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Teme?rari!

cerco guai

Qualche settimana fa Leonardo Riscaldati aveva lanciato un appello agli Orvietani ?di buona volont??, che volessero costruire qualcosa di nuovo. Hanno risposto diversi, davvero parecchi considerando la freddezza e la diffidenza di noi orvietani, ma ci? non toglie che alcune decine di persone siano ancora troppo poche per provare a scardinare almeno un po? quelle logiche distruttive che ci stanno portando a fondo, ma sono convinto che, col tempo, ma neanche tanto, i temerari saranno (saremo?) meno rari.

Molto interessanti sono le domande del primo intervento del blog dei Temerari, e, siccome di blog sono poco esperto, voglio provare a dare le mie risposte in questa sede, sebbene su http://temerariorvietani.wordpress.com/ molti mi abbiano preceduto con interessantissimi spunti di riflessione e proposte tutt?altro che qualunquiste.

Ma facciamola corta e passiamo alle domande fatte da Riscaldati e alle mie idee di risposta.

 

1- Se foste il sindaco di Orvieto, e aveste carta bianca, quali sono i primi tre provvedimenti che prendereste?

 

Dunque dunque, posto che per questi provvedimenti non basterebbe Napolitano, io proverei a:

a)         fare del Comune un palazzo di cristallo, in cui tutto, ma davvero tutto, dalle concessioni edilizie agli appalti, dalle assunzioni ai progetti, dalle spese di cancelleria alle iniziative culturali, dal curriculum dei consulenti alle buste paga siano assolutamente trasparenti e visibili da ogni cittadino

b)         rivedere il fitto sistema delle assunzioni, degli appalti e delle consulenze comunali, diminuendo le spese e dando spazio al merito e alla qualit?, magari verificando periodicamente l?operato

c)         predisporre un piano di marketing strategico partecipato alla citt? e agli imprenditori, che vada dalla qualit? dei servizi alle infrastrutture, dalla rifunzionalizzazione della Piave all?immagine complessiva che deve passare della citt? ad ogni livello, in modo che tutti possiamo navigare verso direzioni condivise e su cui ognuno si senta motivato

 

 

2- Vi viene a trovare un amico che vive fuori Orvieto e vi chiede di descrivergliela. Di quali cose positive gli parlereste?

 

Gli parlerei di tutti quei luoghi e quei segni che testimoniano di quando Orvieto era una grande citt?, di quando era la capitale della dodecapoli, di quando per poco non sconfisse i Romani, di quando fu scelta come sede papale, di quando vi istituirono il Corpus Domini, di quando aveva pi? abitanti di Roma, di quando vi costruirono il Duomo, il Pozzo di San Patrizio, San Giovenale? insomma, di quando, tanto tempo fa, Orvieto contava.

 

 

3- Di problemi ad Orvieto ne abbiamo senz?altro molti. Ma quali sono secondo voi, in ordine di importanza, quelli pi? urgenti da affrontare e da risolvere, per migliorare la situazione della nostra citt??

 

Anche qui ne dir? tre, come i provvedimenti da sindaco:

a)         estrema e inespugnabile penetrazione della politica ad ogni livello, dagli eventi ai circoli ricreativi, dall?imprenditoria ai sani valori di famiglia

b)         economia ?drogata? dall?assistenzialismo clientelare, secondo cui non si sopravvive senza appoggio pubblico, pi? o meno diretto e lecito, e chi lo fa non ? un modello da imitare ma qualcuno scomodo da provare ad affossare con ogni forza

c)         estrema confusione di ruoli tra amministrazione, imprenditoria, sindacati, associazioni e privati cittadini, dovuta anche al fatto che siamo pochi e ci si conosce tutti, e ogni volta che si prende una decisione l?altro si offende perch? la reputa come qualcosa di personale (in merito ho tanti succosi episodi che non ? detto che non racconti prossimamente?)

 

4- Oggi si parla tanto della crisi della politica, del fatto che la politica ? sempre pi? lontano dalla gente e dai suoi bisogni. La soluzione che emerge sembrerebbe essere quella della ?buona politica?. Ma la buona politica, in realt?, che ?? O meglio, in cosa dovrebbe consistere?

 

La buona politica secondo me non pu? essere una professione e a maggior ragione una professione in cui a decidere lo stipendio ? il lavoratore e non il datore di lavoro (hanno diminuito qualcosa a una ventina di ministri per poi dare l?aumento a quasi mille tra deputati e senatori!!!).

Ma la cosa pi? urgente ? scindere la politica nazionale e internazionale dalla amministrazione, specie se locale: ? impensabile che un assessore venga rimosso perch? ? cambiato l?assetto dei partiti in Italia e non perch? ha fatto male il proprio operato. ? da folli votare il simbolo o il colore senza aver ben chiaro persone e programmi, specie in piccole realt? come Orvieto, in cui le urgenze della ordinaria amministrazione non sono quasi mai da affrontare con le macrocategorie pseudo-filosofiche di destra o di sinistra, ma scegliendo tra il buon senso da padre di famiglia o lo scialacquamento delle risorse in attesa di nuove leggi speciali che non arriveranno pi?.

 

E io mi fermo qui, sicuro di non essere stato n? esaustivo n? troppo brillante, pertanto lascio ad ognuno le sue risposte, magari da mettere sul blog dei Temerari Orvietani, da comunicare ai consiglieri di zona, da urlare al vento o da chiudere in fondo all?ultimo cassetto del com? insieme alle medagliette del gruppo sanguigno ricevute per la prima comunione.

Nel frattempo, per alleggerire (?) un po? il discorso, per dire ?in bocca al lupo? ai Temerari e per far riflettere chi ancora pensa sia meglio stare alla finestra, vi lascio con la ?Filastrocca impertinente? di Gianni Rodari:

 

Filastrocca impertinente,

chi sta zitto non dice niente;

chi sta fermo non cammina;

chi va lontano non s?avvicina;

chi si siede non sta ritto;

chi va storto non va dritto;

e chi non parte, in verit?,

in nessun posto arriver?.

 

Pubblicato il: 16/12/2007

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