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Il casermone: la soluzione sognata

Nello Riscaldati

Capita in queste uggiose, brevi giornate di novembre, e specie nel primo pomeriggio, giusto appena mangiato, di scivolare su quel dondol?o del dormiveglia il quale, se non interrotto da grida o sussurri ? cosa veramente deliziosa da provare.

Perch? ? proprio in tale stato che, spesso, ti appaiono visioni e ti si definiscono soluzioni addirittura verosimili anche per problemi definiti finora irrisolvibili, e questo forse perch? il dormiveglia riesce a pilotarti nel giusto senso anche sui percorsi pi? contorti e a consentirti di raddrizzare qualche curva senza finire fuori strada.

 

E fu cos? che, avendo letto molte cose sulla irrisolvibilit? del problema del Casermone e sperimentando detto stato di grazia, mi trovai, in qualche modo coinvolto nel colossale problema.

 

Ho immaginato quindi, all?inizio, di invitare in Orvieto, alcuni, pochi, tra i migliori urbanisti ed architetti sulla piazza del mondo ed andare quindi, insieme a loro, a passeggiare per un?oretta a due    indagando cosi il Casermone in lungo, in largo, in alto e in basso con conseguente presa d?appunti scritta e mentale.

Poi, sul far della sera, forse un po? stanchi ma abbastanza coscienti della natura del problema, tutti in trattoria con lo scopo di elaborare id?e davanti ad una stufarola di fagioli con le cotiche sostenuti dal nobile vino della casa dell?oste.

Perch? ? in questo contesto, come dicono le persone colte, che le id?e buone, piano piano, vengono fuori, si fanno strada e quindi s?impongono.

 

Esord? un architetto di grido, il quale, assaporando voluttuosamente una c?tica e succhiandosi con cura e discrezione un dito, ebbe a suggerire:

 

?Deve essere qualcosa di molto importante e che, funzionando, produca incessantemente ricchezza, qualcosa, insomma, che si automantenga, e che, di conseguenza, dia lavoro e benessere a molta gente!?

 

Un altro illustre convitato, intento, senza riguardo, a fare la scarpetta al piatto di fagioli, affond? le mani nel problema e cominci? ad argomentare:

 

?Spianare tutto e realizzare un complesso di altissimo pregio. Qualcosa tra il ?buen retiro? per miliardari soli e malinconici ed il luogo molto ?in? dove ? importante, per la gente che vuole contare, farsi vedere per incontrare la gente che gi? conta. La circolazione del contante ne sar? una necessaria conseguenza.

 

?Giusto, ma io credo che la soluzione vada gi? abbozzata almeno nelle linee generali!? farfugli? un altro chiarissimo commensale, scolando il secondo bicchiere di rosso, e fece brillare il suo genio sussurrando il magico nome di Shan-gri-l?, il luogo dell?eterna giovinezza. Confezionare, cio?, e pubblicizzare nel mondo Orvieto come il luogo dove non si invecchia. Il luogo dove l?aria, l?acqua, l?arte, e la crema planetaria dei chirurghi plastici, degli ortopedici ?international?, dei fisiatri e dietologi cattedratici, dove le infermiere ?veline?, i massaggiatori atletici e i maestri di nuoto e di ginnastica ti tolgono dieci anni in un mese. Ecco, questo potrebbe essere lo slogan, sugger?, versandosi il terzo bicchiere: ?dieci anni in un mese?. Idea veramente formidabile.

 

L?oste dall?orecchio lungo, sentite le ultime parole, cos? intervenne, deciso:

?Oh! E l?ete capito reg? che qui, si nun famo gir? ?r quatrino, so? tutte dibb?ttite, comitate e tavole rotonne che vorrebbe di? che so? tutte chiacchiere, e basta! E dunque, si se pole, vedemo de cav? ?n po? de ?ste mijarde a chi ce l?ha! E era ora, era! E che ce vole, l?argebbra?!?

 

Verso la fine della cena qualcuno, rimasto abbastanza sobrio, parl? anche dei materiali: pietra tufo e legno e giardini, e alberi, alberi, alberi da avvolgere tutto, e poi ?green?, tanto ?green?!

 

Un cattedratico calvo, tormentando con crudelt? una pipa spenta, azzard? l?idea di inserire nel tutto qualcosa di simile al ?Billionaire? e illustr? inoltre, con dovizia di argomenti, la necessit? di un eliporto per ospiti di riguardo o in incognito, e magari, volendo, qualche saletta riservata per una partitella fra amici inquattrinati in attesa di un futuro, possibile, ?casin??.

 

L?oste, ronzante, non riusc? pi? a contenersi:

 

?Brave, cocche, anze, aribbrave! So? d?accordo su ?nnicosa. Difatte ad? cos? che ?r quatrino gira, la gente lavora e ?r conquibbuse se tiene! E ce voleva tanto a capillo, ce voleva. Brave! Ora, per?, bisogna spanne la voce in giro e trov? ?ste sorde, ma quelle per?, visto ?r posto e l?idea, a la fine se trovono, ?ete voja si se trovono. Brave!?

 

Un avventore, solitario, in un angolo, borbott?: E i valori? E le tradizioni? E le??

 

L?oste lo prese al volo: ?Bono Rich?, sta bono, che doppo trovamo posto a?nnicosa, trovamo, avoja te a valore, avoja,?.ma, come ripeto, si ?r quatrino nun gira che voe valor?. E invece cos?, come l?avemo congegnata nojartre, la cosa dovrebbe pij? via, e come.

 

Solo che ma ?st? id?e nun gne se dovrebbe manco fa tocc? terra. Perch? ricord?tive tutte che ?r monno ? pieno de gente che cianno tante sorde e che nun sanno come sp?nnele e che nun vedono l?ora che qualcuno je dice come.

E noe ?emo tanto bisogno che ?n po? de ?ste sorde vengono spese a Orvieto, ecco de che?emo bisogno, Rich?!?

 

 

Il dormiveglia fu interrotto a questo punto da un altoparlante che, dalla strada, strillava:

 

?Domani sera, alle ore.. dibattito partecipativo, democratico, popolare sulla caserma ?Piave?. La cittadinanza ?,?..?

Pubblicato il: 17/11/2007

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