Ospedale. Appuntamento alle ore 11,00 , numero 1 di chiamata, due ore prima di essere visitati

Appena tornato dall?aver accompagnato mio padre, di cui non descrivo le condizioni fisiche per non dover essere costretto a scrivere un trattato medico, all?Ospedale di Orvieto per una visita oculistica prenotata da due mesi, ho come la sensazione di aver oltrepassato un grosso ostacolo, di aver superato un esame universitario di quelli ?tosti?.

Appuntamento alle ore 11,00 , numero 1 di chiamata, attendiamo due ore prima di essere visitati.

Come noi altri ?pazienti?, ? proprio il caso di chiamarli cos? visto che nessuno ha compiuto gesti insani, chiamati alla rinfusa dal personale, senza alcun rispetto delle prenotazioni, con persone che, nonostante avessero l?appuntamento prima del nostro, probabilmente hanno pernotteranno sui comodi sedili del corridoio, con il dottore che, fingendosi meravigliato, chiede ?non l?avevo chiamata??.

E? inutile organizzare dibattiti, affermare la riorganizzazione delle strutture sanitarie, portare il gelato all?interno degli ospedali, organizzare spettacoli per i malati e tutto ci? che viene con orgoglio pubblicizzato da politici e manager, che poi sono la stessa cosa, quando siamo ancora a questo punto, con attese infinite di persone gi? in grave difficolt?, con disservizi di qualsiasi genere.

In questo marasma, purtroppo, anche le professionalit? vere di medici e personale sanitario in genere vanno a farsi friggere.

Cerchiamo di essere onesti, di ammettere le difficolt? e concentrarci sul miglioramento in concreto delle piccole cose che poi sono le pi? importanti.