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Come recuperare alla sinistra i voti di tanti ex elettori e militanti del PSI

Alberto Sganappa *

Sono passati dieci anni dalla scomparsa del PSI.
In Italia, come in Umbria, all?interno della sinistra sembra riemergere con molta forza e coraggio il dibattito del come  recuperare i voti che erano del PSI ed oggi sono confluiti nei Partiti che sostengono il Centrodestra ed il Governo Berlusconi.
La ?Questione Socialista? ogni giorno che passa ? sempre pi? attuale per la sinistra riformista, sia per ragioni politiche che elettorali.
Recuperare voti e classe dirigente socialista per la sinistra ? un dovere morale ma soprattutto un interesse vitale, per aspirare a diventare forza di governo a Roma e per mantenere il governo dei Comuni, delle Province e della stessa Regione dell?Umbria.
Per far s? che ci? avvenga ? necessario che i DS in particolare, e per? anche le altre forze della coalizione, riconoscano ai socialisti il ruolo di proposta e di iniziativa che essi hanno avuto per la modernizzazione del nostro Paese.
Altro elemento importantissimo ? di evitare di valorizzare gli ex socialisti che hanno aderito immediatamente al PDS o ad altre formazioni politiche della sinistra, rinnegando la loro storia e tradizione per qualche ?prebenda? immediata oppure per sbarcare il lunario. Tutto ci? pu? essere capito dagli elettori socialisti, ma deve essere chiaro che essi non riconosceranno mai a loro di rappresentarli nelle istituzioni. Bisogna dire basta con l?utilizzazione di questi ?versipelle? per sostenere che un socialista, magari inventato, ? diventato Sindaco oppure Assessore.
La stessa difficolt? per un elettore ex PSI di votare a sinistra c?? se si continuano a sostenere posizioni ?giustizialiste? che non appartengono al DNA socialista.
E? necessario essere tolleranti e democratici nel confronto politico e riconoscere senza pregiudizi posizioni che magari la cultura di altra sinistra non riesce a elaborare.  
Insomma ? necessario valorizzare la forza politica che dal ?92 ad oggi, prima il SI e poi lo SDI, ha rilanciato la tradizione socialista riformista mantenendo alti valori essenziali che storicamente appartengono alla tradizione politica della sinistra.  E per far questo occorrono i fatti.
Non si pu? dunque continuare ad escludere da posizioni apicali di governo negli enti locali, oppure tramare per la loro sostituzione, coloro che in questi anni hanno tenuto accesa la ?fiammella socialista? perch? convinti della necessit? che nella politica italiana ? necessaria la presenza di una forza autenticamente laica, democratica e socialista, e pretendere nello stesso tempo che i voti ex PSI confluiscano a sinistra.
Certo non si pu? essere socialisti riformisti a fianco di Bossi, come non si pu? essere convinti sostenitori dello stato sociale e contemporaneamente essere vicini, anzi contigui, di Tremonti, e come non si pu? essere eredi di Matteotti e dei fratelli Rosselli stando accanto ad Alessandra Mussolini, che pu? essere simpatica a Porta a Porta ma resta pur sempre la nipote di Benito Mussolini. Ma non si pu? neanche accettare veti e insulti da coloro che hanno fatto dell? antisocialismo una vera e propria linea politica.
Lo SDI dell?Umbria lavora per il superamento della diaspora socialista; i DS e le altre forze della coalizione lavorino per far sentire a casa propria nella sinistra gli ex elettori del PSI.  Se in Umbria e domani in Italia si lavorer? in tale direzione sono convinto che gli elettori socialisti al momento del voto sceglieranno la sinistra come hanno fatto sempre nella loro storia.  

*capogruppo Sdi Provincia di Terni

Pubblicato il: 05/06/2003

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