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Si allarga il "recinto" di Mocio

Fausto Cerulli

Colgo spunto da un articolo apparso su ? Prima Pagina?quindicinale di Chiusi abbastanza diffuso anche nella nostra zona. L?articolo esamina la rapida, quasi morbosa, affluenza di elementi di destra e di centro nel recinto di Mocio e della Margherita. I nomi sono noti: Fella,Stella, Morcella. L?articolista gioca sul fatto che tutti e tre i protagonisti di quello che una volta si chiamava trasformismo, e che era roba De Pretis, hanno in comune la parte finale del cognome. Io non voglio e non posso limitarmi ad un gioco sui cognomi. E non posso n? voglio ridurre il fenomeno ad una ricerca di poltrone in vista della travagliata nascita del Partito Democratico. E neppure credo, come crede l?articolista di ?Prima Pagina? che si possa ridurre il tutto ad un trasformismo di destra. .

Credo che il fenomeno sia pi? vasto, e per questo pi? necessitato di attenta disamina. Non m sento di criticare acriticamente, mi si passi il gioco di parole, il comportamento dei tre signori in questione. Mi limito ad osservare che si tratta, almeno per quanto riguarda Fella e Morcella (di Stella non so che dire, in quanto non lo conosco) di professionisti noti, dei quali conosco se non altro l?intelligenza.

Ora mi ? difficile pensare che persone come Fella e Morcella, di fronte ad una scelta diciamo politica che non poteva non avere la risonanza che ha avuto, non si siano posti il problema di come i cittadini orvietani che ancora si Interessano alla politica ? sempre meno, invero- avrebbero reagito a quello che appare OGGETTIVAMENTE un voltafaccia.

Sarebbe riduttivo e semplicistico parlare di voltagabbana, di persone pronte a sputare nel piatto dove finora hanno mangiucchiato, per apparecchiarsi ad una nuova succulenta mensa.

Non so e non voglio sapere la prebenda che Fella pu? ricavare dalla partecipazione al fantomatico ? Risorse per Orvieto? (Quali risorse, per quale Orvieto, da chi e per chi?) Ma non credo che si tratti della partecipazione al Consiglio Direttivo della Telecom.

Certo, queste cariche hanno un loro peso economico. Positivo per chi le occupa, negativo per la cosiddetta collettivit? sempre meno collettiva.  Certo, tanto per fare un cattivo esempio, quello che Capoccia percepisce come boss dell?acqua, oltre che come assessore, dovrebbe gridare vendetta al cospetto di una opinione pubblica sempre pi? disattenta in quanto sempre meno informata.

Credo che dietro al fenomeno in esame si ponga il problema pi? vasto della decadenza della politica. In un momento in cui i partiti politici tendono ad omologarsi, e le differenze di impostazione politica si fanno sempre meno percettibili nel complessivo venir meno di ideali di fondo, il passaggio da una formazione ad un?altra si connota sempre meno come tradimento e sempre pi? come una ricerca di sopravvivenza.

Il fenomeno Fella, nella sua portata pi? significativa va visto come una convergenza al centro, come una conferma di quel pericolo- se tale ?- che si possa tutti morire democristiani.

La Democrazia Cristiana di un tempo, e non parlo- per carit? di patria- di quella attuale che fa capo al goffo Rotondi, aveva la caratteristica di fondere in s? le pi? diverse anime politiche.

Forlani conviveva De Mita, Moro andava sottobraccio a Taviani, Scelba, noto manganellatore, non aveva bisogno di andare con Almirante per essere uomo di destra: la destra la trovava bella e pronta dentro l?anima multiforme e multipelle del suo partito democristiano.

Non si tratta in questa sede di stabilire se quello della DC di allora fosse il migliore degli schieramenti politici. Certo ? che quella impostazione giustifica la potenza e la strapotenza di un partito che ha governato per decenni, che ha saputo annullare personaggi come Nenni, che ? riuscito persino a costringere ad una posizione compromissoria ed ambigua un personaggio peraltro specchiato come Berlinguer.

E tutto questo, si badi bene, senza ricorrere, se non in casi estremi come quello delle elezioni del ?48- in cui era in gioco tutto ed il contrario di tutto- al sostegno della Curia. Si pu? anzi osservare che personaggi come De Gasperis e Moro siano stati infinitamente pi? laici di quanto non lo siano Prodi e Rutelli, e gli stessi Fassino e Veltroni. La DC sapeva camminare sulle proprie gambe perch? ne aveva, di game.

Non era un calesse scassato come l?attuale schieramento che va da Fassino a Mastella passando, appunto, per Veltroni e Rutelli.

Il partito democratico, che doveva e voleva essere il punto di riferimento per una sinistra che voleva rifarsi la faccia, un centro che se la voleva fare, ed una destra che aveva paura di essere di destra, si sta rivelando ogni giorno che passa come una controfigura di se stesso, una grottesca autocaricatura.

I cosiddetti partiti politici di oggi, compresi purtroppo quelli che una volta sapevano essere di sinistra senza vergognarsene, stanno sfumando le loro differenziazioni;

nel venir meno di quelli che una volta si chiamavano ideali, sta calando sulla politica italiana a tutti i livelli, da quelli nazionali a quelli regionali a quelli locali, una brutta indecorosa notte in cui tutti i gatti sono bigi.

In questa situazione, e per tornare al caso di Orvieto, magari Morcella e Fella sono pi? grigi di altri gatti; ma fanno parte della stessa gattara. Per questo non mi sento di crocifiggerli. In fondo, nella politica attuale, tutti quelli che fanno politica sono automaticamente crocifissi ad un ?unica Croce. Quella dello Scudo Crociato.

Pubblicato il: 03/08/2007

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