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Pensare a Forza Italia. Ma a quale delle due?

Gian Paolo Aceto

Qualche giorno fa si ? svolto e concluso il congresso comunale di Forza Italia, che ha confermato coordinatore comunale del partito l?Avv. Antonio Barberani.

Ho trovato sui due giornali online di Orvieto, Orvietosi e Tuttorvieto, la mozione congressuale, e queste sono le mie riflessioni.

Quando un partito politico si riunisce a congresso (e il discorso ? generale per tutti i partiti politici), riunisce appunto iscritti, sostenitori e simpatizzanti. Ma la mozione congressuale vincente, o unica,

si rivolge poi , ovviamente, a tutti i cittadini del comune, che siano o no eventuali e potenziali iscritti o futuri votanti; proprio perch? la funzione primaria di un partito ? quella di cercare di allargare il consenso alle proprie proposte politiche anche al di fuori dell?area tradizionale di movimento. Sembra ovvio ma ? bene rimarcarlo ogni tanto, altrimenti si alza sempre qualcuno che si mette a strillare di ingerenza. Ma il non ingerirsi ? anche ben lontano dall?obbligo di digerire.

E se ? cos?, e non pu? che essere cos?, la mozione congressuale di Forza Italia io l?ho sentita come rivolta anche a me, oltre che a tutti gli altri elettori di Orvieto. Ed  ? perci? su questa base che mitemente scrivo.

 

E? ben pubblico che la nascita di Forza Italia come partito politico certamente non ?  oscura, per un verso, ma  altrettanto certamente  ? dubbiosamente chiara per un altro verso, ragion  per cui un  po?

chiaroscura continua ad esserlo.

La chiarezza sulla nascita di un bambino ? la base giuridica fondante perch? questo bambino ottenga un certo tipo d?iscrizione all?anagrafe e da adulto una carta d?identit?. Ma cos? non ? per un qualsiasi partito politico, che certamente pu? costituirsi andando da un notaio che redige un atto con scritti i membri fondatori, le cariche, lo statuto, ecc., ma che se vuole consensi legittimi e pensanti tra i cittadini (e questo ? un giudizio politico) non pu? che fondare la ?continuit?? delle sue speranze di successo sulla chiarezza della nascita e sulla non oscurit?, agli occhi degli elettori potenziali, di quali sono le sue reali dinamiche interne e soprattutto i fini politici delle varie ?correnti  di pensiero? che lo compongono.

A pag. 3 della mozione congressuale nelle ultime righe ci si appoggia su una citazione da Paolo Guzzanti il quale (evidentemente con la stessa ?magistrale astuzia? con cui ha gestito il caso Mithrokin) ?magistralmente?, come riporta l?estensore, scrive che il partito deve essere composto da ?anticomunisti, liberali, democratici e di sinistra?.

Annoto: ma perch? bisogna dichiararsi anticomunisti quando un ?reale? partito comunista non c?? pi??  quando gli stessi gruppi della sinistra estrema lo sono s? con proposte che al bar di Montecitorio sono chiamate massimalistiche e velleitarie, ma  in effetti non lo sono pi? dato che le loro proposte mirano soltanto quasi sempre ad ottenere una qualche visibilit? a fini futuri elettorali? Mentre in realt? chi tiene il vero potere nel vero pugno sono proprio gli EX-comunisti.

Ma allora sarebbe meglio proporsi come anti-Excomunisti, pi? che anticomunisti.

Ma questo proprio no!!!, griderebbe qualche fautore della politica nemmeno troppo segreta di una parte di Forza Italia, quella parte che accetterebbe proprio per continua e reciproca legittimazione anche uno come Massimo D?Alema come prossimo Presidente della Repubblica!

Tra l?altro ? un fatto psicanalitico ben accertato che passare il tempo a dichiararsi anti qualcosa pu? essere preso dall?elettorato come la spia di una effettiva mancanza di capacit? propositiva  pro-qualcosaltro, cio? le vere proposte politico-operative in senso amministrativo e di rilancio per una citt? come Orvieto che gi? sopporta  dal centro sinistra le litanie di ?problemi da risolvere? in quattro e quattrotto con una legge apposita, problemi quali il precariato, il lavoro, la sicurezza, la sanit?, la pace ecc., e allora  se ne possono proporre altri, la vecchiaia, l?impotenza, la morte, la bruttezza fisica, il raffreddore, ecc.

Sempre nella frase citata, dopo gli anticomunisti viene spiegato che bisogna proporsi come liberali e democratici.

Riguardo al?liberali?, gran parte dell?elettorato di Forza Italia deve forse dimostrare qualcosa a qualcuno? Parlo dell?elettorato, mi si capisca bene.

Riguardo al ?democratici?, molti sostenitori di Forza Italia potrebbero obiettare che, ?di questi tempi?, non sono stati abbastanza tempo al cinema per dichiararsi tali.. Erano occupati a lavorare, inventare, intraprendere.

Continuando nell?analisi del sublime concetto ?magistrale? che il coordinatore appena riconfermato di Forza Italia fa propria, troviamo ?di sinistra?.

Ma veramente!?

 

Faccio una breve parentesi sul dannunzianesimo politico, che discende dal dannunzianesimo biografico e letterario proprio di Gabriele D?Annunzio.

Una delle ragioni (? storia e nient?altro) per cui ? ben risaputo che Mussolini diffidava di D?Annunzio stava proprio nel fatto che il secondo, anche nelle sue azioni ?politiche?, non andava alla radice dei problemi, ma li usava, superficialmente, come ?gesto? e basta, per il proprio ego maniacale nutrito di vitalismo esistenziale coniugato all?estetismo dell?azione singola e ?eroica?.

Perch? se D?Annunzio nel 1919 fosse stato una persona seria, dopo essere entrato a Fiume ?doveva rimanerci? e cos? avrebbe fatto qualcosa di buono per l?Italia. Ma invece quell??azione? gli ? bastata

per la sua ?leggenda?, e per riempire la sua villa sul Garda, il Vittoriale, di qualche ?cimelio guerresco?. Per queste ragioni Mussolini detestava D?Annunzio, segretamente lo disprezzava, e faceva bene.

In questi ultimi trent?anni si ? assistito ad un altro dannunzianesimo, quello di Marco Pannella, ma questa ? un?altra storia, forse occasione di qualche futura analisi, che so di poter raccontare anche perch? l?ho vissuta all?interno del Partito Radicale.

E tutto questo per dire che il dannunzianesimo politico lo si pu? esprimere, anche involontariamente

forse, ma solo forse, con l?uso confusionario anche perch? ?troppo sottile?, di una parola come

?di sinistra?. Ma come ? intellettuale??

Cos?, tornando alla frase definita seraficamente ?magistrale? dall?Avv. Barberani, i sostenitori di Forza Italia dovrebbero dichiararsi loro stessi contemporaneamente anticomunisti e di sinistra!? Ma davvero?

Se mi sar? risposto, il che ? tutt?altro che probabile, tra tante interpretazioni ne espongo in anticipo qualcuna, a scelta, come per un gioco a quiz:

1) Siamo anticomunisti perch? per necessit? di argomenti elettorali o programmatici che siano, facciamo finta che di veri comunisti ancora ne esistano.

2) Si pu? essere anticomunisti e nello stesso tempo?di sinistra? perch? i socialisti craxiani lo erano o dichiaravano di esserlo, pensando di essere loro la ?vera sinistra? E naturalmente uno subito pensa a Bettino Craxi, latitante davanti alle leggi dello Stato Italiano. Rimane lo S.D.I., qui ad Orvieto rappresentato da persone certamente degne, e loro sono esattamente anticomunisti e di sinistra.

Ma allora perch? la Forza Italia quella dell?Avv.Barberani non fa la proposta di fondersi con loro?

Loro sarebbero ben felici di accogliere ?al loro interno? nuove reclute dagli stessi ideali.

3) Dobbiamo essere di sinistra perch? molti di noi, massoni compresi, si riconoscono in tutta una serie di ?battaglie di libert?? quali Dico, sterminio dei non nati, sperimentazioni  per il ?progresso? della scienza, anzi la Scienza, a tappeto, e perch? tutto questo ?ci avvicina ai paesi pi? avanzati e progressisti?.

4) Dobbiamo essere ?di sinistra? perch? ? il modo pi? astuto, o ?astutino?, di intercettare voti di chi vota dall?altra parte. (dimenticando che persino Veltroni e il suo staff nelle ultime primine hanno accuratamente evitato di usare il termine).

5) Dirsi anticomunisti e nello stesso tempo ?di sinistra?, nell?ambito di Forza Italia, serve, come Arlecchino servitor di due padroni, a stare dappertutto.

E in effetti, commento io, ? proprio questo il vero e moderno dannunzianesimo.

Mentre invece la chiarezza d?intenti, propositiva, linguistica e concettuale ? proprio ci? che l?elettorato di questo partito cerca, abituato com?? ad essere chiaro, analitico e preciso nell?ambito delle proprie attivit? private. A maggior ragione gli avvocati, altrimenti perdono le cause.

La pagina della mozione congressuale, subito dopo la frase citata, dice che questa frase significa ?prestare attenzione anche a chi ha idee diverse dalle nostre, ma vive nell?insofferenza per l?annosa e drammatica immobilit? della situazione politica locale?.

Non si pu? non evincere che chi ha scritto la mozione congressuale non pu? non capire, ora, che per ?prestare attenzione? si finisce per intendere il travestimento, di specie linguistica, con un nome altrui per vincere elettoralmente battaglie che non  si ritiene di essere capaci di vincere con il nome proprio. Perci? un camuffamento!, perch? questa ? tragicomicamente  l?unica interpretazione possibile. Travisando cos? il progetto politico, ben pi? serio, dell?elettorato di Forza Italia.

 

Prima di passare all?analisi di un altro brano (il secondo e decisivo) della mozione congressuale,

vorrei sottolineare che, proprio perch? la Storia ? imprevedibile e sempre nuova, dalla fine della Democrazia Cristiana come formazione partitica, proprio in quanto formazione partitica ha preso lo spunto Forza Italia per nascere, facendo leva anche sulle grandi capacit? politiche e carismatiche di un uomo, Silvio Berlusconi, che ? riuscito a coagulare una buona parte  di ci? che numericamente e quindi elettoralmente si era appena dissolto. Questo ? stato un grande bene per il nostro Paese, cos? come ? stata un bene la nascita di altre formazioni politiche, per esempio e sopratutto la Margherita.

Ma per come questo partito di Forza Italia ? nato, ? necessario sottolineare (e certo non sono io il primo) un?ambivalenza di fondo, diciamo un?ambiguit?.

Con quali segreti patti e connubii, o obblighi, ammesso che ci siano stati?

La seconda citazione della mozione dice nelle righe dell?ultima pagina:

?Molto importante ? il consolidamento del rapporto, costruito positivamente in questi anni, con?????Cos? come con i Circoli della Libert? e del Buongoverno, riconoscendone le proficue potenzialit?, pur in una doverosa e fattiva distinzione dei ruoli?.

 

E? ben pubblico che i Circoli della Libert?eccetera sono nati per iniziativa del Sen. Marcello Dell?Utri, uno dei fondatori di Forza Italia, indagato al secondo grado di giudizio per associazione mafiosa, e che questi ?circoli? siano soltanto e sopratutto il paravento politico-culturale (opinione politica) per far prevalere una certa linea all?interno di Forza Italia. Cos? come ? ben conosciuto che il coordinatore nazionale di questo partito On. Sandro Bondi ?, diciamo cos?, ben distante da questa linea, e anche per questo io lo stimo.

 

Nel numero 3  del Marzo 2004 del mensile orvietano La Citt? ? riportata un?intervista a Dell?Utri

(e va da s? che il giornalismo si ha il diritto di farlo a tutto campo). Ma alla pagina successiva viene

esibito (con giornalistica solerzia) anche un elenco di alcuni degli iscritti al Circolo della Libert?eccetera di Orvieto, tra cui il nome dell?Avv. Antonio Barberani.

Non risulta che l?Avv. Barberani abbia mai smentito quest?appartenenza,  e ovviamente non era obbligato a farlo, specialmente se la riteneva giusta. E certamente ne aveva e ne ha tutto il diritto.

Ma l?Avv.Barberani ? un uomo ben pubblico, specialmente come coordinatore di un partito politico,

e perci? non si stupir? certamente se i sostenitori del partito e l?opinione pubblica in generale si chiederanno  come lui stesso possa operare una ?doverosa e fattiva distinzione di ruoli? quando appunto i due ruoli, di coordinatore di un partito e di aderente al Circolo della Libert? eccetera, nella sua stessa persona coincidono.

 

Ho alcuni amici in Forza Italia, e nello stesso coordinamento. Non so quanto l?estensione della mozione li riguardi in prima persona. Ma a tutto il partito (e non solo, ma proprio ?in  particolare? all?elettorato, presente e specialmente futuro) sar? giusto chiedere ?Chiarezza? non solo sui fini ma soprattutto sui mezzi.

Perci?, se l?invito della mozione congressuale ? quello di fare il bene del nostro Paese attraverso l?azione politica ben pensata di un grande partito come Forza Italia, e perci? se ne deduce che una parte dell?elettorato ? invitata a pensare, io chiedo quale di queste due Forza Italia che si evincono bene da ci? che ho scritto, quale delle due vada pensata perch? meglio possa  mettersi nelle condizioni di operare.

Sono sicuro e mi auguro che non sarebbero pensieri sterili. Ma bisogna finalmente scegliere.

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 02/11/2007

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