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Partito democratico: il momento dell?unit

Carlo Emanuele Trappolino, segretario Ds Orvieto

di Carlo Emanuele Trappolino, segretario DS Orvieto

I dati delle primarie per il Partito Democratico segnano uno spartiacque nella vita politica del nostro Paese.  I cittadini hanno deciso di costruire un partito nuovo ? fatto assolutamente inedito in Italia e in Europa - attraverso la partecipazione e la democrazia. Due parole che debbono diventare il refrain ossessivo di quella che chiamiamo ?buona politica? e sulla quale dovr? fondarsi la costituzione formale e materiale del nuovo soggetto politico.

I numeri delle primarie sono sorprendenti per quantit? e qualit?. Il voto di oltre tre milioni di cittadini ci d? forza e fiducia. Anche in Umbria e nel nostro collegio straordinaria ? stata la partecipazione. La nostra societ? non ha smesso di sperare e di immaginare un mondo migliore e una politica diversa.

I tantissimi giovani ? candidati e volontari ? che hanno costruito con passione l?avventura delle primarie rappresentano la pi? bella novit? di questo momento storico. Le centinaia di donne e di uomini che in questi giorni hanno reso concretamente possibile lo svolgimento di queste consultazioni e, insieme, il lavoro appassionato e generoso dei tanti militanti e dirigenti dei DS e della Margherita sono la conferma delle grandi virt? civiche e democratiche del nostro territorio. Quando la politica ritorna a farsi progetto, idea, sentimento, tornano allora le passioni e gli entusiasmi.

Ho sostenuto con convinzione la lista ?Democratici con Veltroni? e l?affermazione di questa compagine d? valore ad un gruppo dirigente che ? stato capace di accompagnare con successo e responsabilit? un non facile percorso di cambiamento.

Il rischio ? che, da oggi,  molti si eserciteranno a disarticolare il voto, a individuare flussi e riflussi, ad immaginare dietrologie e castighi divini per cercare di individuare vincitori e perdenti.

Un gioco al quale noi ci vogliamo sottrarre. Non perch? non sia lecito, ma perch? ci costringe nuovamente a ragionare con schemi consunti riproducendo, silenziosamente, quel vecchio modo di fare politica contro il quale queste primarie hanno urlato forte il proprio disaccordo.

Ragioniamo allora diversamente parlando del Partito Democratico.

Il risultato della nostra citt? ci dice alcune cose importanti.

Anzitutto che il nuovo soggetto ? la migliore risposta all?antipolitica e alla latitanza dell?impegno civile; la migliore risposta alla richiesta di una ?bella politica? in cerca di nuovi autori.

In secondo luogo, che le diverse sensibilit?, possono trovare un fertile terreno di espressione proprio in un partito capace di accogliere le differenze di prospettiva. Le primarie hanno certamente stabilito dei numeri e un certo tipo di assetto. Ma non per questo chi ha ricevuto meno consensi deve, per incontrovertibile destino, sentirsi ?minoranza?, specialmente in una fase in cui abbiamo il compito di scrivere i valori fondanti del Partito Democratico.

In terzo luogo, il risultato ci offre l?enorme occasione e responsabilit? di costruire una politica nuova partendo dalla partecipazione democratica. La politica si ammala quando la democrazia e la partecipazione spariscono.

Per ultimo, ? necessario tornare all?unit? delle espressioni che compongono il Partito Democratico. Dobbiamo evitare il ritorno di un correntismo di impronunciabile fattura che costringa il partito nuovo a infinite mediazioni e infinite ?pesate?. Unit? delle espressioni all?interno di un percorso di profonda innovazione della politica. Dobbiamo tornare a studiare con umilt? e determinazione. Dobbiamo tornare all?immaginazione, ai grandi progetti ma anche al fecondo ?discorso sulle cose?. Dobbiamo dare solidit? e credibilit? a questa novit? politica. Dobbiamo sentire tutta la responsabilit? che questo risultato ci consegna e la grandezza del messaggio che mandiamo. Solo cos? possiamo fare dell?Italia, dell?Umbria e di Orvieto il posto migliore dove vivere.

 

Pubblicato il: 17/10/2007

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