sommato era ed ? una bagattella. Penso a Di Pietro, che da giustiziere ? diventato imprenditore di Stato per se stesso; e viene accolto a bracca aperte da Veltroni. Penso a Veltroni che fa tirare il collo ai radicali, non tanto per una questione di simboli, quanto perch?, se si collega ai radicali, dopo Ruini, Bagnasco e via chiesando si arrabbiano come vipere divine e lo dicono a Ratzinger, che fa venire le SS. Penso agli stessi radicali, che insistono come se chiedessero l?elemosina. Caro Pannella, sai che gusto a stare con Veltroni.. Meglio farsi quattro canne da solo. Dai programmi, sia di destra che di sinistra, ? intanto scomparso ogni serio accenno alla laicit? dello Stato, al rifiuto di sottostare agli umoracci vaticani. Nessuno parla pi? di coppie di fatto, di riconoscimenti per le coppie gay. Tutti i programmi sono asettici, in materia. Ma il Vaticano non ? asettico.

Anche Bertinotti, tutto sommato, non ? che si sprechi molto a prendere le distanze dalla Chiesa. Si deve sbattere con i verdi in lista: ed i verdi ogni tanto sembrano guardie svizzere con tanto di alabarda. Non ho parlato della politica orvietana. Ma, mi chiedo, ad Orvieto si fa politica?

?appena cominciata e non si vede l?ora che finisca. Questa campagna elettorale che puzza di deja vu, con tutti che promettono tutto a tutti, e nessuno ci crede; n? chi promette n? chi ? promesso. Con l?aggravante che questa volta le elezioni appaiono gravemente truccate in partenza. Con Veltroni che, tra una fermata e l?altra dell?autobus, manda messaggi neppure tanto occulti a Berlusconi, il quale finge di non raccogliere i messaggi, ma intanto li mette da parte, tutti, per il dopo. E sono messaggi di Gross Coalition, mascherati sotto il bizantinismo di una riforma della Costituzione a cui tutti, e dico tutti, sono invitati a partecipare.

Non date retta alle parole; si grideranno insulti, si rinfacceranno le corna, uno dir? che l?altro ? sifilitico, e quello che gli risponder? che ? un cadavere ambulante.

Ma fa tutto parte  del gioco; mai come questa volta. Non voglio cadere nella trappola qualunquistica del dire che Veltroni uguale Berlusconi, e che Veltroni e Berlusconi  si sono gi? messi d?accordo per spartirsi la torta del futuro. Ma nessuno mi leva dalla testa che sia soltanto questione di percentuali: se Veltroni dovesse vincere con dieci punti di scarto si scorda di Berlusconi; e vicversa. Ma, considerando che anche questa volta le elezioni si giocheranno sul filo d?arrivo, e a foto finish, ? facile pensare che Veltroni e Berlusconi avranno bisogno, dopo, l?uno dell?altro; a meno che non si voglia andare avanti di nuovo a  governucci sorretti dalla gerontocrazia; con Cossiga, Ciampi, Andreotti e Rita Levi Montalcini con le badanti a puntellare la maggioranza NON espressa dal popolo italiano. Mi rendo conto che non ? una bella prospettiva: Berlusconi e Veltroni, gi? presi ognuno per conto suo, non sono uno spettacolo esaltante. Figuriamoci in coppia.

Veltroni, coraggiosissimo, scarica De Mita.. Ora non ? che De Mita sia proprio il massimo del Bene; ma ricordo che molti, anche di opposte idee politiche, lo consideravano l?unica testa pensante dell?allora DC. E la sconfinata vastit? della fronte doveva essere indizio non solo di calvizie innata, ma anche di qualche rovello pensieroso. Personalmente ho di lui soltanto un ricordo indiretto, quando era il Boss, presi un Intercity da Bari; fino a Roma era prevista soltanto una fermata a Benevento. Poi, nella notte, una fermata fuori programma; chiese ad un ferroviere di passaggio se ci fosse qualche guasto al treno: mi guard? come si guarda lo scemo del villaggio; mi chiese dove vivevo. Poi mi spieg? che il treno si era fermato a Nusco: e mi chiese? Le dice nulla, questo nome di citt?. Collegai Nusco con De Mita e tacqui.

In confronto a certe nefandezze attuali, quella, tutto sommato era ed ? una bagattella. Penso a Di Pietro, che da giustiziere ? diventato imprenditore di Stato per se stesso; e viene accolto a bracca aperte da Veltroni. Penso a Veltroni che fa tirare il collo ai radicali, non tanto per una questione di simboli, quanto perch?, se si collega ai radicali, dopo Ruini, Bagnasco e via chiesando si arrabbiano come vipere divine e lo dicono a Ratzinger, che fa venire le SS. Penso agli stessi radicali, che insistono come se chiedessero l?elemosina. Caro Pannella, sai che gusto a stare con Veltroni.. Meglio farsi quattro canne da solo. Dai programmi, sia di destra che di sinistra, ? intanto scomparso ogni serio accenno alla laicit? dello Stato, al rifiuto di sottostare agli umoracci vaticani. Nessuno parla pi? di coppie di fatto, di riconoscimenti per le coppie gay. Tutti i programmi sono asettici, in materia. Ma il Vaticano non ? asettico.

Anche Bertinotti, tutto sommato, non ? che si sprechi molto a prendere le distanze dalla Chiesa. Si deve sbattere con i verdi in lista: ed i verdi ogni tanto sembrano guardie svizzere con tanto di alabarda. Non ho parlato della politica orvietana. Ma, mi chiedo, ad Orvieto si fa politica?

Pubblicato il: 21/02/2008

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