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La Strada degli Etruschi: la vittoria dell?idea della Tuscia ? totale

Guido Turreni, vicecoordinatore Comunale di Forza Italia

Questa volta plaudo e fiancheggio l?Amministrazione Comunale, perch?, almeno a parole, pare che il Sindaco e il PD vogliano molto puntare sull?occasione di sviluppo del secolo, ovvero sull?indotto economico-occupazionale che l?Aereoporto di Viterbo dovrebbe portare anche sulla nostra disastrata economia protoassistita.

E? ovvio che per poter guadagnare il massimo della ricaduta economica il nostro territorio dovr? ancora una volta, ed ancora di pi?, guardare ad ovest, integrandosi in rete con il territorio nord-viterbese, della loro e della nostra Tuscia, un concetto ed un?idea di territorio che sta ultimamente ripercorrendo il destino dell?araba fenice, direi.

Per integrarsi in rete ? ovvio che come primo passo va assolutamente integrata la rete delle reti, ovvero quella viaria, quindi dico assolutamente s? alla c.d. Strada degli Etruschi, che per?, sommessamente, vorrei ribattezzare della Tuscia (perch? di questo si tratta) oppure potremmo anche chiamarla Volsiniese, per darle un senso anche storico-geografico, quello della famosa area vasta.

E? ovvio che dovr? essere una super strada (due corsie per senso di marcia) ed altrettanto ovvio ? che dovr? collegarsi con l?area del futuro Casello Nord, che a questo punto potrebbe diventare un primo nucleo di nuovo sviluppo economico-logistico di seria prospettiva e di dimensioni ragguardevoli.

Del resto la sintonia con Viterbo ? perfetta.

Lo dimostra il Sindaco Gabbianelli, che ha subito dichiarato la propria disponibilit? ad elaborare il progetto viario; ? chiaro che il Sindaco Viterbese ha subito colto al volo le implicazioni ed il business che Orvieto potrebbe portare al Viterbese.

Altrettanto dicasi per la nostra Amministrazione che ha fiutato l?affare commerciale che c?? dietro questo grande progetto, per il momento per? solo sulla carta.

E? cos? che si costruiscono le alleanze ?territoriali?: quando c?? sintonia di interessi e non conflitto; quando si marcia insieme per lo sviluppo programmato ed armonioso di tutte le realt? territoriali senza fare figli e figliastri.

Domanda: avete mai visto nulla di simile nella nostra Umbria ? Come Orvietani vi siete sentiti trattati nello stesso modo dal Sindaco di Terni o da quello di Perugia ?

O forse non ? vero che in questa regione dobbiano scannarci fra poveri per racimolare le briciole di una qualche universit? o le parvenze di un reparto ospedaliero ?

Mi auguro con tutto il cuore che questo grandioso progetto passi presto dal mondo dei sogni a quello reale, perch? sarebbe la svolta delle svolte, la rivoluzione delle rivoluzioni, in campo economico di certo, ma anche in campo sociale e culturale. Finalmente si torna a progettare, ad innovare, a parlare di posti di lavoro e di sviluppo, insomma si torna a sperare.

Mi auguro anche che la nostra classe dirigente sappia ben guardarsi da quei poteri forti regionali umbri che hanno tutto l?interesse a far fallire questa prima fondamentale emancipazione dal sottosviluppo regionale in cui hanno deciso di relegarci da una trentina d?anni, non per pura cattiveria o per odio territoriale, per carit?, ma perch? come spesso ci ? accaduto in questa regione vengono sempre prima i progetti degli altri territori umbri, e poi, se c?? spazio, graziosamente si accoglie il piagnisteo del vassallo orvietano.

Il mio timore ? infatti proprio questo, quello delle lobby territoriali umbre che verosimilmente cercheranno di dirottare risorse regionali verso altri lidi, per poi far naufragare il tutto.

Per questo mi permetto di consigliare alla politica locale orvietana e viterbese di muoversi ad alti livelli (ministeriali e nazionali) ed in modo trasversale alle varie forze politiche, anche noi costituendo la nostra lobby della Tuscia, per contrastare quello che prevedibilmente la burocrazia regionale ci far? passare per ostacolarci, ritardare il ritardabile, insomma per farci perdere anche quest?ultimo treno (o aereo, meglio!) per lo sviluppo.

Penso che a questo punto quel movimento d?opinione apartitico che prese vita ad Orvieto una quindicina d?anni fa, e che si chiamava Associazione Nuova Tuscia, abbia oggi stravinto.

Peccato che abbiamo perso quindici anni, peccato che non si fece allora il referendum per passare con chi ci era, ci ?, e sempre ci sar? alleato.

Del resto come dicevano gli antichi romani ? Nemo profeta in patria?

Pubblicato il: 10/01/2008

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