Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

L?economia orvietana ? sull?orlo del baratro.

Guido Turreni, del Coordinamento di Forza Italia

E? con vero dispiacere che prendo atto della situazione economica della Citt? che nemmeno troppo inusualmente collima con la situazione del nostro Comune.

Dico questo perch? due sono state le novit? sul piano economico-giuridico che sono intervenute: la pubblicazione del Bollettino dell?Osservatorio Economico del Comune e la pubblica reprimenda della Corte dei Conti dell?Umbria, contro la giunta Mocio, che sta assumendo toni di disapprovazione da crescendo rossiniano.

Per mero senso di onest? intellettuale voglio premettere che sono tempi cupi per tutti, in Italia e in Europa, per cittadini ed istituzioni.

Detto questo per? non possiamo negare ? e non dovrebbero farlo soprattutto Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale ? che la situazione a Orvieto ? molto pi? grave di quello che possiamo riscontrare a livello generale.

La figuraccia peggiore, sotto questo profilo, penso che l?abbia fatta l?Amministrazione (e il Sindaco) che appena pochi giorni fa aveva invece diramato notizie entusiastiche ma evidentmente errate, per non dire false, autocelebrandosi perch? tutto era stato rimesso a posto con le manovre di riequilibrio dell?agosto e del settembre scorso.

E invece manco per niente, perch? la Corte dei Conti ha tracciato un?analisi assolutamente impietosa della suddetta manovra che non lascia scampo a nessuno.

A questo punto al Sindaco non ? rimasto altro che spararla ancora pi? grossa, sostenendo che ?a gennaio? le tasse addirittura caleranno (errare ? umano, perseverare ? diabolico?).

E allora delle due l?una: o la Corte dei Conti fa dell?inutile terrorismo contabile, oppure Mocio ? in mala fede. A voi la scelta.

Troppo tempo, infatti, ci vorrebbe per scrivere di tutte le singole censure mosse dalla Corte dei Conti che coinvolgono un po? tutti gli aspetti della manovra di riequilibrio, dalle partecipate (Tema, RPO, Farmacia, rapacissime di risorse) alle spese correnti (che sono aumentate anzich? diminuire come invece avevano vanamente promesso, e allora come fa a diminuire le tasse a gennaio ? Mha!), dai debiti fuori bilancio (definiti dalla Corte un vero colpo alla credibilit? del bilancio che quindi sembra sia addirittura inattendibile), per arrivare addirittura agli stessi criteri di redazione del bilancio che vengono duramente contestati (vedasi BOC).

Se fossi un consigliere di maggioranza, ci penserei due volte prima di votere il bilancio?. Al di l? del fatto che la sezione della Corte intervenuta sia quella controllo e non quella giurisdizionale.

Ma l?aspetto pi? clamoroso ?, secondo il mio modesto parere, la questione della vendita degli immobili del Comune.

Pensate, cari concittadini, che il sottoscritto era stato anche dileggiato per aver rimproverato all?Amministrazione di vendersi i ?gioielli di famiglia?, come erano soliti fare i rampolli delle nobili famiglie cadute in disgrazia, pur di continuare a sostenere un tenore di vita al di sopra delle loro possibilit?.

Ebbene, alla fine, ed al di l? del linguaggio giustamente tecnico della Corte, pare che sia esattamente questo il problema delle finanze del Comune, ovvero che si utilizzi la vendita del patrimonio non per esigenze eccezionali, o per investire le risorse ricavate, ma le vendite sarebbero frettolose ed indiscriminate, e servirebbero per coprire poste di spesa corrente che risulta incomprimibile.

E? un po? come se uno si vendesse o si ipotecasse la casa per continuare ad andare a cena da Vissani o facesse un mutuo per comprarsi una Porche.

Io mi chiedo e vi chiedo se questo sia il modo di amministrare un ente; certo ? che noi cittadini comuni, costretti a fare i conti giorno per giorno con le spese, con il caro petrolio, con l?affitto o il mutuo e quant?altro, queste follie non ce le possiamo permettere di certo.

E attenzione ! Non ? che poi queste follie le pagano LORO, ma le paghiamo NOI, con le nostre TASSE !

Prendo la palla al balzo per passare a commentare quanto ? emerso anche dal Bollettino comunale che credo per necessit? sia rimasto fermo ai dati dell?anno 2005 (salvo alcuni dati invece molto aggiornati anche al 2007).

In ogni caso, gi? con i dati di allora, appaiono evidenti singolari punti di contatto con quanto contestato dalla Corte dei Conti oggi (a prescindere dalla prudenza dei commenti soggettivi degli estensori del Bollettino): eccessiva spesa per il personale, spesa corrente assai ?rigida? (ovvero difficile da modificare al risparmio perch? strutturata da anni), forte indebitamento, record della pressione fiscale (paghiamo pi? di tutti in Umbria, ricchi e soprattutto POVERI; e nel resto del paese, magari nella vicina Tuscia, quanto si paga ?), bilancio fondato esclusivamente sui proventi a rischio della discarica?..

Insomma un Comune altamente clientelare ed assai ingordo di risorse.

Con questa situazione del Comune, grave, anzi gravissima, fa il paio la situazione della societ? orvietana, vecchia d?et?, anzi vecchissima, dal momento che siamo sopra la media regionale umbra, che a sua volta ? quella pi? alta d?Italia.

Morale: chi ? giovane ad Orvieto, oggi, Anno Domini 2007, ? spacciato. Consigliata emigrazione meridionalistica, sia per trovare lavoro e futuro, che per divertirsi.

I dati poi che i commentatori del Bollettino definiscono ?contraddittori?, io li definirei invece preoccupanti, dal momento che gli unici settori che sembrano in crescita sono quello edilizio (ma guarda un po? il caso?) e quello turistico, ma limitatamente al settore extra alberghiero (agriturismi e simili).

Il terziario ? invece una vera e propria tragedia, e soprattutto pare che l?unica entit? che faccia veramente economia ad Orvieto in questo settore sia proprio il Comune.

Ebbene attenzione tutti Orvietani, di destra, di centro o di sinistra che siate, la situazione ? seria e preoccupante, fermiamoci a riflettere sul fatto che il sistema di potere delle clientele di partito sta cominciando a scricchiolare.

Le risorse pubbliche sono al lumicino e la benzina per finanziare il consenso della sinistra di potere segna rosso in tutti i sensi.

Che faremo quando le pensioni dei nostri anziani non ci saranno pi?? Che faranno i nostri giovani e anche i meno giovani quando il sistema imploder? ?

Suggerisco una cura tanto DRASTICA quanto ovvia: meritocrazia giovanile, libera impresa e abbassamento di tasse e tributi, quindi contenimento della spesa.

E forse fra una ventina d?anni quando avremo pagato i debiti che questi sconsiderati hanno contratto per tutti noi, ci saremo ripresi.

Pubblicato il: 29/11/2007

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