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Azioni e elezioni

Roberto Abbatematteo

L?organizzazione della macchina propagandistica orvietana ha dell?incredibile e per questo mi inchino di fronte alla maniacale capacit? del nostro comune di riuscire ad operare in tempi che sono calcolati talmente bene da far saltare i bottoni della camicia ad un orologiaio svizzero.

Mussolini avrebbe certamente lodato una simile capacit? di fare le cose quando e quanto serve. Stalin si sarebbe leccato i propri celeberrimi baffoni, auspicando di invitare tali amministratori italici in terra russa per fare scuola ai propri commissari del popolo.

Mi voglio quindi congratulare con l?amministrazione comunale per essere capace, come sempre, di iniziare lavori di manutenzione, ristrutturazione, ampliamento, miglioramento, edificazione, abbellimento in periodo splendidamente pre-elettorale.

Consigli di zona tra una settimana? Partiamo! E la macchina comunale avvia lavori di costruzione dei marciapiedi che mancano, posiziona panchine dove non ce ne sono, allestisce segnaletica stradale futuristica per migliorare la viabilit? in zone ?calde? del suburbio.

Plaudo quindi a questa ottima scelta di tempi.

E mi chiedo una cosa? Ma prima che questo test elettorale (ormai tutti lo chiamano cos? anzich? ?elezione dei consigli di zona?) fosse imminente, le richieste del CdZ precedente, nonch? quelle della cittadinanza alterata per la mancanza di infrastrutture e servizi, non potevano essere prese in considerazione?

No, perch? come l?analisi delle politiche pubbliche ci insegna, per il ciclo economico-politico tipico delle istituzioni democratiche, i governi agiscono come se fossero costantemente in campagna elettorale, e le decisioni variano in base allo stesso ciclo elettorale: le decisioni popolari vengono prese prima del voto, quelle impopolari dopo (rimando a M. Hawlett e M Ramesh).

Ed ecco quindi che prima dell?apertura delle fatidiche urne, si comincia a costruire e migliorare.

Se non fosse che spesso quei lavori poi sono grossolani, lasciati incompiuti fino a data da destinarsi, poco coerenti con le reali richieste della gente.

Per? poco importa, almeno cos? ci si ? fatti vedere laddove prima nemmeno l?alone del comune riusciva ad arrivare, a causa della forza dirompente del fiume Paglia che tutto travolge e porta con via.

 

Vi chiedo una cosa, cittadini tutti, indipendentemente dal voto, e al di l? delle idee politiche di ognuno: ? veramente questo il comune che vogliamo, e che ci meritiamo? Un comune che si vede solo quando ? pi? comodo per loro?

Oppure forse sarebbe meglio riuscire a cambiare veramente le cose, per ottenere miglioramenti concreti quando vengono richiesti, e sentirsi rappresentati sul serio dai nostri amministratori?

In democrazia c?? (almeno in teoria) un modo per riuscire a cambiare volto alle cose: il nostro voto. Sfruttiamolo.

Pubblicato il: 15/12/2007

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