Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Viva san Pio da Pietrelcina

Dante Freddi

Agli inizi del Novecento nasceva la prima Democrazie cristiana, quella di don Romolo Murri, che affermava la necessit? di costruire non un partito cattolico, governato e sottomesso alla gerarchia ecclesiatica, ma un partito di cattolici, uniti dalla fede comune e dalla dottrina sociale cristiana che andava affermandosi in quegli anni.
Nel Diciannove  don Luigi Sturzo e nel Quarantatr? Alcide De Gasperi ripresero quel concetto di fondo, partito di cattolici e non cattolico, e nacque infine la DC, che non mi sembra abbia edificato una societ? confessionale, ma anzi totalmente laicizzata.

Dal mio punto di vista c?? stato anzi un eccesso di laicismo, non di laicit?, e i democristiani si sono comportati troppo timidamente nei confronti della fede che dichiaravano nel ?marchio?. Chi ha conosciuto la DC degli anni Settanta e Ottanta ricorda come l?influenza dei valori cristiani fosse sostanzialmente inesistente nei dibattiti, a parte le battaglie che dovevano essere combattute per difendere l?identit? e soprattutto le protezioni politiche che venivano dalla Chiesa, come quelle per il divorzio o l?aborto. In quelle due occasioni sezioni di partito e dirigenti locali furono totalmente smobilitati.

I cattolici si sono comunque conquistati sul campo della storia, vincitori sulle ideologie materialiste e garanti della libert? di tutti, il diritto di professare  la loro fede senza dover subire sberleffi e di avere statue e chiese a cui riferirsi nella pratica quotidiana della vita religiosa.

Domenica scorsa nelle chiese si ? pregato il Signore ?perch? la Chiesa sappia vincere ogni tentazione di ricchezza e predichi con forza i diritti dei poveri; per i governanti perch? usino il potere non per garantire i privilegi dei ricchi, ma per offrire a tutti ci? che ? necessario alla vita e alla dignit?; peri i cristiani ricchi, perch? ascoltino le parole del Signore e investano la lori ricchezza per procurare lavoro, casa e cibo ai meno fortunati; per la nostra comunit? cristiana perch? sappia far risplendere il valore delle cose spirituali, testimoniando amicizia e solidariet? nello stile della gratuit??.

Non mi sembra che ci siano pensieri reazionari che possano toccare sensibilit? laicamente delicate. Forse, se fossero pi? numerosi gli uomini di buona volont? tolleranti e disponibili a costruire serenit? e dignit? per tutti,  ne avremmo da guadagnare e una statua di san Pio non darebbe fastidio a nessuno.

 



Pubblicato il: 24/09/2007

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